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 l'allevamento italiano 
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rmel ha scritto:
Discorso veramente molto interessante.Mady ha detto delle cose molto giuste.
Volevo aggiungere solo un particolare in Italia è difficilissimo vendere un foal anche perchè raramente ci sono esperti che sappiano consigliare un possibile acquirente..................


beh non è del tutto vero. secondo me non è che sia difficile vendere un foal, il problema è che di un cavallo in cosi giovane età l' unica cosa che puoi valutare è la genealogia e la morfologia....chi ti dice che avrà un buon carattere e che salterà bene montato?puoi essere serio e competente quanto vuoi, ma a meno che tu non abbia la palla di cristallo non lo puoi sapere! comprare cavalli prima della doma è sempre un po' un "terno" al lotto, per questo tutti cercano cavalli un po' piu' avanti di età, e pochi si azzardano a spendere cifre importanti per un puledrino...


martedì 20 novembre 2007, 17:14
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trippi ha scritto:
rmel ha scritto:
Discorso veramente molto interessante.Mady ha detto delle cose molto giuste.
Volevo aggiungere solo un particolare in Italia è difficilissimo vendere un foal anche perchè raramente ci sono esperti che sappiano consigliare un possibile acquirente..................


beh non è del tutto vero. secondo me non è che sia difficile vendere un foal, il problema è che di un cavallo in cosi giovane età l' unica cosa che puoi valutare è la genealogia e la morfologia....chi ti dice che avrà un buon carattere e che salterà bene montato?puoi essere serio e competente quanto vuoi, ma a meno che tu non abbia la palla di cristallo non lo puoi sapere! comprare cavalli prima della doma è sempre un po' un "terno" al lotto, per questo tutti cercano cavalli un po' piu' avanti di età, e pochi si azzardano a spendere cifre importanti per un puledrino...

Non sono d'accordo.
Un uomo di cavalli vero, uno di quelli con l'occhio lungo e profonda conoscenza dei cavalli, sa vedere oltre anche in un puledro di 6 mesi. La genealogia ha una sua valenza ma quello che contano sono i movimenti e il carattere che, a quella età, è già formato. Si vede la serenità, il coraggio, la fierezza, la generosità, l'attitudine al gioco, il piacere del contatto umano e la dinamicità. Inoltre è possibile percepire l'atleta non solo dalla morfologia ma, soprattutto, dalla vivacità e disponibilità ad accettare i comandi.
A sei mesi si intuisce, quasi perfettamente il suo futuro.
Mi dirai che il problema sono le mani in cui capiterà perchè, sempre da quell'età in poi, basterà un nulla per mandare tutto alle ortiche.
Temo che sia per questo che in Italia non si vendono che pochi foals.
Le scuderie dei nostri cavalieri sono delle specie di lager che non contemplano, in alcun modo, spazi per il movimento.
I nostri preparatori anche, lavorano in spazi esigui e dei foals non saprebbero davvero che farne.
E' una questione essenzialmente di cultura equestre. La nostra è rimasta circa 30 anni indietro rispetto all'Europa.


martedì 20 novembre 2007, 20:22
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buzz_lightyear ha scritto:
A sei mesi si intuisce, quasi perfettamente il suo futuro.

:shock:

beata lei,magari fossi capace.... :roll:

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"Cavaliere è colui che con il minor mezzo ottiene il massimo risultato"

Nel trar de l'elmo si sciolse la treccia,
Che era de color d'oro allo splendore.
Avea il suo viso una delicateccia
Mescolata di ardire e de vigore.


