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shyboy
Utente
Iscritto il: lunedì 7 gennaio 2008, 11:26 Messaggi: 923 Località: Milano
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Re: Il contatto
Nicola hai ragione, nessuno dice he u dilettante si deve specializzare, io dico solo he bisognerebbe insegnarli entrambe le cose e poi lasciargli libertà di scelta. In Italia si insegna quasi solo a fare il cavaliere, mai ad addestrare. Quelli he lo insegnano sono rari e difficili da trovare. Il mio discorso si rifriva ad un livello professionistico, dove secondo me la separazione delle carriere è quasi indispensabile. Io potrei alzare la mano come futuro addestratore professionista, almeno lo spero dato che sto ancora studiando e ho ancora molto da imparare.
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venerdì 21 marzo 2008, 18:54 |
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alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
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Re: Il contatto
Bravo Shyboy! La differenza abissale che chi proviene dall'equitazione detta "convenzionale" - quella comunemente insegnata in una larga maggioranza di maneggi, chiamata molto impropriamente "all'inglese" - e si affaccia alla NH (che, lo ammetto, po' essere benissimo vista da uno scettico come "la scoperta dell'acqua calda"), è proprio questo: fin dall'inizio, attraverso i "giochi" o altri tipi di lavoro a terra, si insegnano i rudimenti dell'addestramento. La cosa, per chi ha un minimo di sensibilità e di interesse, è sconvolgente! Sembra di capire tutto e di potere tutto... Al contrario, nell'equitazione "convenzionale" il luogo comune diffuso e profondamente sbagliato è che l'addestramento è roba da esperti. Dimenticando che occorre conoscere qualche elemento banalissimo di addestramento alla prima difesa o alla prima incomprensione con il cavallo... ossia, ogni volta che si monta. Sbagliando progressione, intensità degli aiuti, interpretazione del comportamento del cavallo, tempistica del rilascio, il cavaliere che non sa nulla di addestramento entra in un circolo vizioso che perpetua, se non aggrava, il "problema" del cavallo... un disastro. Poi si passa ai rimedi meccanici, alle martingale, chiudibocca, speroni, etc etc... Vorrei poter clonare i pochi istruttori che insegnano le basi dell'addestramento senza ammantarle della brillantezza della "novità" o della "naturalità"...
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
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venerdì 21 marzo 2008, 20:19 |
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omdecavaj
Utente
Iscritto il: lunedì 3 dicembre 2007, 14:17 Messaggi: 607 Località: varese
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Re: Il contatto
Nella convenzionale si ha..il domatore, l addestratore, il preparatore, l istruttore di dressage, quello di salto, quello di completo,, il dresseur, il saltatore, il completista e ognuno di questi pensa di fare una cosa tutta a parte... Ma siamo forse impazziti?
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venerdì 21 marzo 2008, 20:53 |
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alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
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Re: Il contatto
Capperi cos'ho trovato nel forum AND ... una classificazione di straordinaria chiarezza delle scuole di dressage, in base al contatto e in generale all'uso delle redini; sempre per anglofoni purtroppo: http://www.artofnaturaldressage.com/vie ... =8292#8292Il link punta a un post specifico, ma tutto il topic The history of bridle-less dressage è piuttosto interessante!!!
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
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domenica 23 marzo 2008, 3:06 |
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nabumax
Utente
Iscritto il: lunedì 24 dicembre 2007, 0:15 Messaggi: 409 Località: torino
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Re: Il contatto
delle volte si sta a spaccare il capello in quattro su certe finezze e poi......... la realtà com'è? dico questo perché giusto oggi son risalito in sella al puledrone (3,5 anni) notoriamente spaventevole, ebbene, a parte i motivi per cui si spaventa che sono diversi e variabili e ai quali ha lavorato abbastanza con successo la mia ragazza da terra (basta/bastava aggiustarsi le redini, muovere in maniera insolita il frustino che fa'/faceva il suo momento di fuga), noto che ogni volta stia per spaventarsi, alza la testa "togliendosi dalla mano", la sensazione provata del togliersi dalla mano altro non è che il rovesciarsi di schiena e incollatura: pronto alla fuga...... ora, non conosco i metodi di chi monta senza imboccatura (probabilmente semplicemente non uscirebbe con un cavallo spaventevole, se non dopo mesi e mesi di "giochi" simil-parelli), ma io, obbligandolo ad andare a cercar il contatto e stare sulla mano, mi sento maledettamente piu' sicuro..... oltre a impedirgli di rovesciarsi......
