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 MORTO WELBY 
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Iscritto il: mercoledì 10 maggio 2006, 12:56
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Mela ha scritto:

rella ha scritto:

scusate...non ho il tempo di leggere tutto il topic quindi spero di non ripetere nulla di gi� detto..

io credo che in principio ci debba essere la libert� di poter scegliere della propria vita .
Io personalmente,anche nel peggiore dei momenti (certo..lo dico ora..poi ovvio che mi ci dovrei trovare nella situazione!)non ce la farei mai a togliermi la vita per smettere di soffrire...la vita � un dono.credo che solo il fatto di respirare e avere accanto delle persone che ti amano sia un incentivo a vivere.Per� se sua volont� era di morire....perch� negargliela?
Detto questo,ne discutevo proprio oggi che molte cose non mi quadrano...
Se davvero voleva morire a tutti i costi...perch� aspettare il consenso da parte di altri organi?
alla fine...alla moglie..se ci teneva cos� tanto come diceva..cosa gli costava staccare la spina e poi riattacarla?
in fondo non se ne sarebbe accorto nessuno..
mi sa tanto di manovra pi� politica e ideale pi� che lotta alla vita...
per carit� magari mi sbaglio...per�..molte cose mi fanno pensare a questo...



E' quello che penso anche io. Si è voluto sollevare un polverone. Come ho già detto, una leggiferazione sull'eutanasia sarà impresa ardua, e anche quando compiuta, avrà lacune e pieghe probabilmente incontrollabili. Si vuole ricercare questo benedetto <<consenso>>, ma consenso-giustificazione-approvazione di cosa?? Basta pochissimo per dire 'BASTA', in silenzio, con vera dignità. L'eutanasia esiste da sempre, solo che mai nessuno ha acceso il riflettore..


Lui ha sollevato il polverone per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, sperando di ottenere un risultato che aiutasse lui e altri che sono, o purtroppo saranno, nella sua stessa situazione.

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meglio pentirsi degli errori commessi che rimpiangere le occasioni perdute


venerdì 22 dicembre 2006, 10:27
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Iscritto il: venerdì 2 dicembre 2005, 10:48
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Come già detto il paragone animale-uomo è inesistente secondo me..

fin'ora ho sempre parlato degli altri..che non riuscirei mai a staccare la spina....

Parlando in prima persona..se fossi in quelle condizioni..non credo che potrei mai lasciarmi morire..

E credo che questo vada aldilà del credo..o di una religione..e quello che penso non è strettamente legato al cattolicesimo, considerando che, personalmente ho "ri-scoperto" la religione da poco..ma prima la pensavo esattamente allo stesso modo!!

ci stiamo "scannando" per il vostro tanto amato libero arbitrio...ma come dice Paolo, pensiamo anche solo per un istante a tutti coloro (e vi garantisco che sono la maggioranza) che vorrebbero vivere piuttosto che morire...

Non sputiamo sul piatto dove abbiamo mangiato tutti!! Il progresso scientifico è servito ad ognuno di noi..comprese quelle macchine che hanno tenuto in vita Welby..magari per lui sono state un inferno...ma per un'altra persona rappresentano una speranza.

_________________
Non si prende una vita e la si butta via, solo perchè ha qualche piccolo difetto

Solo una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire..(P.Coelho)
Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l'ultimo (Seneca)


venerdì 22 dicembre 2006, 10:27
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Holden ha scritto:

Come dicevo ieri a Arya...

Prima di preoccuparci così tanto per chi pretende di avere diritto a morire, dovremmo pensare a chi vorrebbe semplicemente il diritto di vivere.


Da una discussione così articolata e complessa hai tratto solo questa affermazione qualunquista e generica??


venerdì 22 dicembre 2006, 10:28
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vi prego non iniziamo. Stiamo parlando in maniera così piacevole...

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Non si prende una vita e la si butta via, solo perchè ha qualche piccolo difetto

Solo una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire..(P.Coelho)
Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l'ultimo (Seneca)


venerdì 22 dicembre 2006, 10:29
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picky ha scritto:



Non sputiamo sul piatto dove abbiamo mangiato tutti!! Il progresso scientifico è servito ad ognuno di noi..comprese quelle macchine che hanno tenuto in vita Welby..magari per lui sono state un inferno...ma per un'altra persona rappresentano una speranza.