giovedì 20 dicembre 2007, 19:56
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
Chissà da quando esiste questo topic... e io che l'ho appena letto....
Bene, spazio alle mie opinioni da allevatore sardo e soprattutto testardo.
Allevo da 3 anni ed in questi 3 anni ho avuto tante esperienze.. Ho avuto modo di conoscere una piccolissima parte del modo allevatoriale. Ho qualche fattrice, non di alta qualità, e cerco di capire un pò quale è il segreto per fare miracoli.
Al momento di scegliere lo stallone per la cavalla si è tanto entusiasti.. I prezzi delle monte parlano da sè(nella maggior parte dei casi). Uno stallone medio costa almeno 1000 euro. Ok va bene si può fare. La fecondazione costa almeno 300 euro. Si alimenta la propria fattrice per 11 mesi, a mangime e foraggio e erba. Nasce il piccolo. E con lui nascono tutte le speranze possibili, anche quella che diventi oro olimpico. Fino ai 3 anni cresce e cerco di trovare un possibile acquirente, viaggiando tra siti internet, riviste e conoscenze. La cosa più brutta sono le telefonate di commercianti che ti offrono 1000 euro per un cavallo che vale almeno 5 volte tanto. Dalle esperienze passate ho capito che scegliere un preparatore per il cavallo è come muoversi in un campo minato. Bisogna stare molto attenti. Dopo due mesi ho scoperto che il mio primo preparatore lavorava il cavallo 1 volta alla settimana. Risultato: ogni volta che ci si saliva bisognava fare un rodeo. Per lo più gli era somministrato poco cibo ed aveva la lettiera nera.
Cambio preparatore. Mando il cavallo ad un altro al nord Italia. Questo preparatore parlava come se fosse Gesù : aveva un sacco di contatti e conosceva tanti cavalieri famosi che potevano essere possibili acquirenti. Almeno lì il cavallo stava bene. Passano 6 mesi ed il cavallo era ancora li. Ma dove sono finiti tutti gli acquirenti???
Non potendomi permettere più spese così alte, decido di di riportare il cavallo qui in Sardegna e (ahimè) al preparatore precedente. Risultato: a luglio il cavallo non aveva ancora effettuato un concorso. Ho chiesto spiegazioni al preparatore: come mai?
Mi ha risposto dicendo che il cavallo era cattivo, asino, maiale, da macello.. In quel momento mi è andata via tutta la voglia di vivere coi cavalli. Volevo smettere di montare, vendere tutti i miei puledri e fattrici. Nero.. Vedevo solo nero. Tempo e soldi spesi per nulla. Castelli di sabbia dispersi dalla marea..
Grazie al consiglio di un amico ho affidato il cavallo ad un altro preparatore, che nella settimanda successiva gli ha fatto svolgere una tappa unire. Risultato: una barriera il primo giorno ed una barriera il secondo.
Sono riuscito a scambiare il cavallo con una fattrice. Quindi son riuscito a liberarmi di spese e commercianti vari..
Ho tirato un sospiro di sollievo. E' finita l'Odissea.
Io mi chiedo ogni tanto, vale la pena?

Vale la pena spendere tanti soldi per una scuderia, fattrici, mangime e foraggio?
Il problema non è l'allevamento italiano.. E' l'imbroglione italiano..
Hai tanta passione, tanta da abbracciare il mondo intero.. Ma queste persone sono capaci di fartela andare via. Di fronte ai soldi, ci si dimentica di essere umani, di rispettare il prossimo e soprattutto onesti.

Bisogna fare i salti mortali per camminare nel mondo dell'equitazione. Fare una giornata di gara costa minimo 100 euro. Qualcuno ha mai pensato che per stare 10 minuti in un campo prova e 2 in campo gara paghiamo almeno 25 euro?

