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Andrea
Utente
Iscritto il: martedì 15 febbraio 2005, 11:05 Messaggi: 5775 Località: Lombardia
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Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
La questione dello sguardo la applico con una certa attenzione, di solito fisso il vuoto o guardo nei pressi del cavallo, come, ad esempio, mi è stato detto di non fissare negli occhi i cavalli interi , in quanto atteggiamento di sfida.. concordate?? Sui movimenti da seguire , anche in quel frangente cerco di non dirigermi MAI direttamente verso il cavallo, ma di camminare "disinvolto" per gli affari miei, di solito è proprio l'indifferenza ad attirare l'attenzione del cavallo, al contrario di certe persone che vedo entrare in paddok con capezza e lunghina in mano, chiamando il cavallo a gran voce e agitando le mani per farsi notare... mio Dio!!! Domanda OT, ma inerente al mio post, quando girate un cavallo alla longe, dove guardate????
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martedì 8 gennaio 2008, 14:31 |
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Pascal
Moderatore
Iscritto il: domenica 20 febbraio 2005, 13:14 Messaggi: 7744 Località: Stratford-upon-Avon
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Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Ottima domanda Andrea! Io mi sono spesso chiesta se un lavoro come il join-up poi non confonda il cavallo quando lavora alla corda? (o viceversa).
Io di istinto quando giro alla corda guardo negli occhi quando chiedo le transizioni a salire, e distolgo lo sguardo in quelle a scendere, ma non so se é la cosa corretta. Inoltre ho notato che mentre quando facevo il join-up Rauti era mooolto reattivo (veramente galoppava se lo guardavi negli occhi e rallentava appena lo sguardo non era piu su di lui), girando alla corda quasi non risponde al mio linguaggio del corpo (risponde alla voce). Idee?
_________________ Le donne son venute in eccellenza Di ciascun'arte ove hanno posto cura; e qualunque all'istorie abbia avvertenza, ne sente ancor la fama non oscura. When I count my blessings, I count my horses twice.
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martedì 8 gennaio 2008, 14:37 |
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rhox
Moderatore
Iscritto il: domenica 24 luglio 2005, 17:49 Messaggi: 5940 Località: Sciolze - To - Piemonte
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Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
dipende dai cavalli.. alcuni sono talmente desensibilizzati allo sguardo che non cambia nulla (alla mia a paddock puoi andare incontro in linea retta, correndo guardandola negli occhi che non si muove di un millimetro.. alla corda puoi guardarla ovunque e guardare il paesaggio che non cambia nulla, ecc)..
di solito comunque sanno riconoscere lavoro (corda) da "svago" (join-up)..
per il guardare negli occhi lo stallone.. che io sappia è controversa come cosa.. c'è chi sostiene che non ha senso in quanto un cavallo non sfiderebbe l'altro guardandolo negli occhi perchè per farlo ed essere sufficientemente vicino da provocare l'altro cavallo cadrebbe nel cono d'ombra anteriore della sua visione..
_________________ una gara la vinci quando arrivi al fondo..
...vivere è stupendo dispiacendo agli str***i...
..sono tua...
"..E bruci le suole anche se Non c'e' direzione Ma profumo di viole c'e' Tu cammina Nel sole sotto le costellazioni Siamo anime a milioni Che a pensarci c'e' da perdersi Tutti con la propria storia Un graffio dentro alla memoria..."
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martedì 8 gennaio 2008, 14:42 |
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shyboy
Utente
Iscritto il: lunedì 7 gennaio 2008, 11:26 Messaggi: 923 Località: Milano
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Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Esistono varie teorie e molteplici risposte a questa domanda e sinceramente ognuna con parte di ragione. Io credo che dipenda molto dal cavallo che ho in mano: se mi rendo conto che è un cavallo nervoso e "caldo" preferisco cercare di non fissarlo ma di guardarlo solo con la coda dell'occhio, al contrario se il cavallo è un po più "freddo" (non amo questi termini, ma almeno così è chiaro) allora cerco di portare la mia attenzione su di lui. Credo, però, che il problema non stia tanto nello sguardo, ma più nell'atteggiamento fisico che abbiamo quando lo giriamo: se abbiamo i muscoli tesi o siamo nervosi per qualche motivo loro lo sentono, come sentono se siamo perfettamente rilassati. Molti addestratori e cavalieri sostengono che i cavalli sono in grado di percepire l'energia che noi mettiamo nei nostri movimenti: nona caso sono in grado di distinguere tra una carezza o pacca che usiamo come premio e una punizione (come ad esempio quando mordono) anche se il gesto è molto simile per non dire identico
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martedì 8 gennaio 2008, 14:48 |
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alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
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Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Pascal ha scritto: .... Idee? Si un'idea ce l'ho io.... siamo andati completamente OT!
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
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martedì 8 gennaio 2008, 15:04 |
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Andrea
Utente
Iscritto il: martedì 15 febbraio 2005, 11:05 Messaggi: 5775 Località: Lombardia
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Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Beh, avevo preavvisato dell'OT.. che si fa?? Apriamo un altro topic sul potere dello sguardo nel lavoro alla corda?? A me interessa parecchio la questione.. e mi rendo conto che qui dentro stiamo inquinando il topic di Alex.