Qui ti prego di fare una riflessione diversa.

Come nipote di un medico di una certa fama ho avuto la fortuna di parlare con una buona fetta della comunità medica, anche di rango, e devo dire che esiste una netta inversione di tendenza rispetto all'uso di macchine e di strumenti artificiali per il prolungamento della vita.

Il progresso scientifico ha allungato i tempi e le attese di vita. Questo è un bene assoluto, ma ha anche instillato in chi la medicina la pratica, un'illusione di onnipotenza.

Questo fraintendimento tra lo "iatros" greco, che accompagna la vita fino alla "naturalissima morte" di un essere umano, è confusa con la sensazione di poter essere un "deus ex machina" che riproduce la vita anche dove sarebbe inpensabile farlo.


venerdì 22 dicembre 2006, 10:37
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Aggiungo una cosa.

La medicina occidentale, ormai sempre più chiaramente, si concentra sul sintomo, e non sulla malattia, fino a diventare pressochè inutile nell'istante in cui la cura paliativa non è più sufficiente a lenire o annullare il dolore.

Le cure anti dolore a cui i malati terminali vengono sottoposti prevedono spesso una progressione del dosaggio tale per cui la sedazione porta il malato ad una progressiva perdita della lucidità mentale e della capacità di discernimento.

Questi effetti sono del tutto artificiali ed è scientificamente riconosciuto che sono interventi atti ad accompagnare un'agonia, e non a favorire la vita.

Sto citando protocolli scientifici emessi da convegni medici internazionali, non opinioni, peraltro rispettabilissime ma parziali, della casalinga di voghera.


venerdì 22 dicembre 2006, 10:46
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scusa nicola allora tu che cura consiglieresti ai malati terminali?

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non faccio quasi mai zero ma sono sempre la + elegante


è meglio cadere di culo che di faccia anche se hai la faccia di culo:-D


venerdì 22 dicembre 2006, 10:48
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stregatto ha scritto:

scusa nicola allora tu che cura consiglieresti ai malati terminali?


Quella che LORO vogliono per sè. Se un malato ritiene che la sua vita sia così preziosa che vada salvaguardata in ogni caso e condizione, allora deve poter avere tutte le possibilità e le condizioni necessarie perchè lui possa vivere: macchine, cure paliative, sedativi, assistenza.

Ma desidero anche che colui il quale desidera per sè che la sua vita abbia un decorso più naturale, che possa decidere in piena autonomia di poterlo fare, magari aiutato da farmaci che lo aiutino a morire senza eccessivo dolore.

Mio nonno era un avvocato, pittore e scrittore. Quando le malattie gli impedirono anche solo di "dettare" i suoi pensieri a qualcuno, quando il dolore diventò talmente insopportabile, nonostante il continuo aumentare del dosaggio dei farmaci, che gli impedì di ascoltare il suo adorato beethoven, quando fu chiaro a tutti che l'unica cosa che lo teneva in vita realmente era il pace maker, lui mi disse testualmente:

"TI SCONGIURO, AIUTAMI A MORIRE"

Adesso provate a ragionare su questo!!!!!!


venerdì 22 dicembre 2006, 11:00
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Iscritto il: giovedì 15 dicembre 2005, 14:08
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Nicola ha scritto:

stregatto ha scritto:

scusa nicola allora tu che cura consiglieresti ai malati terminali?


Quella che LORO vogliono per sè. Se un malato ritiene che la sua vita sia così preziosa che vada salvaguardata in ogni caso e condizione, allora deve poter avere tutte le possibilità e le condizioni necessarie perchè lui possa vivere: macchine, cure paliative, sedativi, assistenza.

Ma desidero anche che colui il quale desidera per sè che la sua vita abbia un decorso più naturale, che possa decidere in piena autonomia di poterlo fare, magari aiutato da farmaci che lo aiutino a morire senza eccessivo dolore.

Mio nonno era un avvocato, pittore e scrittore. Quando le malattie gli impedirono anche solo di "dettare" i suoi pensieri a qualcuno, quando il dolore diventò talmente insopportabile, nonostante il continuo aumentare del dosaggio dei farmaci, che gli impedì di ascoltare il suo adorato beethoven, quando fu chiaro a tutti che l'unica cosa che lo teneva in vita realmente era il pace maker, lui mi disse testualmente:

"TI SCONGIURO, AIUTAMI A MORIRE"

Adesso provate a ragionare su questo!!!!!!


