Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
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alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
Lascio agli esperti rispondere... ma ne approfitto per proporvi alcune definizioni (potremmo parlarne altrove, per approfondire, qui lancio il sasso...):
lavoro: qualsiasi attività finalizzata a ottenere un risultato con il cavallo cavallo equitazione: qualsiasi lavoro montato educazione: qualsiasi attività finalizzata a insegnare al cavallo qualcosa di nuovo, che implica quindi apprendimento ammansimento: qualsiasi educazione finalizzata a costruire un rapporto di rispetto, di fiducia o di amicizia ammaestramento: qualsiasi lavoro di educazione, svolta con il cavallo non montato addestramento: qualsiasi lavoro di educazione, svolta con il cavallo montato
Commenti? Ci spostiamo di topic (pensate che ne valga la pena)?
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
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sabato 2 febbraio 2008, 11:45 |
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shyboy
Utente
Iscritto il: lunedì 7 gennaio 2008, 11:26 Messaggi: 923 Località: Milano
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
Credo che come hai detto l'approccio migliore sia quello di trattarla come una puledra. Un cavallo di 9 anni che non sa fare nulla è come un puledro di 3 non ancora domato e vedrai che la velocità di apprendimento sarà molto simile a quella del puledro perchè si tratta di un partire da zero e non di un riaddestrare processo sicuramente più lungo e complesso. Alex sono d'accordo con l'aprire un altro topic, non sono d'accordo sulla differenza che fai tra educazione e addestramento, per me l'addestramento comprende lunghe parti di lavoro da terra e considero addestramento ogni singolo istante che passo con un cavallo. Forse la mia è deformazione professionale, ma credo che si addestri in ogni momento che noi ce ne rendiamo conto oppure no
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sabato 2 febbraio 2008, 13:47 |
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ippolita
Utente
Iscritto il: mercoledì 11 ottobre 2006, 21:47 Messaggi: 53 Località: Castell'Arquato
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
Grazie Shy, in effetti, grazie anche alla sua precedente e costante inter-relazione con l'uomo nell'educazione (che brutto termine, troppo umano ) e gestione da terra non ho avuto grossi problemi, una volta superati alcuni piccoli ostacoli (tipo dare i piedi, stare legata senza rampare, camminare con calma al mio fianco alla lunghina). Mi stavo chiedendo se con un adulto il cui carattere è già formato, le cui dinamiche sono magari sempre rimaste lontane dall'essere montato... bisognasse avere accorgimenti e comportamenti particolari. Se non altro mi trovo con una cavalla perfettamente sana e integra, senza traumi... Nella gestione da terra quindi direi che andiamo già benissimo! Sul suo addestramento invece sono fortemente visibili asimmetrie ad esempio nella flessione laterale... e il fatto che sia una cavalla mai lavorata, mi conferma che sono innate! No, va bene, basta sto davvero andando OT. PS: sono d'accordo anche sul fatto che praticamente ogni azione o comportamento (soprattutto se reiterato) diventa parte di un lungo e forse infinito addestramento (reciproco??? ).
_________________ Naturalmente, non bisogna perdere di vista che non c'è un metodo infallibile, e non c'è un metodo completamente cattivo, che buoni o cattivi sono i cavalieri che li praticano. [Nuno Oliveira]
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sabato 2 febbraio 2008, 14:12 |
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shyboy
Utente
Iscritto il: lunedì 7 gennaio 2008, 11:26 Messaggi: 923 Località: Milano
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
Prima di tutto asimmetria e peso sulle spalle sono caretteristiche innate di qualsiasi cavallo non solo della tua. Per quanto riguarda l'asimmetria dipende molto dalla posizione che il feto prende nella pancia della madre in cui la testa può trovarsi a destra o a sinistra delle zampe anteriori e il cavallo adulto, come noi, tende a tornare in quella posizione spesso quando dorme o si riposa. questo fa si che i muscoli di un lato siano più portati a contrarsi e quelli dell'altro siano più portati ad allungarsi. inoltre il cavallo tenderà a portare un posteriore più sotto e a spingersi di più con l'altro e ad avere per effetto della flesione naturale una spalla più carica di peso rispetto all'altra. questo porta il cavallo a lavorare in modo asimmetrico e quindi durante il lavoro occorre tentare di ridurre questa asimmetria (eliminarla è impossibile: come per noi se uno nasce destro per quanto si alleni se deve fare uno sforzo particolare lo farà con lòa destra non con la sinistra). Riguardo al fatto che i cavalli imparano atteggiamenti ripetuti è vero in parte. I cavalli imparano per la ripetizione di cicli di pressione e rilascio della pressione: quello che fa capire a un cavallo cosa deve fare quando mettiamo le gambe non è il fatto che le mettiamo sempre, ma che se quando le mettiamo lui accelera noi le togliamo.
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sabato 2 febbraio 2008, 14:36 |
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alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
shyboy ha scritto: Alex sono d'accordo con l'aprire un altro topic, non sono d'accordo sulla differenza che fai tra educazione e addestramento, per me l'addestramento comprende lunghe parti di lavoro da terra e considero addestramento ogni singolo istante che passo con un cavallo. Forse la mia è deformazione professionale, ma credo che si addestri in ogni momento che noi ce ne rendiamo conto oppure no Era solo una proposta; anch'io avevo, fino a poche settimane fa, sostenuto che ogni minuto passato con il cavallo è un addestramento.... poi: 1. l'amico spesso citato mi ha convinto a parlare di "addestramento" come fase ben precisa del lavoro con il cavallo, successivo (più avanzato) all'ammansimento, alla doma, alla scozzonatura; 2. bisognerebbe distinguere fra addestramento (come lo intendi tu: ogni cosa che si insegna al cavallo), che è un atto che vede come soggetto l'addestratore, e apprendimento, che invece riguarda il cavallo... adessonon direi più che ogni minuto che si passa con il cavallo è addestramento, direi invece che il cavallo apprende qualcosa da ogni minuto che trascorriamo con lui (cosa apprenda, magari senza che ce ne rendiamo conto, è tutt'un altro discorso ) Ma è solo una questione di termini! Sulla sostanza siamo d'accordissimo.
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
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sabato 2 febbraio 2008, 14:46 |
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annette
Utente
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 18:26 Messaggi: 297 Località: Emilia Romagna
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
senz'altro in ogni ambito dell'equitazione ci sono bravi e cattivi domatori,c'e gente che rovina i cavalli e chi gli aiuta a guarire,il buono e il cattivo della nostra civiltà,. La mia critica o forse più il mio rammarico,sta nel vedere giovanissimi cavalli che a pochissimi anni di vita fanno cose esagerate per la loro struttura muscolare ed ossea. trovo giusto prendere i puledri fin da piccole e "maneggiarli"il più possibile in modo che non temano l'uomo,però c'e modo e modo e soprattutto tempi! il famoso Futurity della monta amiricana,trovo che sia un'esasperazione della doma precoce e un modo per rompere i cavalli,resistono solo quelli che hanno una struttura forte e possente,tutti gli altri si spaccano! Con questo non voglio fare di tutta l'erba un fascio e so benissimo che esiste anche nell'ippica e nella monta inglese crudeltà di questo tipo
_________________ Le cose semplici sono le più straordinarie
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domenica 3 febbraio 2008, 12:37 |
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