_________________ non ci sono piu' le mezze fermate di una volta
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domenica 23 marzo 2008, 19:57 |
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alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
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Re: Il contatto
nabumax ha scritto: ora, non conosco i metodi di chi monta senza imboccatura (probabilmente semplicemente non uscirebbe con un cavallo spaventevole, se non dopo mesi e mesi di "giochi" simil-parelli), ma io, obbligandolo ad andare a cercar il contatto e stare sulla mano, mi sento maledettamente piu' sicuro..... oltre a impedirgli di rovesciarsi...... Ecco il punto, ecco probabilmente a cosa serve veramente l'imboccatura... a sentirsi sicuro. Io mi sento maledettamente sicuro SENZA, perchè (indifferentemente che sia vero o no!) ho l'idea che anche in caso di imprevisto non aggiungerò dolore a paura. Quindi, dovendo uscire con un cavallo sconosciuto in campagna, gli tolgo l'imboccatura. Non è teoria, lo faccio davvero. E non con cavalli facili: con puledroni che dire "domati" è tanto, con cavalli ritenuti difficili, in avanti, con la mia Asia, che è molto reattiva! Una delle cose più difficili è stato di mettermi bene nel cranio l'idea che quando un cavallo mostra segni di allarme (che tu descrivi perfettamente) bisogna dargli la certezza che sappiamo cosa lo preoccupa, che non gli diamo dell'idiota o del coniglione perchè è spaventato, rassicurarlo, evitare di confermargli che c'è un problema dando qualsiasi segno di allarme noi stessi... voce, assetto, tutto rassicurante, e nello stesso tempo... mollare le redini e allentare il contatto di gamba. L'esatto contrario di quello che viene istintivo fare.
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
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domenica 23 marzo 2008, 20:20 |
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omdecavaj
Utente
Iscritto il: lunedì 3 dicembre 2007, 14:17 Messaggi: 607 Località: varese
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Re: Il contatto
Be alex ma questo é normale, qualsiasi cavallo estremamente difficile se guidato senza imboccatura diventa estremamente facile, appunto perche i problemi sono dati solo da questa, ma come tu ormai stai imparando esiste un metodo che annulla tutte le possibile difese dovute a paure e dolore.
Se ho delle scarpe scomode che mi procurano dolore mi troverò estremamente bene ad andare in giro a piedi nudi... ma sarei solo all inizio perche dopo un po scoprirei delle scarpe comode che mi porterebbero a stare ancora meglio
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domenica 23 marzo 2008, 20:53 |
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alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
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Re: Il contatto
Pensavo proprio oggi a te e agli altri allievi di PK... può sembrare che contesti qualcosa, ma non è vero! Nè voglio affermare che questa "strada verso la leggerezza" sia peggiore di altre. Mettiamo che io abbia un amico che sta studiando il cinese per capire a fondo la letteratura, l'arte, la filosofia di quel popolo... sarebbe idiota dirgli "guarda che il giapponese è una lingua molto più interessante". Bisogna lasciarlo in pace a faticare e a studiare il cinese. Ma se si innamora troppo della cultura cinese, e poi mi dice "La cultura cinese è l' unica via per giungere alla bellezza e avvicinarsi il più possibile alla verità", bè...