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martedì 8 gennaio 2008, 15:12 |
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rhox
Moderatore
Iscritto il: domenica 24 luglio 2005, 17:49 Messaggi: 5940 Località: Sciolze - To - Piemonte
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Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
apriamo una discussione direi sulo sguardo in generale come approccio.. diretta conseguenza è anche il lavoro alla corda (e ci possiamo anche inserire come sia importante guardare dove vogliamo andare quando montiamo)
_________________ una gara la vinci quando arrivi al fondo..
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martedì 8 gennaio 2008, 15:17 |
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alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
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Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Propongo - ormai che ci siamo - di continuare e poi chiedere a un moderatore di dividere il topico... l'importante a questo punto è non accavallare gli argomenti, quindi, terminate pure il discorso che avete cominciato, quando si esaurisce facciamo pulizia.
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
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martedì 8 gennaio 2008, 15:19 |
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Andrea
Utente
Iscritto il: martedì 15 febbraio 2005, 11:05 Messaggi: 5775 Località: Lombardia
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Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Uhm, proposta interessante ma limitata a noi che leggiamo qui.. rendiamo piu "pubblico" l'argomento.
decidiamo dove aprire il topic, in "comportamento ed equoetologia"?? o continuiamo in questa sezione???
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martedì 8 gennaio 2008, 16:20 |
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rhox
Moderatore
Iscritto il: domenica 24 luglio 2005, 17:49 Messaggi: 5940 Località: Sciolze - To - Piemonte
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Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
comportamento.. in fondo si tratta di discutere su come approcciare un cavallo e come reagisce lui
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martedì 8 gennaio 2008, 19:26 |
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Andrea
Utente
Iscritto il: martedì 15 febbraio 2005, 11:05 Messaggi: 5775 Località: Lombardia
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
Ricevuto Alex...
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martedì 15 gennaio 2008, 17:44 |
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danielix
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
Ho notato che comunque usano in primis l'udito..non hanno una vista eccezionale i cavalli..da lontano poi non distinguono bene le forme ed i colori. Per questo sono molto più agitati nelle giornate ventose, vedono lo sfondo che si muove e non capiscono da dove può arrivare il pericolo.
Avete mai provato ad accucciarvi ed ad alzarvi di colpo, diciamo a distanza di qualche metro da loro? Questo gesto li allarma molto di più che uno sguardo fisso negli occhi. I predatori in genere, prima di attaccare stanno accucciati e poi spiccano il balzo. Se non ho la frusta ed Amon rallenta alla longhina mi abbasso un pò, mi rialzo di scatto e lui accellera...l'ho scoperto quasi per caso, mi abbassavo per raccogliere la frusta e lui partiva a manetta. Può sempre essere che lui sia convinto che stia per prendere la frusta, ma lo fanno anche gli altri cavalli. L'avelignese del boss, che non viene mai montata ne girata, si allontana a gran velocità se faccio il "balzo" o lo accenno solamente. Per lo sguardo non credo sia così provocatorio, magari con i cavalli che stanno poco a contatto con gli uomini si. Ma i nostri riconoscono la nostra voce, e perfino il rumore delle nostre auto..non credo gli sconvolga un nostro sguardo. O meglio, a me non è mai parso di capire che ad Amon dia fastidio in qualche modo. Se lo sgrido, con un NO secco lui gira la testa di lato. Come per ignorarmi, ma si vede benissimo che mi sta guardando ( sempre con le orecchie indietro) dura qualche secondo, in questo caso avverto una tensione tra noi. Ma per il resto no. Alle volte mi metto vicino appiccicata per guardarlo nell'occhio. E' bellissimo, chissà come sembriamo deformati...
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martedì 15 gennaio 2008, 18:18 |
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shyboy
Utente
Iscritto il: lunedì 7 gennaio 2008, 11:26 Messaggi: 923 Località: Milano
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
Quello che dici è vero in parte, ma se fosse vero che non vedono bene come si spiega che il mio istruttore ha insegnatoad un cavallo a fermarsi buttando le anche all'esterno del ircolo solo quando si guardano le anche? Quando lo si gira alla corda e si sposta lo sguardo verso le anche lui le butta immediatamente all'esterno del circolo e si gira rivolto verso chi lo gira. La cosa è replicabile perchè l'ho insegnato anche io ad altri cavalli, qundi non è possibile che vedano così male credo. Inoltre i cavalli vedono molto meglio di noi al buio perchè è di notte che il branco si sposta, mentre di giorno riposano e mangiano. Idee?
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mercoledì 16 gennaio 2008, 0:22 |
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rhox
Moderatore
Iscritto il: domenica 24 luglio 2005, 17:49 Messaggi: 5940 Località: Sciolze - To - Piemonte
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
i cavalli vedono in modo strano.. percepiscono benissimo gli spostamenti dello sguardo, però non hanno una grande percezione della profondità nella visione monoculare (infatti se devono studiare un oggetto lo guardano in modo diretto in modo da sfruttare il cono di visione bioculare)..
il branco è in continuo movimento alla ricerca di cibo e acqua, di giorno e di notte.. a differenza di molti altri erbivori ungulati il cavallo di notte mantiene il suo movimento grazie alla differente concentrazione di coni e bastoncelli che gli permette di captare ogni minimo riflesso di luce che si trova a terra, per cui camminando sa esattamente cosa c'è davanti ai suoi piedi
_________________ una gara la vinci quando arrivi al fondo..
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mercoledì 16 gennaio 2008, 0:32 |
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shyboy
Utente
Iscritto il: lunedì 7 gennaio 2008, 11:26 Messaggi: 923 Località: Milano
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Re: Uomo come predatore ed effetto dello sguardo.
grazie per la spiegazione non poteva essere più chiara.
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mercoledì 16 gennaio 2008, 0:37 |
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