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 ..rilascio della pressione... 
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Una battuta sulla "leggerezza di mano"... tutti dicono di avere le mani leggere, ma poi parecchi usano i guanti altrimenti gli vengono le vesciche sulle mani... :lol: :lol: :lol:

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Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio.
Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"


mercoledì 23 maggio 2007, 9:44
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be... io uso i guanti perchè altrimenti me spezzo le unghie... qualcosa in contraio!!!!!! :lol: :lol: :lol:
ma te sei uomo, non puoi capire, non è che posso andare a fare la manicure tutti i giorni!!!! :lol: :lol: 8)


mercoledì 23 maggio 2007, 10:37
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Ho pazientemente letto per giorni questo topic, ed ora mi convinco a rispondere nel merito di alcune questioni.

La prima e più importante è l'associazione dell'aiuto di mani e gambe. L'utilizzo contemporaneo di entrambi gli aiuti non è di per sè causa di confusione per il cavallo, ma è l'applicazione CONTRADDITTORIA di questi aiuti che può mandare in confusione.

Esempio banalissimo. Pensate alla concatenazione di aiuti necessari per eseguire figure quali appoggiate, side pass, pivot su anteriori e posteriori. Esercizi simili necessitano un armonico sincronismo tra assetto, voce, gambe e mani. E tengo a precisare che la sequenza che ho proposto sottolinea la GERARCHIA degli aiuti, di cui qui non si è fatta menzione alcuna, ahimè.

Secondo importante aspetto è che il cavallo sa riconoscere modalità diverse di applicazione del medesimo aiuto. La gamba può fornire una pressione singola, prolungata o intermittente, e diverse parti della gamba possono fornire messaggi del tutto differenti al cavallo.

Quando leggo certe "semplificazioni" e schematizzazioni mi convinco che esista un equivoco di fondo. Il cavallo non può essere oggetto di matematiche astrazioni, e non è MAI vero che c'è un rapporto di causalità diretta nei suoi comportamenti.

Per quanto attiene poi il discorso della cosiddetta "redine singola", anche qui la questione dipende in maniera determinante dal tipo di richiesta che si sta facendo e dalla RAGIONE per la quale questa richiesta viene fatta.


mercoledì 23 maggio 2007, 10:41
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krystal ha scritto:
be... io uso i guanti perchè altrimenti me spezzo le unghie... qualcosa in contraio!!!!!! :lol: :lol: :lol:
ma te sei uomo, non puoi capire, non è che posso andare a fare la manicure tutti i giorni!!!! :lol: :lol: 8)


Ci sono tanti motivi legittimi per usare i guanti:
- perchè fanno 10 gradi sottozero
- perchè si usano redini che diventano viscide come anguille con il sudore del cavallo;
- perchè si ama attraversare zone cespugliose
- perchè si evitano lesioni da traumi accidentali (provato! una volta quasi perdevo un polpastrello a causa di quelle striscioline di cuoio che aumentano il grip su derte redini...)
- perchè lo prevede il regolamento di gara o il "bon ton" dell'ambiente che si frequenta
- perchè altrimenti si spezzano le unghie :wink:

la mia battuta è rivolta a quelli che, candidamente, affermano che altrimenti gli vengono le vesciche! :lol:

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mercoledì 23 maggio 2007, 10:56
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Fantasyname ha scritto:

Nicola, con una cavalla così come ti comporteresti?? Non l'ho mai picchiata, non le hanno mai fatto violenze, non teme nulla quindi è una cavalla comunque che non ha subito shock ... eppure, l'altra sera, parlando di salto ... perfetta su una siepe, aiuti giusti (ormai la conosco bene ... so come dosare, e non pecco di superbia), diritta, inquadrata, sicura tanto da iniziare ad alzarmi perchè accenna una parabola e invece ... patapam!!! Per terra lunga e tirata ... senza alcun apparente motivo ... bastarda! Secondo me, in certi casi, non c'è altra spiegazione.


Perdonami Fanta, non avevo letto questa parte del tuo post e mi scuserai se rispondo solo ora.

