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 ..rilascio della pressione... 
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io ho avuto in mano due anni un caso quasi come la cavalla di Fanta....
era un cavallo non più giovanissimo....e quindi quando il vizio c'è da molto è più difficile da togliere....e qualche volta abbiamo pensato di buttarlo in un prato perchè forse era un caso disperato...
questo cavallo ogni volta che montava con un altro cavallo in campo....non andava avanti....aveva "IL TERRORE"....la prima volta che c'è ne siamo accorti (subito)...lo stavo montando io...trottato tranquillamente in pista....mi passa un cavallo di fianco....questo si tira su a candella....e ha continuato su e giù per 10 minuti....la mia faccia era questa... :pale: ...
dopo di che sale il mio istruttore....e lo lancia al galoppo verso un cavallo fermo in centro...arriva a 10 tempi dal cavallo dietrofront e si impenna......ok....da una frustata....(ammetto era molto forte)....ma il cavallo niente....da quel momento abbiamo eliminato le maniere cattive....il cavallo è stato venduto un mese fa dopo due anni......e il vizio c'era ancora...non vi dico quante volte il campo prova l'ha fatto in un prato con un tronco....o quante volte è entrato in 135 direttamente dal van....il cavallo con le cattive si terrorizzava ma con le buone non passava...oltre al fatto del terrore degli altri cavalli aveva anche una bella dose di testa di c"""o e quando era di luna buona....ci mettevo tre quarti d'ora per arrivare dal box in campo.....perchè continuava a tirarsi in piedi e fare dietrofront....ogni tanto il mio istruttore mi urlava di girarne una....ma io non l'ho mai fatto perchè sapevo che in fondo lui non lo faceva con cattiveria....aveva solo una paura folle di entrare in campo....e quindi molte volte mi mettevo a montarlo in un paddock per lasciarlo da solo e tranquillo....solo ultimamente la paura con me in sella era passata.....( e qui non dico che sono migliore di tutti quelli che l'hanno montato...ma io qualcosa di quel cavallo ho capitp!!)....riuscivo a passeggiare a fianco a un cavallo....e sono riuscita pure a montarlo in un campo prova con dentro 16 cavalli....
poi ne ho avuto un altro invece che lui l'unico problema era il cervello che mancava....una volta sono entrata in box....ha tirato in dietro le orecchie e mi ha seccato un menisco....due settimane dopo...montando si è tirato in piedi...e si è rabaltato addosso a me...(nulla di grave per fortuna)...ma quella è stata l'unica volta che ho frustato un cavallo....ma non si è più permesso di farlo....

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venerdì 18 maggio 2007, 9:00
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Io proporrei di ritornare al tema del topic: il rilascio della pressione.
Le cose descritte da kake, in particolare, riguardano problemi più complessi (disturbi comportamentali e tecniche di risoluzione), ma invece il principio del rilascio della pressione ci riguarda tutti, non solo quando siamo in sella, ma anche con il cavallo a mano e perfino semplicemente quando ci avviciniamo a un cavallo (addirittura se lo guardiamo soltanto!).

Ora, siccome in tutti questi casi una pressione, anzi, MOLTE pressioni, fisiche o pricologiche, consapevoli o inconsapevoli, le facciamo, il cavallo risponde; e quando risponde, in base a quello che facciamo noi come conseguenza, consapevole o inconsapevole che sia, il cavallo impara (ossia, viene addestrato, in senso lato).

In particolare, ritiene "giusto" quello che sta facendo nell'attimo in cui la pressione cede; ritiene invece "sbagliato" il comportamento che NON è associato a rilascio della pressione.

Questo significa che possiamo fare (e facciamo spessissimo, soprattutto se usiamo un contatto continuo) due errori opporsi ed entrambi deleteri per l'addestramento del cavallo:

1. rilasciamo la pressione quando non dovremmo,
2. non rilasciamo la pressione quando dovremmo (quest'ultimo forse è l'errore più frequente).

Se non rilasciamo la pressione mai... il cavallo o si ribella, o si rassegna, e si desensibilizza. O addirittura si deprime, fino alla cosiddetta "learned helplessness", la "rassegnazione appresa".

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venerdì 18 maggio 2007, 11:39
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Kake, non so di quale dei miei due cavalli parli (la mia attuale non si alza in piedi se passa un cavallo vicino :lol: lo faceva fino all'inverno scorso ... piano piano sto diventando il capobranco, anche se mi ha preso già a calci una volta :cry: ) ...

