diciamo ke anky fa la sua bella figura!!

E' un topic molto lungo che mi interessa moltissimo... mi riservo di leggerlo prima di partecipare.
In ogni caso, quello che mi interessa di più non sono le differenze, ma le parti in comune (e sono moltissime). Sperodi trovarle discusse... altrimenti, provvederemo!

Infatti, se si trovano le parti in comune, è possibile scambiarsi esperienze e consigli fra le due comunità "inglese" e "western"... meglio sarebbe chiamarle "a la gineta" e "a la bride", entrambe con molti, molti secoli di storia. Nell'equitazione, spesso si riscoprono più volte le stesse cose! Già i Numidi "conoscevano" Parelli e Nevzorov, vari secoli prima di Cristo...

alex illuminami! so che ci sono un sacco di cose in comune, ma ancora non riesco bene a distinguerle^^

cmq...forse è anche per quel motivo che ci sono cavalli che vengono usati sia all'americana che all'inglese?
una volta ho montato un cavallo che aveva vinto un sacco di premi in reining, ma veniva usato nella scuola inglese, era bravissimo in tutte due, monta all'americana era davvero una macchinetta!

Bè, il più grande punto in comune (a parte il cavallo... ) penso sia la comunicazione. Esattamente identica... e non è poco!

Poi ci sono in comune i meccanismi psico-fisologici dell'apprendimento.

Perfino la sintesi assoluta del "buon risultato" sul cavallo dell'equitazione di L'Hotte, che ho recentemente scoperto in un bel libriccino di Carlo Faillace, mi sembra sia identico: "Calmo, in avanti, dritto"...

Poi la leggerezza (a dire la verità, sulla leggerezza chi monta all'inglese predica bene e in genere razzola un po' male, ma se parlamo di "ideale" di leggerezza non dovremmo essere tanto lontani).

Poi tutto il lavoro a terra....

Ma c'è sicuramente molto altro, che potrebbe essere scovato da chi conosce abbastanza bene entrambe le monte (e io non conosco bene nessuna delle due )

Sono d'accordo con Alex, e credo che il solo modo per poter discutere correttamente dei punti comuni tra i due differenti approcci sia, almeno per il momento, di liberare il campo dalle questioni agonistiche, e partire dal lavoro di base.

quoto pienamente!!! direi che abbiamo inventato la monta alla rambo!!! hihihihihi


comunque sono daccordo con alex e Nicola!
io vi posso dire le mie esperienze, è la linea di confine tra una monta è l'altra, almeno per quanto mi riguarda è molto marcata!!
con la monta inglese, intendo nel s.o. avevo un staffatura corta, con redini molto più corte, per rimanere sempre in perenne contatto con la bocca del cavallo, per tenerlo "alla mano" le gambe molto usate, per avanzare e sopratutto per curvare, muovendo in modo differente sia la gamba interna che esterna!
nella western invece le redini sembre molto lunghe, con molta libertà sulla bocca del cavallo, ma la direzione la davo solo ed esclusivamente con l'appoggiata in contemporanea di redine estrena è gamba interna, è sopratutto posso dire che a differenza della monta inglese, i cavalli in questo caso sentono molto di più il peso del cavaliere!! e se il cavallo è ben addestrato, per girare o fermarsi, basta solo cambiare il proprio peso!!! e qui posso assolutamente dire che il rapporto tra il binomio è mooooooooooooolto importante!!!!!!!!!!!
ma se devo trovare una linea di confine, per mè l'alta scuola è quella giusta, una monta con redini abbastanza corte, ma non troppo, il cavallo con incollatura alta è sotto di posteriori, con staffe lunghe, quasi di più di quelle western.
dove il cavallo sente moltissimo il peso del cavallo, è mai come in nessuna altra disciplina, è importante il filing con il cavallo, poichè basta un cambio di peso per farlo saltare impennare o inginocchiare!!!
una monta all'inglese, che osserva le regole dei Gouchos, così me la avevano definita alcuni ragazzi del rench dove sono andata.

è solo il mio parere ma per me non c'è niente di più emozionante del salto ostacoli.....niente mi sa dare tanta motivazione, paura e coraggio insieme. Niente mi mette più alla prova costantemente e tutti i giorni. E' grazie al salto ostacoli che ora so come controllare le mie emozioni.
In una disciplina tra le più estreme (dopo il completo) sei portato ad agire in maniera rapida e veloce, stabilire le vere priorità e ascoltare al massimo il tuo cavallo per raggiungere velocemente un feeling che ti evita situazioni spiacevoli. Il brivido che ogni volta mi sa dare non ha paragoni.

Mi permetto di dirti, senza polemica, che ciascuno potrebbe usare le tue stesse parole per descrivere la sua disciplina. Qui forse si cercava di essere un pò più "oggettivi"