Il problema, a mio parere è a monte. Innanzi tutto taluni comportamenti di cui parli mi paiono provenire da atteggiamenti derivanti da approcci umani sbagliati durante l'infanzia della cavalla, e, azzardo una ipotesi, da un carente livello di socializzazione con altri cavalli da puledra.
Secondo, il presupposto fondamentale è che il cavallo, dotato di una visione periferica amplissima, magari viene distratto da qualcosa che accade in un angolo esterno della sua visuale, e per questo, visto che, come dici, ha un carattere forte, sceglie autonomamente cosa fare di fronte ad una situazione che percepisce come pericolosa. Stessa cosa mi sento di proporti di fronte ad impennate e calci.

E' ragionevole che si spaventi di immagini od ombre (e in questo caso ci vorrebbe un consulto oftalmico) che invadono improvvisamente aree periferiche del suo campo visivo.


mercoledì 23 maggio 2007, 13:52
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Direttamente da ARABITALIA:

Spesso è capitato a tutti noi che, montando o portando alla longhina un cavallo, specie in giornate ventose, egli abbia scartato e tentato di fuggire.
Noi ci siamo arrabbiati e magari abbiamo anche punito l'animale.
Forse bisognerebbe sapere di più sulla visione del cavallo per capire certi suoi atteggiamenti.

Egli è da sempre stato una preda nella scala alimentare quindi, come tale, oltre all'innato istinto alla fuga, ha gli occhi situati nella porzione laterale del cranio.
Ciò gli comporta una visione monoculare destra ed una sinistra molto ampie.
Esse, combinate, permettono di coprire un campo visivo di circa 300 gradi intorno a se stesso.
Durante la visione binoculare (con entrambi gli occhi contemporaneamente) però il cavallo presenta due coni d'ombra situati frontalmente e posteriormente.
Il frontale ha una profondità di circa un metro, il posteriore di circa tre.

Ciò significa che se il cavallo guarda un oggetto ad un metro da lui con entrambi gli occhi, egli non lo vede perché questo cade nel cono d'ombra.
Lo stesso vale per la zona posteriore; solo che l'oggetto non è visto fino a tre metri di distanza.
Allora il cavallo è obbligato a muovere la testa a destra o sinistra per far ricadere l'oggetto nel campo visivo monoculare o binoculare.
Da ciò è facile dedurre quali siano le difficoltà di un saltatore.
Significa che quando egli si avvicina ad un metro dall'ostacolo per saltarlo, quest'ultimo scompare, ed egli deve fidarsi "ciecamente" del cavaliere; oppure deve essere stato talmente intelligente da percepire distanza, profondità e altezza dell'ostacolo prima che esso scomparisse nel "buco nero".


mercoledì 23 maggio 2007, 14:01
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nicola purtroppo come ho già detto spiegare queste tecniche soprattutto per una "principiante" non è facile...sicuramente se avessi cavallo e cavaliere davanti sarebbe tutto più comprensibile e si eviterebbero certe schematizzazioni...alla fine il mio scopo non è assolutamente far sì che tramite la lettura di quello che scrivo gli altri possano riaddestrare il loro cavallo, bastasse solo questo!!!!!!!! ( magari potranno prendere degli spunti) ma soprattutto aprire gli occhi a chi pensa che di equitazione ce ne sia una sola, far diciamo venire la voglia di scoprire un rapporto nuovo con il cavallo....un approccio che a me ha davvero cambiato la vita....quindi se tu vorrai fare precisazioni falle...e cmq trovo che a volte il mio linguaggio schematico sia più comprensibile di discorsi con termini alla fine più corretti ma magari meno comprensibili...sono punti di vista....
cmq se leggi bene di gerarchia ho parlato anche io ( o me lo sono sognata :shock: ) quando dicevo che bisogna dare un ordine di importanza alle richieste e quest'ordine spesso va deciso in base al cavallo...e inoltre di contraddizione negli aiuti avevo ancora parlato quando ho fatto l'esempio del puledro e del freno / acceleratore poi io ripeto il mio istruttore sostiene che le mani e le gambe non vadano mai usate insieme le mani non devono chiedere qulacosa insieme alla gamba...ma io nn dico di avere la verità universale..propongo solo un metodo che funziona...poi magari quello che dici tu è meglio o in realtà diciamo la stessa cosa ma nn potendoci confrontare sul campo nn ci capiamo...e cmq ci tengo a ribadire che parelli o altri qui nn c'entrano nulla il mio istruttore nn ha studiato loro per formulare le sue "teorie" quindi ci saranno sicuramente delle differenze...le mie sono tutte ossevazioni molto pacifiche :D

veniamo a CUCCIOLO...