Per tornare al discorso pressione, vorrei proporre un argomento inerente ma differente da quelli già citati. PERSONALIZZAZIONE del cavallo, cioè come mai il cavallo di una persona non riesce ad essere montato da nessun'altra, seppur il modo di dare gli aiuti è pressochè lo stesso?

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venerdì 18 maggio 2007, 12:20
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FANTA ho detto un problema simile....forse è un pò diverso...comunque è un problema che non abbiamo risolto facilemente...

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venerdì 18 maggio 2007, 12:29
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Fantsyname interessante il tema della personalizzazione ... una mia amica ha il suo cavallo da quando aveva 3 anni e mezzo ora ne ha venti e se sale qualcun'altro oltre a lei orecchie indietro e si muove a stento .... e con la sua padrona nonostante i 20 anni è un cavallo in avanti!!!

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venerdì 18 maggio 2007, 12:47
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ecco il fatto della personalizzazione è proprio quello che mi chiedevo anche io soprattutto per esempio il fatto che con me il cavallo è in un modo e con l'istruttore tutt'altro....è sicuramente legato ad un uso errato degli aiuti o cmq appunto ciò che noi riteniamo più comprensibile non lo è in realtà per il cavallo...a mio avviso la bravura di un cavaliere consiste proprio nel rendere il proprio animale montabile da tutti ma questo è possibile solo se TUTTI usano le stesse tecniche una cosa che mi ha molto colpito è come mentre se il mio cavallo era montato dal mio precedente istruttore con me poi andava peggio ora diventa molto più facile...nel mio maneggio tutti montiamo allo stesso modo e tutti i cavalli rispondono alla stessa maniera con tutti i cavalieri...poi è OVVIO che chi è meno esperto chiederà al cavallo cose base mentre chi è più avanti chiederà cose più difficili però nn esiste il cavallo che con uno va e con un altro no.....c'è da dire poi che il cavallo secondo me è uno degli animali più sensibili e veloci nell'analizzare chi gli sta di fronte...se anche c'è una minima esitazione lo sente ed è inevitabile che con un cavaliere più deciso e sicuro si comporti in modo diverso


venerdì 18 maggio 2007, 13:52
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ah una cosa: per stesso modo intendo stassa tecnica poi ogni cavallo avrà i sui problemi che andranno affrontati in diverso modo ma se le situazioni sono identiche tutti usiamo gli stessi aiuti


venerdì 18 maggio 2007, 13:53
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la cosa fondamentale è che il cavallo se si rilascia la pressione nel momento giusto eseguirà gli esercizi volendoli fare e non perchè costretto..poi che il cavallo faccia per evitare che gli si rompano le scatole è vero ma almeno lo fa perchè vuole ( e qui torna il solito discorso che non si sa se sei tu a fregare lui o lui te: importante è il risultato!!)


venerdì 18 maggio 2007, 13:58
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scusa kake non credo che vessi capito la domanda con testa ribaltata in tendo un cavallo che qualsiasi esercizio gli si chieda come metti le mani alza la testa senza mettersi in piedi ma sottraendosi alle mani mandando la testa completamente all'inidietro e infossando il garrese nella schiena....


venerdì 18 maggio 2007, 14:10
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si so cosa intendi...

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venerdì 18 maggio 2007, 14:12
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ecco per esempio mi chiedevo come chi usa i metodi tradizionali avrebbe insegnato al mio cavallo che veva la testa completamnete ribaltata ad appoggiarsi e a fidarsi della mano perchè è sicuro che era stato montato con imboccature troppo forti se piuttosto che andare ad appoggiarsi preferiva stare in quella posizione davvero scomoda ( schiena rigida ecc)....la cosa che proprio nn capisco è perchè ci sia tanta ostilità nei confronti di questi nuovi metodi (lo ribadisco io parlo di etologia applicata all'equitazione )se a me qualcuno venisse a dire: " ho provato a fare questo è una figata tutti i cavalli capiscono e lavorano bene" io cavoli mi informerei, proverei poi se mai deciderei che nn sono d'accordo o magari userei certe cose e altre no...


venerdì 18 maggio 2007, 14:32
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Stiamo parlando di pressione e rilascio della pressione come mezzi di comunicazione. Ora, la assoluta maggioranza di voi adotta una pressione non come segnale, ma come "contatto" (di mano, di gamba): il cavallo deve imparare che quella pressione non segnala niente.
E' noto che il contatto dev'essere leggero.
Ma quanto leggero? Su questo mi sembra che ci siano idee parecchio diverse. In una mano, il contatto è veramente leggero; in un'altra, il contatto non lo è affatto. Ovvio che passando da un cavaliere all'altro, il cavallo faccia confusione.