non voglio uscire off topic.. meditate comunque

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domenica 3 febbraio 2008, 16:48
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
Ti rispondo goldenboy e sarò cattiva.
Ho allevato per oltre 20 anni e sono stata per almeno 10 il primo allevatore d'Italia per somme vinte in gara dai prodotti dell'allevamento. Dunque posso permettermelo, anche se il mio primo straordinario cavallo, quello che ha vinto oltre 600 milioni di vecchie lire, è nato solo ed eslusivamente per culo.
Ma da lì in poi, sono venuti i ragionamenti, lo studio, i viaggi in Europa per capire, le notti insonni e i soldi spesi. Per non parlare delle guerre all'ENCI e del sangue versato...il mio.
Oggi, più di ieri, non ci si improvvisa allevatori perchè la concorrenza è pazzesca. L'Europa è avanti a noi di almeno 30 anni, producono numeri e qualità di soggetti tali che al confronto i nostri migliori, nella media, fanno pena malgrado si comincino ad avere linee di sangue identiche. I nostri costi di produzione sono proibitivi e il sistema, che ci dovrebbe appoggiare, è fatto solo per distruggere i nostri puledri, addirittura prima che diventino cavalli.
L'allevamento non dà reddito, dunque deve essere considerato un gioco alla stregua di un casinò, di una barca a vela o di una Ferrari. Un gioco, nulla di più. Un gioco che potrebbe farti divertire, sognare, emozionare e gioire ma sempre un gioco rimane.
E se si considera un gioco, si devono avere soldi da buttarci sopra, a rischio di perdita e senza rimpianti.
Se vorrai ancora allevare, dovrai ricominciare da capo e col piede giusto. Non serve una fattrice ma "LA fattrice, con straodinarie linee di sangue, performance sportive sue e anche dei figli e di sana e robusta costituzione.
Poi arriverà la scelta dello stallone che non dovrai fare in base al tasso di monta ma all'ipotesi di ottimo incrocio con quella linea di sangue e quella morfologia. E' una scelta da fare prima a tavolino poi a pelle. Non è comunque facile.
Infine, se tutto andrà bene e nascerà il puledro, dovrai ancora metterti a tavolino per studiare quali siano i migliori preparatori di puledri sul mercato. Basta sfogliare le riviste di settore per vedere quelli che più si presentano sui campi di gara e a Verona.
Se il tuo puledro sarà appetibile potrai anche fare un discorso non troppo a tuo massacro, del tipo: ti prendi i premi e ti dò il 30% quando lo vendiamo. Con i premi ci pagherà le spese vive e sarà motivato a tenerlo bene per venderlo con reciproco vantaggio.
A te, se sarà vincente, resterà la soddisfazione del 20% sui premi che vincerà in gara.

Ora ti faccio un discorso relativo alla Sardegna.
Parliamo di 25/30 anni fa, quando la qualità italiana era men che mediocre e gli AAS ebbero un boom pazzesco che, però, si rivelò in breve un fuoco di paglia.
La prouzione di soggetti sardi era enorme, tutta sovvenzionata con i contributi dati a pioggia dell'Istituto, ma era destinata ai mezzosangue da corsa. Fra questi, ne tiravano fuori qualcuno non troppo veloce e lo provavano sul salto. Ma tanto era costato zero quattrini.
Ne sono arrivati nel continente a centinaia, venduti a caro prezzo ma, anche i migliori, si fermavano sul metro e trenta.
Intanto arrivavano anche gli scarti Olandesi, Belgi, Tedeschi e Francesi che in breve, hanno fatto impallidire il top della Sardegna e...fine del gioco. Da quelle fattrici non si potevano tirar fuori cavalli sportivi o almeno non i cavalli che richiedeva il mercato.
Così i compratori hanno smesso di rivolgersi alla Sardegna per orientarsi verso la seconda e terza scelta europea che era di gran lunga migliore della prima scelta nostrana e costava meno.

mi sto dilungando troppo... se ti farà piacere ci sarà una seconda puntata :wink:


domenica 3 febbraio 2008, 22:45
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
grazie a Buzz x gli interventi che fai.Sono davvero interessantissimi e istruttivi. : Thumbup :

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lunedì 4 febbraio 2008, 11:43
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
cri&sbeauty ha scritto:
grazie a Buzz x gli interventi che fai.Sono davvero interessantissimi e istruttivi. : Thumbup :

Grazie a te Cris.
Quando si tocca l'argomento allevamento mi si riaprono delle ferite mai rimarginate e vorrei avere ancora la voglia e la grinta per affiancare i giovani che si cimentano in questa avventura.
Ma il problema resta; sarebbe una guerra persa


lunedì 4 febbraio 2008, 12:21
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
buzz_lightyear ha scritto:
cri&sbeauty ha scritto:
grazie a Buzz x gli interventi che fai.Sono davvero interessantissimi e istruttivi. : Thumbup :

Grazie a te Cris.
Quando si tocca l'argomento allevamento mi si riaprono delle ferite mai rimarginate e vorrei avere ancora la voglia e la grinta per affiancare i giovani che si cimentano in questa avventura.
Ma il problema resta; sarebbe una guerra persa


quest'anno sarà il primo anno che farò ingeavidare la cavalla...spesso ci penso e ripenso sopratutto su quel discorso che hai fatto nell'altro messaggio.