>per la mezza fermata il cavallo soprattutto deve portare più peso sui posteriori e alleggerirsi davanti (operazione che è più complicata di quanto sembra visto che il cavallo nasce di natura sulle spalle) poi è vero può rallentare ma il desiderio di andare avanti no: è soprattutto quello da punire, quando tu metti le mani e il cavallo si spegne e ne approfitta per dormire...l'obiettivo finale per farti capire è arrivare ad avere un cavallo che ha moltissima voglia di avanzare ma resta sul posto ( piaffè)..ovviamente nn ti sto dicendo che ci devi arrivare!!!! :)
per capirci meglio in 5 mesi a me nn è mai stata chiesta una mezza fermata...ma cmq il mio obiettivo era quello di fargli mettere più peso possibile davanti....per chiarezza (sperando di ricordarmi) domani chiedo tutto lo scibile sulla mezza fermata al grande capo!!! :wink:

>dipende tutto se il cavallo diminuisce solo l'andatura o perde anche voglia di avanzare; se tu vuoi rallentare il cavallo ma lui si mette addirittura al trotto se tu volevi che scendesse a 40 ed è invece sceso a 20 devi andare a 150 e poi ricominciare e chiedergli di nuovo quello che volevi....se tu come risposta al fatto che diminuisce gli dai un pochino di gamba ricadi nell'errore di desensibilizzare...se invece il cavallo ha capito che volevi rallentare ma esagera tuttavia mantenendo sempre la voglia di avanzare allora basta appoggiare leggermente la gamba...assolutamente però non puoi passare il tempo a mettere gamba! se dopo un paio di volte che gli dici di stare ad un'andatura più sostenuta lui " non mantiene da solo il compito" allora ripeti la cura per risensibilizzare....

>per il contatto MI PREOCCUPA che ti abbiano insegnato ad avere un contatto più forte sul salto ( spero almeno non in parabola)...sicuramente mentre il cavallo è in parabola il collo deve potersi allungare senza il rischio di prendere tironi in bocca...inoltre sempre il mio famigerato istruttore sostiene che è meglio insegnare al cavallo che davanti al salto arrivano la gambe e non le mani!!! anzi addirittura sostiene che appena prima della battutta bisognerebbe alleggerire in modoche il cavallo non pensi che sarà bloccato dalle mani e impari ad arrangarsi da solo...questo nn è facile perchè spesso il principiante nn vede le distanze da abbastanza lontano ( il mio istruttore per esempio sostiene che da 15 metri circa prima del salto è sicuro della battuta, io non vedo un cavolo fino almeno a due tempi :D :oops: )...ribadisco che la questione del leggero è mooooolto relativa....io penso che una mano bella è una mano ferma ( che è diversa da FISSA) la sensazione di leggerezza o meno può essere dovuta al fatto che il cavallo non si appoggi e sia sottratto senza che ce si accorga...cmq davero un giorno se vieni facciamo una bella discussione con istruttore e un cavallo presenti...parlare di contatto/ appoggio è davvero difficile così...

>per quanto riguarda la mia "provocazione" io spero che tu sia d'accordo con me sul fatto che il cavallo la massima spinta la dà quando vuole andare in un posto..pensa un cavallo in fuga, non sarà il massimo della compostezza, ma sulla spinta non credo ci siano dubbi...pensa ai cavalli che galoppano in pista....i posteriori sono lontanissimi dal corpo!!!!!!!!! :o e ora pensa al cavallo che corre in maneggio libero...quando magari corre contro il muro e vuole stopparsi di botto: testa alta e posteriori stra sotto...pensa anche ai cavalli della monta western quando fanno lo sliding stop...è proprio una questione di meccanica basta pensarci e su questo mi dispiace chi ha obiezioni vada a ripassare la fisica!!! se il cavallo sta portando sotto un posteriore come cavolo fa a spingere?!?!?!?!?!?!?!?!? la massima spinta la si avrà quando il posteriore sarà fuori dal corpo!!! basta che ti metti a provare a camminare con le mani appogiate per terra e i piedi pure ( non in ginocchio) la massima spinta è quando il tuo piede si è allontanato dal corpo!!!! sconvolta :D !?!?!?!??!?!