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domenica 23 marzo 2008, 21:16 |
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omdecavaj
Utente
Iscritto il: lunedì 3 dicembre 2007, 14:17 Messaggi: 607 Località: varese
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Re: Il contatto
Alex.. in un altro forum hai scritto che per tradurre un testo bisogna conoscere oltre alla lingua la cultura di quel paese. E se ti chiedo.. per conoscere a pieno la filosofia greca é necessario conoscerne la lingua per poter leggere le opere originali? lo stesso vale per i testi classici sull equitazione Fino a che punto la sostanza puo veramente cambiare a seconda della cultura di chi l affronta... Attento a non contraddirti nella risposta...
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domenica 23 marzo 2008, 22:22 |
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alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
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Re: Il contatto
Orpo.... potrei cercare di svicolare con una battuta.... Ma forse è meglio essere onesto e ammettere... che non ho capito la domanda. Peggio ancora... qualcosa mi dice che se anche la capissi, non saprei rispondere... Va bè, per non sprecare lo spazio di questa risposta, vi annuncio che Miriam, autrice di quel post sulle "teorie classiche contrapposte sul contatto" che ho citato qualche post più su, mi ha dato il permesso di tradurre quella bella pagina... penso che appena tradotta la posterò direttamente nel forum AND e qui metterò un link alla traduzione. Nel frattempo, se c'è qualcuno che contemporaneamente legge l'inglese e "capisce il classichese", in quel topic c'è un bel po' di roba su cui pensare!
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
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lunedì 24 marzo 2008, 0:24 |
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nabumax
Utente
Iscritto il: lunedì 24 dicembre 2007, 0:15 Messaggi: 409 Località: torino
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Re: Il contatto
Cita: Ecco il punto, ecco probabilmente a cosa serve veramente l'imboccatura... a sentirsi sicuro. non e' decisamente questo il punto..... se esempio montassi come te senza imboccatura, oggi pomeriggio mi sarei sentito piu' sicuro con un filetto..... ma siccome il filetto cell'ho gia, scherzavo con la mia ragazza dicendo che sarei stato più tranquillo con un bel morso e delle belle imbrigliature vecchia maniera...... se invece avessi gia avuto su tutta sta roba quasi sicuramente avrei pensato che mi sarei sentito più sicuro con un morso ancora più duro e con su ancora più imbrigliatura........ sono consapevole che per certi "problemini" (in questo caso l'istinto di fuga) la strada e' un'altra...... indipendente da cosa mettiamo laggiù sul "muso-cofano"...... e mi guardo bene dall'appendermi in bocca....... pero' porcozzio quando quello nonostante tutta la mia rilassatezza in sella ormai e' partito per la tangente col cervello, arriva la mano di papa' a cambiargli l'equilibrio e fermarlo prima che si faccia male qualcuno.... eccheccazzz... (preciso: ho detto cambiargli l'equilibrio e non tirare in bocca, vale a dire o una mezza fermata al punto di fermarlo o intralciare il movimento del galoppo mettendolo di traverso, chiedo scusa ma con assetto e filetto ho solo questi due mezzi, accetto consigli) ora non pensate di vedermi passare senza controllo per dei metri, non gliene lascio fare manco uno, e qua mi riallaccio alla teoria del principio della paura: quelle gambette non devono potersi muovere neanche di un passo fuori controllo altrimenti memorizza e ripete sempre di più la sequenza (ho gia provato a lasciarlo "sfogare", ha ragione a. mc lean: e' peggio)..... comunque..... che c'entra con tutto il resto? beh.... volevo dire che la mia impressione da in sella e' che l'addestramento, anche solo parziale o impreciso come potrebbe essere quello che sto facendo io, a metterlo sull'imboccatura, a far si che lui vada a cercare il "contatto" sempre, ti rende meglio padrone della sua incollatura certo, ma gli da' anche un.... giochino? un qualcosa che conosce molto bene e che al momento di "crisi" lo riporta alla ragione.... sente l'imboccatura che gli chiede di distendere e allora smette di far storie e distende.... poi gli torna in mente che aveva paura e ritira su la testa, e io l'abbasso di nuovo etc etc.... e' curioso...... insomma il contatto ha davvero anche una valenza psicologica.... o forse sono solo robe che mi vengono per caso, imbranato come sono, e mi sto solo facendo troppe pippe.....