_________________
"Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore" [...]
Ecco in questo senso intendo.
Conoscere una persona by heart, a memoria,
significa, come quando ripeti una poesia,
prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene.
Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi.
Per cui conoscere una persona a memoria
significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi,
farsi penetrare dal suo ritmo."

[Il Giorno In Piu'] * Fabio Volo *


lunedì 4 febbraio 2008, 12:28
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
Chissa magari se anche in Italia aumenterà la cultura equestre un giorno forse anche fare l'allevatore diventerà un'attività possibile anche da noi.Non dico remunerativa ma per lo meno se uno è bravo e fortunato si è studiato la sua linea di sangue e riesce a produrre puledri buoni e sani possa almeno rientrare delle spese.
Ma fino a quando il mercato sarà solo in mano a commercianti ed istruttori sarà una cosa impossibile.
In questo post ho solo voluto dare un'altro punto di vista possibile per fare attività agonistica:
http://www.equiweb.it/forum/operazione-trionfo-troviamo-un-cavallo-per-rider-t7446-240.html
quali sono state le risposte all'unisono?!Impossibile perchè bisogna essere in grado di formare il puledro,meglio il cavallo di 13-14 anni già pronto e aggiungerei già sfruttato.Queste sono tutte parole messe in bocca agli allievi dagli istruttori.Primo perchè montare dei pueldri non è una cosa facie,c'è da lavorare e impegnarsi secondo se vendi all'allievo il cavallino di 14 anni tra 3 anno quasi sicuramente gliene vendi un'altro.....Quindi gli istruttori cercano spesso di scoraggiare l'acquisto di pueldri da parte dei propri alllivi e monti allievi non ne vogliono sapere di comprare dei puledri perchè vogliono i risultati subito e non gli interessa nulla di progredire con il proprio cavallo.Oramai si mira solo al I°in sei mesi.


lunedì 4 febbraio 2008, 13:14
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
6 mesi? così tanti?!!!!!!! ho visto chi, appoggiato dai genitori, provare il cavallo il mercoledì, comprarlo subito, pretendere di andare in gara il venerdì (in 125, sia mai una gara più semplice per cominciare!) e dar via "quello schifo di cavallo" la domenica :shock:

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"Con la tua immagine e con il tuo amore, tu, benchè assente, mi sei ogni ora presente. Perchè non puoi allontanarti oltre il confine dei miei pensieri." W. Shakespeare


lunedì 4 febbraio 2008, 13:25
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
In Italia manca la cultura per lavorare i cavalli nel modo corretto, tutti pensano al risultato subito, cerano di trovare sempre nuovi trucchi per far star su le barriere o far contenti i giudici. Nessuno pensa a preservare il futuro del cavallo, non c'è programmazione di lungo periodo se il cavallo non va si cambia. I fenomeni magari si adattano, ma i cavalli più "acerbi", quelli che hanno un potenziale, ma non riescono a esprimerlo subito vengono scartati e bollati come difficili o incapaci. Invece magari con molto lavoro quei cavalli potevano diventare degli ottimi atleti con risultati invidiabili. Questo avviene in tutto il mondo dell'equitazione odierna, ma in Italia è portato all'esasperazione. Basta persare ai circuiti dei cavalli giovani in cui cavalli di 4 5 6 7 anni sono sballottati per tutta Italia e spremuti per fare zeri, magari anche veloci, invece di cercare di costruire dei futuri campioni.


martedì 5 febbraio 2008, 1:30
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
shyboy ha scritto:
Basta persare ai circuiti dei cavalli giovani in cui cavalli di 4 5 6 7 anni sono sballottati per tutta Italia e spremuti per fare zeri, magari anche veloci, invece di cercare di costruire dei futuri campioni.