Per quanto riguarda la mano, penso che un'ottima "prova del nove" per documentare se il contatto è veramente leggero è l'uso della redine singola (ossia guidare il cavallo con una sola redine, lasciando l'altra completamente libera). Per il singolo cavallo, il contatto è leggero quando gli permette di stare con tutta l'incollatura perfettamente diritta e di procedere diritto. Se invece piega l'incollatura o gira, quel contatto lo ritiene una pressione, un aiuto.

La redine singola, come "palestra" per verificare l'abilità del cavaliere nell'uso delle redini, non è propriamente una novità... ho collezionato un bel post tratto da un trattato di fine '800 sull'argomento. Se a qualcuno interessa, lo recupero.

Preciso che parlo di cose che non conosco bene, perchè nel mio stile di equitazione ho abolito il contatto e vado sempre con le redini completamente rilasciate. E' una mia scelta; so che non è corretto nè efficace, ma a me va bene così. I motivi sono abbastanza lunghi da spiegare... e poco interessanti, perchè riguardano il mio caso particolare.

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venerdì 18 maggio 2007, 15:20
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sicuramente con le mani si possono chiedere un'infinità di cose...l'importante è differenziarle; ci deve essere un comando per: chiedere la flessione, girare, chiedere la flessione della nuca, rilevare, spostare le spalle, fare allungare il cavallo...un cavalllo che ha un contatto perfetto è quello che funziona come una molla: a seconda di quanta redine viene concessa il cavallo deve allungarsi o rilevarsi sempre facendo tendere le redini altrimenti o non si appoggia o siamo solo noi che cerchiamo il contatto....il cavallo può essere rotondo quanto si vuole ma se nn sa, quando gli diamo più redini andarle a far tendere, nn si sta appoggiando ed è un comune errore di molti cavalieri....nel mio caso specifico come ho già scritto è stato insegnato al cavallo ad andare ad appoggiarsi grazie al rilascio della pressione...


venerdì 18 maggio 2007, 15:33
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non sono d'accordo sull'uso della redine singola: i maggiori danni e incomprensioni avvengono perchè il cavaliere non usa le mani come se fossere una sola o meglio in modo parallelo, molti infatti senza accorgersene mentre chiedono qualcosa con una redine l'altra più o meno penzola...specie la redine esterna e questo è uno dei motivi per cui la maggior parte dei cavalli nn ne conosce l'aiuto....


venerdì 18 maggio 2007, 15:36
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nika ha scritto:
non sono d'accordo sull'uso della redine singola: i maggiori danni e incomprensioni avvengono perchè il cavaliere non usa le mani come se fossere una sola o meglio in modo parallelo, molti infatti senza accorgersene mentre chiedono qualcosa con una redine l'altra più o meno penzola...specie la redine esterna e questo è uno dei motivi per cui la maggior parte dei cavalli nn ne conosce l'aiuto....


Nika, puoi non essere d'accordo con me, ma non puoi negare che l'uso della redine singola sia stato indicato da un eccellente istruttore militare come importantissimo esercizio di equitazione classica... :wink: C'è anche una bella discussione di Alexandra Kurland sull'argomento, oltre, ovviamente, agli esercizi dalla sella di Parelli, in capezzina e redine singola. Io non monto affatto bene, ma con la capezzina Parelli e una longhina, me ne vado in campagna, a qualsiasi andatura; e la mia cavallina sa girare in entrambe le direzioni senza cambiare di lato la longhina! La redine singola è stata un passo essenziale verso l'uso delle redini senza contatto. E soprattutto, un formidabile aiuto per cambiare radicalmente l'assetto.

Ecco il titolo del libro e il link:
[b][i]Generale Jules de Benoist: Addestramento e condotta del cavallo da guerra
Libreria Militare Berger-Levrault, Parigi 1899
(tradotto dal Col. Paolo Angioni)[/i][/b] leggi su: http://cavallo.forumer.it/about75-cavallo.html

Il principio dell'articolo è: capito bene l'effetto di UNA redine, si capisce come accordare fra di loro l'azione di DUE redini. Altriomenti, si rischia il conflitto fra l'effetto di una redine e quello della redine opposta.

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venerdì 18 maggio 2007, 15:53
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