_________________ non ci sono piu' le mezze fermate di una volta
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lunedì 24 marzo 2008, 0:26 |
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alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
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Re: Il contatto
Il mio miyo personale, HC, insiste molto sulla sicurezza, e afferma, ad esempio, che quando va in escursione di porta dietro la sua "borsa di attrezzi" (tools)... non si tratta di attrezzatura, ma di tecniche alternative di emergenza da usare in casi eccezionali. Purtroppo, non so cosa siano questi attrezzi... e temo che funzionino solo previo addestramento, e nelle mani giuste. In ogni caso si tratta di tecniche che NON si usano correntemente, ma si ripescano in caso di necessità.
Questo per dire: quello che hai usato tu è di certo uno di questi "tools"... sarebbe un'ottima idea portarselo dietro.
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
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lunedì 24 marzo 2008, 0:43 |
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nabumax
Utente
Iscritto il: lunedì 24 dicembre 2007, 0:15 Messaggi: 409 Località: torino
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Re: Il contatto
ne sono pienamente convinto, indendo quando dici: previo addestramento.... qualsiasi cosa è "previo addestramento", almeno un minimo... la mezza fermata che arriva al punto di... fermarlo, come ad esempio si vede in quel video di basili che ti ricorderai, dove il maestro quasi rovescia l'incollatura, riesco appena ad accennarla, ovvero ho lavorato da terra facendogli rilevare al massimo l'incollatura col filetto solo due o tre volte, e quando la chiedo da in sella non sempre è disposto a seguire la mia mano così in alto.... ragione per cui preferisco per ora contare sull'altro sistema... ma il pupo mi da delle soddisfazioni, secondo me sento che a breve divento il padrone anche di tutta l'escursione verticale... ammetto che baucher solletica molto il mio ego.... andro' a confessarmi.....
_________________ non ci sono piu' le mezze fermate di una volta
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lunedì 24 marzo 2008, 1:08 |
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shyboy
Utente
Iscritto il: lunedì 7 gennaio 2008, 11:26 Messaggi: 923 Località: Milano
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Re: Il contatto
max dal tuo discorso mi sembra che tu confonda due usi diversi della mezza fermata (magari mi sbaglioe ho capito male, in tal caso chiedo scusa): la mezza fermata che si fa per stacare un cavallo dalla mano e fermarlo e quella che si usa per rilevare l'incollature (preparado così la riunione). Nel primo caso la priorità è fermare il cavallo, quindi la mezza fermata deve essere decisa e deve arrivare a fermare il cavallo, anche se per farlo occorre essere forti (ovviamente si passa anche qui attraverso un'incollatura rilevata, ma non è l'obbiettivo, è un mezzo per arrivarci). Nel secondo caso invece ocorre lavorare con olta gradualità (come dicevi giustamente tu) accontentandosi di varie posizioni intermedie e aspettando che il cavallo sia confermato in tali situazioni. Probabilmente ho detto solo cose che sapevi già, ma mi sembrave che questo punto non fosse chiarissimo nel tuo discorso.
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lunedì 24 marzo 2008, 12:18 |
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nabumax
Utente
Iscritto il: lunedì 24 dicembre 2007, 0:15 Messaggi: 409 Località: torino
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Re: Il contatto
in effetti.... la confusione è sempre dietro l'angolo.... e forse la differenza è sottile? quando rilevo per fermarlo, solo per fermarlo, spesso lui è pesante, ma noto che lo è di meno dopo avergli "spiegato" (da terra, con calma, cercando di averlo leggero cioè che rimane quasi da solo con l'incollatura alta) che la mano si segue senza aver paura anche quando dice sù oltre che quando chiede giù..... intendevo questo...... poi ogni tanto mi spingo oltre e chiedo mezzo paso indietro ma non cerco certo la riunione.... giusto la conferma che segua la mano.... se sbaglio adesso che mi confesso dico anche questo....
_________________ non ci sono piu' le mezze fermate di una volta
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lunedì 24 marzo 2008, 14:29 |
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