mi fa solo piacere scoprire che non sono l'unica aliena...grazie a tutti quelli che anche solo si interessano!!!!!!!!!!!


mercoledì 23 maggio 2007, 22:28
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ah ultima cosa se sul salto le tue spalle vanno più avanti delle mani stai sbagliando qualche cosa.... :) ( puoi vederlo per esempio nelle foto)


mercoledì 23 maggio 2007, 22:30
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nika ha scritto:
>per il contatto MI PREOCCUPA che ti abbiano insegnato ad avere un contatto più forte sul salto ( spero almeno non in parabola)...sicuramente mentre il cavallo è in parabola il collo deve potersi allungare senza il rischio di prendere tironi in bocca...inoltre sempre il mio famigerato istruttore sostiene che è meglio insegnare al cavallo che davanti al salto arrivano la gambe e non le mani!!! anzi addirittura sostiene che appena prima della battutta bisognerebbe alleggerire in modoche il cavallo non pensi che sarà bloccato dalle mani e impari ad arrangarsi da solo...questo nn è facile perchè spesso il principiante nn vede le distanze da abbastanza lontano ( il mio istruttore per esempio sostiene che da 15 metri circa prima del salto è sicuro della battuta, io non vedo un cavolo fino almeno a due tempi :D :oops: )...ribadisco che la questione del leggero è mooooolto relativa....io penso che una mano bella è una mano ferma ( che è diversa da FISSA) la sensazione di leggerezza o meno può essere dovuta al fatto che il cavallo non si appoggi e sia sottratto senza che ce si accorga...cmq davero un giorno se vieni facciamo una bella discussione con istruttore e un cavallo presenti...parlare di contatto/ appoggio è davvero difficile così...



il colonello angioni sostiene che verso i salti bisogna dirigersi senza interferire col cavallo: le mani comandano solo la direzione dopo di che prima dei salti abbandonare le redini e lasciare che sia il cavallo a destreggiarsi, prendere le misure e staccare(ovviamente prima ci deve essere un lavoro nell'insegnarli a valore correttamente la distanza, cosa che però lui fa la scosso e non montato).. in questo modo si sfrutta la libertà più totale del bilancere e il cavallo salterà con una qualità migliore..
la scuola italiana dei bei tempi ahimè! :?

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"..E bruci le suole anche se Non c'e' direzione Ma profumo di viole c'e' Tu cammina Nel sole sotto le costellazioni Siamo anime a milioni Che a pensarci c'e' da perdersi Tutti con la propria storia Un graffio dentro alla memoria..."


giovedì 24 maggio 2007, 9:58
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Il cavallo ideale - scusatemi se dico una sciocchezza, non è la mia equitazione; la mia è a "contatto zero" - dovrebbe "cedere alla pressione ma cercare il contatto". Ovvio che bisogna che sia chiarissimo sia per il cavaliere, che per il cavallo, cos'è pressione e cos'è contatto... mica facile...

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giovedì 24 maggio 2007, 10:19
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allora ho placcato il mio istruttore e l'ho obbligato a dirmi tutto sulla mezza fermata...risultato è che sono saltati fuori talmente tanti argomenti (siamo finiti anche a vedere una cassetta :D ) che ribadisco scrivere è mooolto più complicato che parlare direttamente....cmq tra le varie cose : la mezza fermata come è percepita oggi è molto diversa da quella "ideata" già nel 1800 dove con mezza fermata si richiedeva solo con le redini ad un cavallo troppo appoggiato di staccarsi un attimo..oggi diciamo che ci sono due concezioni: i tedeschi intendono un'azione propulsiva delle gambe e una mano passiva e quindi portare i posteriori sotto, i francesi invece intendono far togliere il peso dalle spalle e portarlo sui posteriori...il mio istruttore sostiene che in ogni caso il cavallo non porta i posteriori sotto ma è il peso che dalle spalle viene portato sui posteriori...in ogni caso la conclusione del discorso è stato che la mezza fermata anticipa quella che sarà la riunione e che cmq non serve a molto, ergo se anche nn la fai, soprattutto se non hai il cavallo con già tutta una serie di caratteristiche, è meglio.... :wink:


giovedì 24 maggio 2007, 21:41
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rhox concordo pienamente!!!!!!! infatti specie con i puledri vengono messi alcuni esercizi in modo che sicuramente sbaglieranno e faranno errore in modo che la seconda volta senza che il cavaliere dia particolari indicazioni pensino loro a come uscirne!!!