Nicola, ma secondo te, si può arrivare e si deve arrivare a spiegare tutto con la ragione???


venerdì 22 dicembre 2006, 11:12
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maestoso ha scritto:

Nicola ha scritto:

stregatto ha scritto:

scusa nicola allora tu che cura consiglieresti ai malati terminali?


Quella che LORO vogliono per sè. Se un malato ritiene che la sua vita sia così preziosa che vada salvaguardata in ogni caso e condizione, allora deve poter avere tutte le possibilità e le condizioni necessarie perchè lui possa vivere: macchine, cure paliative, sedativi, assistenza.

Ma desidero anche che colui il quale desidera per sè che la sua vita abbia un decorso più naturale, che possa decidere in piena autonomia di poterlo fare, magari aiutato da farmaci che lo aiutino a morire senza eccessivo dolore.

Mio nonno era un avvocato, pittore e scrittore. Quando le malattie gli impedirono anche solo di "dettare" i suoi pensieri a qualcuno, quando il dolore diventò talmente insopportabile, nonostante il continuo aumentare del dosaggio dei farmaci, che gli impedì di ascoltare il suo adorato beethoven, quando fu chiaro a tutti che l'unica cosa che lo teneva in vita realmente era il pace maker, lui mi disse testualmente:

"TI SCONGIURO, AIUTAMI A MORIRE"

Adesso provate a ragionare su questo!!!!!!


Nicola, ma secondo te, si può arrivare e si deve arrivare a spiegare tutto con la ragione???


No, niente affatto. Qui non si tratta di ragione, ma di Amore e di Rispetto della Dignità di una Persona.


venerdì 22 dicembre 2006, 11:15
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Maestoso,

Io ho i vangeli sul comodino (TUTTI E 23) e ti assicuro che lì dentro non troverai nulla in contrasto con quanto ti sto dicendo io!


venerdì 22 dicembre 2006, 11:18
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Iscritto il: lunedì 21 marzo 2005, 11:46
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eloisa ha scritto:

Mela ha scritto:

rella ha scritto:

scusate...non ho il tempo di leggere tutto il topic quindi spero di non ripetere nulla di gi� detto..

io credo che in principio ci debba essere la libert� di poter scegliere della propria vita .
Io personalmente,anche nel peggiore dei momenti (certo..lo dico ora..poi ovvio che mi ci dovrei trovare nella situazione!)non ce la farei mai a togliermi la vita per smettere di soffrire...la vita � un dono.credo che solo il fatto di respirare e avere accanto delle persone che ti amano sia un incentivo a vivere.Per� se sua volont� era di morire....perch� negargliela?
Detto questo,ne discutevo proprio oggi che molte cose non mi quadrano...
Se davvero voleva morire a tutti i costi...perch� aspettare il consenso da parte di altri organi?
alla fine...alla moglie..se ci teneva cos� tanto come diceva..cosa gli costava staccare la spina e poi riattacarla?
in fondo non se ne sarebbe accorto nessuno..
mi sa tanto di manovra pi� politica e ideale pi� che lotta alla vita...
per carit� magari mi sbaglio...per�..molte cose mi fanno pensare a questo...



E' quello che penso anche io. Si è voluto sollevare un polverone. Come ho già detto, una leggiferazione sull'eutanasia sarà impresa ardua, e anche quando compiuta, avrà lacune e pieghe probabilmente incontrollabili. Si vuole ricercare questo benedetto <<consenso>>, ma consenso-giustificazione-approvazione di cosa?? Basta pochissimo per dire 'BASTA', in silenzio, con vera dignità . L'eutanasia esiste da sempre, solo che mai nessuno ha acceso il riflettore..


Lui ha sollevato il polverone per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, sperando di ottenere un risultato che aiutasse lui e altri che sono, o purtroppo saranno, nella sua stessa situazione.


Ma per che cosa? Per il fatidico .."consenso".., per legittimare un gesto che per sempre dividerà il pensiero? Ribadisco che in questo genere di situazioni per me la parola -consenso- è completamente vuota. Se la si vuole fare finita, lo si fa e basta, con dignitosa riservatezza e silenziosa intimità. Nel rispetto proprio e di chi ci sta accanto.