il uo discorso è valido per molti cavalieri ma forunaamente ci sono anche le eccezioni.
riguardo all'ulima frase invece ti sbagli xkè le categorie 4 5 6 anni sono a precisione e i 7 anni sono spesso e volentieri a fasi consecutive o miste, dove quindi fai un percorso base tranquillo e se il cavallo è risultato in grado di saltare bene la prima parte può cominciare carpire il significato di saltare con più ritmo e velocittà, che per un caallo di 6 anni ben formato non mi sembra più di tanto una cosa sconvolgente.
inoltre le categorie sono divise in semestri e la difficoltà aumenta nel secondo semestre, quando il cavallo ha potuto già farsi un piccolo bagaglio di esperienza alle spalle, e questa mi sembra una cosa sensata e ragionata a favore dei puledri.

in più se non sbaglio c'è un numero limitato di concorsi che un puledro può affrontare in un anno.ma forse mi sbaglio.e cmq sta al buon senso del cavaliere risparmiare il puledro e rendere utile lo stretto necessario ( intendo far bene non sfruttando il puledro in troppo concorsi).


martedì 5 febbraio 2008, 12:02
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
Si Giuly ma sono comunque parecchie (a parer mio) le categorie sotto il cui limite deve stare un puledro.
Anche lì comunque dipende:
nelle Giovani Cavalli vedo puledri che saltano bene, altissimi le prime gare di stagione poi un disastro per il resto dell'anno.
Vedo puledri, che magari escono meno, che fanno sempre zero.
Secondo me è anche l'addestratore che cambia la storia.
Poi bisogna ascoltare il puledro....Non sempre a 4 anni sono tutti pronti ad affontare le 4 anni.
Solo che purtroppo se non hai un 4 anni pronto e lo fermi ancora un pò, o gli fai affrontare solo le 80, l'anno dopo non sarai (solitamente) in grado di affrontare le 5 anni.E per chi è a caccia di montepremi questa è la cosa brutta.

Un'altra piccola cosa che si è già ripetuta all'infinito.
Sono arrivati due puledri appena entrati nei 4 anni a inizio gennaio. Uno tedesco, l'altro italiano......A livello di struttura e di sviluppo non ci può essere neppure un confronto purtroppo. :?

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martedì 5 febbraio 2008, 12:14
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
certo cry, io parlo di puledri che sono preparati al momento giusto e che fortunatamente non hanno mai dovuto essere stoppati forzatamente.

ovvio che se ti si stendina e stai fermo 4 mesi ora che riprendi ecc ecc a meno che il puledro non sia un fenomeno ti è saltato tutto il programma di gare dei prossimi 3 anni.


martedì 5 febbraio 2008, 12:17
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Messaggio Re: l'allevamento italiano
rmel nn è vero che sono parole messe in bocca dagli istruttori( il fatto di prendere un cavallo esperto rispetto a un puledro) ci vogliono anni di esperienza x essere in grado di costruire un puledro, e , parlo sempre di noi amatori nn di professionisti ovvio, se nn si è seguiti da una mano esperta che ci accompagna nella crescita del puledro spesso si finisce x fare dei disastri, fara le 4 anni poi magari le 5 anni ma poi sara in grado di progredire? nn ci si improvvisa addestratori,e sinceramente dovendo investire un determinato capitale, x' adesso i prezzi dei cavalli sono davvero folli, preferisco investire sul cavallo gia formato, o se nn gia formato quasi.

poi che l allevamento all estero sia avanti anni luce rispetto al nostro nn ci piove, ma oltre l allevamento , bisognerebbe anche salvaguardare i pochi ma buoni cavalli che abbiamo, nn bruciarli nel circuito giovani, se no arrivano agli 8 anni che nn ce la fanno +

_________________
non faccio quasi mai zero ma sono sempre la + elegante


è meglio cadere di culo che di faccia anche se hai la faccia di culo:-D


martedì 5 febbraio 2008, 12:20
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