giovedì 24 maggio 2007, 21:44
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nika ha scritto:
...aprire gli occhi a chi pensa che di equitazione ce ne sia una sola, far diciamo venire la voglia di scoprire un rapporto nuovo con il cavallo....un approccio che a me ha davvero cambiato la vita....quindi se tu vorrai fare precisazioni falle...e cmq trovo che a volte il mio linguaggio schematico sia più comprensibile di discorsi con termini alla fine più corretti ma magari meno comprensibili...sono punti di vista....

....il mio istruttore sostiene che le mani e le gambe non vadano mai usate insieme le mani non devono chiedere qulacosa insieme alla gamba...ma io nn dico di avere la verità universale..propongo solo un metodo che funziona...


Rispetto alla prima affermazione sono d'accordo con te, salvo per il fatto che certe schematizzazioni possono portare a gravi equivoci.

Purtroppo l'equitazione si fa sul campo, e la lettura è, a mio parere, un [b]fondamentale[/b] aiuto solo quando precisa e approfondisce i temi che quotidianamente si affrontano in sella. Purtroppo il tema della pressione, affrontato al livello a cui lo hai posto tu, facendo esempi come la mezza fermata, ha implicazioni tecniche molto ma molto ampie, in cui si inseriscono sensibilità, approfondita conoscenza dell'anatomia e della cinetica del cavallo, lo studio del binomio, tutte cose che hanno portato Olivera a scrivere solo molto tardi, nel suo percorso di vita.

A mio parere il funzionamento del metodo è condizionato da una domanda preliminare, ovvero...

Funziona per fare cosa?

Se si parla di equitazione di base, ad esempio, la tua affermazione [i]"le mani e le gambe non vadano mai usate insieme" [/i] incontra già una difficoltà. Se insegno ad un principiante l'esecuzione una semplice girata, ad esempio a destra, dovrò coordinare:
a - redine d'apertura destra
b - redine d'appoggio sinistra
c - gamba esterna (sinistra) in appoggio
d - gamba interna (destra) che sostiene la spalla

Volessimo schematizzare in maniera del tutto barbara, potremmo eliminare, per le prime due lezioni, i punti b e d, ma, come vedi, l'uso contemporaneo degli aiuti di gamba e di mano sono già presenti dal principio nella più semplice tra le figure di rettangolo.

Se poi passiamo ad una equitazione appena più avanzata, ma appena un po', eseguendo un circolo, magari con un cavallo che, come moltissimi, cade di spalla nel cerchio, mani e gambe hanno duplici e triplici ruoli ciascuna.

In questo senso l'idea della schematizzazione degli aiuti è, a mio avviso, non condivisibile.


lunedì 28 maggio 2007, 10:17
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Beh, io credevo che Nika parlasse specificatamente della mezza fermata...

E' ovvio che mani e gambe vadano usati assieme per fare certi esercizi... come si fa a fare un'appoggiata, ad esempio? Devi per forza chiedere la flessione del collo con la redine interna, la flessione del costato con la gamba interna, il movimento laterale con la gamba esterna...e la mano esterna che sí accompagna, ma tiene comunque un contatto...

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Le donne son venute in eccellenza
Di ciascun'arte ove hanno posto cura;
e qualunque all'istorie abbia avvertenza,
ne sente ancor la fama non oscura.
When I count my blessings, I count my horses twice.


lunedì 28 maggio 2007, 10:22
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Sai Pascal, come dicevamo a Malpensa tempo fa, il fatto che un cavallo impari a "portarsi" senza che intervengano costantemente gli aiuti secondari, presuppone la questione fondamentale che l'assetto, il primo degli aiuti, agisca sempre e comunque.

Se analizzi un alt ben fatto, è verissimo che l'aiuto di gambe e mani è impercettibile, ma l'assetto diventa l'unica vera guida della richiesta.

Scusate se la mia deformazione mentale mi spinge a cercare nel mondo western, ma:

Immagine[/img]


lunedì 28 maggio 2007, 10:32
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