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venerdì 22 dicembre 2006, 11:34
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Iscritto il: sabato 9 dicembre 2006, 10:19
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è brutto dirla cosi, ma questo"caso" se si puo chiamarlo in questo modo è stato ampiamente pubblicizzato,cosa secondo me nn giusta, ma tutti i giorni succedono cose di questo genere, che magari passano in sordina o addirittura vengono ignorate, adesso se ne fara un caso nazionale, che tra poco + di un mese verra dimenticato, ma io dico è giusto che cose cosi personali e private come i sentimenti, la vita di un uomo che ormai nn c è + venga defraudata cosi?

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venerdì 22 dicembre 2006, 11:38
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Mela ha scritto:

eloisa ha scritto:

Mela ha scritto:

rella ha scritto:

scusate...non ho il tempo di leggere tutto il topic quindi spero di non ripetere nulla di gi� detto..

io credo che in principio ci debba essere la libert� di poter scegliere della propria vita .
Io personalmente,anche nel peggiore dei momenti (certo..lo dico ora..poi ovvio che mi ci dovrei trovare nella situazione!)non ce la farei mai a togliermi la vita per smettere di soffrire...la vita � un dono.credo che solo il fatto di respirare e avere accanto delle persone che ti amano sia un incentivo a vivere.Per� se sua volont� era di morire....perch� negargliela?
Detto questo,ne discutevo proprio oggi che molte cose non mi quadrano...
Se davvero voleva morire a tutti i costi...perch� aspettare il consenso da parte di altri organi?
alla fine...alla moglie..se ci teneva cos� tanto come diceva..cosa gli costava staccare la spina e poi riattacarla?
in fondo non se ne sarebbe accorto nessuno..
mi sa tanto di manovra pi� politica e ideale pi� che lotta alla vita...
per carit� magari mi sbaglio...per�..molte cose mi fanno pensare a questo...



E' quello che penso anche io. Si è voluto sollevare un polverone. Come ho già detto, una leggiferazione sull'eutanasia sarà impresa ardua, e anche quando compiuta, avrà lacune e pieghe probabilmente incontrollabili. Si vuole ricercare questo benedetto <<consenso>>, ma consenso-giustificazione-approvazione di cosa?? Basta pochissimo per dire 'BASTA', in silenzio, con vera dignità . L'eutanasia esiste da sempre, solo che mai nessuno ha acceso il riflettore..


Lui ha sollevato il polverone per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, sperando di ottenere un risultato che aiutasse lui e altri che sono, o purtroppo saranno, nella sua stessa situazione.


Ma per che cosa? Per il fatidico .."consenso".., per legittimare un gesto che per sempre dividerà il pensiero? Ribadisco che in questo genere di situazioni per me la parola -consenso- è completamente vuota. Se la si vuole fare finita, lo si fa e basta, con dignitosa riservatezza e silenziosa intimità. Nel rispetto proprio e di chi ci sta accanto.


Un piccolo appunto.

Se fosse stato possibile andarsene in silenzio, in silenzio se ne sarebbe andato. Il problema è che chiunque avesse staccato la macchina "in silenzio" sarebbe stato processato per "omicidio" o nella migliore delle ipotesi "suicidio assistito", che prevede 15 anni di reclusione.

Secondo te era ancora possibile staccare la macchina nel silenzio?


venerdì 22 dicembre 2006, 11:44
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Iscritto il: lunedì 2 gennaio 2006, 22:21
Messaggi: 529
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Caro Nicola...mi dispiace davvero tanto per tuo nonno..sarà stata una brutta esperienza ma ti prego...di esperienze ti auguro di farne ben altre ... sono parte attiva di un volontariato...ti presenterei tutti...proprio tutte le persone che mi circondano... e che devono quotidianamente lottare per la vita...attaccati a dei macchinari...sono pieni di vita e di gioie...ti trasmettono loro quel desiderio e quella voglia di vivere; sii tu stesso parte attiva per il prossimo!!! [;)]

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Sorridi sempre alla vita!!! AHAHAHAHAH


venerdì 22 dicembre 2006, 11:51
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