Ecco il raccontino, a dire il vero merita l'apertura di un topic apposta ma pazienza
Dunque, per la sottotesi il prof scelse l’isola di Cipro, e dato che avevo risparmiato 4 soldi approfittai di quell’occasione ed i miei 3 amichetti con me.
Tra l’altro l’isola è meravigliosa e consiglio vivamente di andarci almeno 1 volta. Dal punto di vista geologico poi è fantastica, l’unico posto al mondo dove affiora il mantello terrestre non deformato.
Eravamo in 10, oltre al prof e la moglie. Tra l’altro scoprimmo il primo giorno in spiaggia che il nostro luminare era nudista ( la moglie è nudista pure lei, nonchè una cantante jazz assai conosciuta nel milanese). Due sgarrupati anche loro insomma.
A gruppi di 4 persone ci dividiamo l’area da rilevare.
Allora, per chi non lo sapesse l’isola di Cipro è (anzi era) divisa a metà dal 1974, quando l’esercito turco una notte invase la parte nord per “scongiurare” un colpo di stato da parte dell’allora presidente ciprota Costas Papadopulos. Fattostà che da quel momento l’isola fu letteralmente spaccata in due. A nord i turco-ciprioti, mentre a sud nella parte greca ( dove eravamo noi ) i greco-ciprioti. Il confine è invalicabile, pattugliato dai soldati di ambo le nazioni. Dopo che nel 1992 durante una manifestazione pacifista, un civile fu ucciso da un cecchino turco mentre cercava di issare la bandiera greca sul suolo considerato turco, il confine è presidiato da una forza di interposizione dell’ONU, quei figoni dei caschi blu.
L’isola è piena zeppa di basi militari, alcune imboscatissime.
Avendo noi studenti come carte topografiche solamente quelle recuperate dagli inglesi che rilevarono parte dell’isola negli anni 60 , con le quote espresse in piedi (e molto approssimative, ma lo scoprimmo tardi) decidemmo di informare le autorità locali della nostra presenza sul territorio.
Chiediamo informazioni su dove si trovi la polizia più vicina portandoci dietro le carte topografiche.
Il paese è Trimiklini, saran 8 case e 1 taverna..ci guardiamo attorno, ma sta caserma non la troviamo proprio. Chiediamo ad una donnina che avrà avuto circa 150 anni, tutta vestita di nero che lavora all’uncinetto davanti all’uscio di casa.
E’ il momento di sfoderare il mio greco maccheronico.
<Kalimera nà sas, pu ìne to astinomìa?> tradotto:
buongiorno dov’è la polizia?E lei mi guarda con gli occhi chiusi mentre dice:
<Borò nà sas prosfèro ena potò?> tradotto:
ci offre da bere sta santa donna che potrebbe essere la nonna di mia nonna vivente...
Ci scoliamo una caraffona di ouzo, un liquore alcolico all’anice da allungare con acqua. La nonnina di acqua ce ne mette poca. Ma a noi va bene così, diamine.
Ci indica la strada e scopriamo che la centrale di polizia è un gabbiotto di 4 metri x 4 in mezzo alle piante.
C’è scritto astinomìa, quindi entriamo. Danielix guida il quartetto semi brillo.
<Vai avanti tu che parli greco>
Saluti e convenevoli vari con un ciccione simpatico, che indossa una divisa piena di macchie, sul tavolo 4 scartoffie tenute ferme da una bottiglia di birra perchè all’interno soffia un vento a 80 nodi per via di un ventilatore piazzato sul soffitto.
Ecco consiglio, evitate di andare in vacanza a Cipro d’estate. Fa leggermente caldo.
Si crepa di caldo. Uccideresti il tuo migliore amico dal caldo che fa per rubargli l’acqua.
Il ciccione capisce che siamo italiani..ma non afferra bene il motivo della nostra presenza lì. Le spiagge sono lontane e noi non abbiamo l’aria da turisti.
Gli piazziamo la carta sul tavolo, gli facciamo vedere dove è Trimiklini e i paesini vicini.
Lui capisce!
Ed è talmente simpatico da dirci <I’m not very good with the map>
Questo particolare all’apparenza irrilevante è in realtà il perno della vicenda.
Ci fa un rettangolone con la biro che riguarda l’area off-limits per la presenza di una base militare, vicino ad un paesino che si chiama Aghios Mama. Il nome più rassicurante che io abbia mai sentito, rispetto agli altri dell’area di rilevamento. Madre Santa, la Madonna!
Ci lascia andare solo dopo averci offerto varie bottiglie di Keo Beer, che di per sè non è molto alcolica, ma con il fondo di ouzo della nonnina a stomaco vuoto ha un effetto devastante.
La mattina dopo partiamo con la carta, nel bel mezzo del rettangolone è apparso lo stemma del teschio dei pirati. Siamo troppo fighi noi.
Siamo sul versante di una vallettina stretta stretta, decidiamo che il paesello che vediamo in lontananza è sicuramente il “paese della Madonna” mentre in basso nel bosco s’intravedono delle rocce, a noi ci sembra proprio il limite tra le 2 formazioni geologiche che stiamo cercando.
Ci saranno 50 gradi e il frastuono delle cicale mi sta mandando fuori di testa.
Dobbiamo andiare giù, scendiamo io e Nicolino per primi, la discesa è in mezzo ai rovi.
Meno male che ho su i calzoni pesantissimi della mimetica, penso io.
Dopo circa 500 metri ci troviamo praticamente incastrati tra la parete rocciosa coperta dai rovi e una rete alta, piuttosto malconcia.
Andare avanti diventa difficoltoso e al solo pensiero di rifarmi in salita tutto il versante in mezzo ai rovi mi vien da piangere.
<Nico, che cazzarola facciamo?> io amo Nicola, è un uomo saggio.
<Cerchiamo gli altri che dovrebbero essere a metà costone e diciamo a loro di non scendere, anzi di stare in quota per vedere se da qualche parte più avanti riusciamo a scendere in sto posto di emme, noi intanto iniziamo a risalire>
<Nico, io la salita non la faccio più! Tu sei fuori di melone!! Ma vaff..Nicola!>
Mi scendono le prime lacrime che si mischiano con il sudore..e quasi non mi accorgo di essermi messa ad urlare con tutto il fiato <Leleeeeeeee!!! >
L’urlo disumano lo hanno sentito i miei 2 compari, l’intera fauna della valle e il soldato che dormiva nella baracca della base militare, sulla cui recinzione mi stavo aggrappando urlando tutta la mia disperazione.
Nicola invece è pietrificato.
Stringe la macchina fotografica Reflex con le manone e dice con un filo di voce < c’è qualcuno nascosto dietro quel masso là>
Consiglio: se per caso dovreste trovarvi mai nei pressi di una base militare, ecco imboscate le macchine fotografiche, perchè fotografarle è un reato, anche se siete al di fuori della base, su una strada ad esempio. Noi invece nella base militare ci siamo finiti in mezzo, indossiamo la mimetica e c’è una macchina fotografica appesa al collo in bella vista.
Nel 1992 hanno ucciso una persona per molto meno.
Il soldato esce dal nascondiglio, è in mutande, ma non ci viene da ridere.
Ci punta un fucile addosso, noi siamo docili come agnellini mentre ci avviciniamo con le mani alzate, i sorrisi non vengono ricambiati, neanche il mio perfetto< kalimera nà sas>
E’ incazzato nero. Ci svuota gli zaini e strappa a Nicola la Reflex di suo padre, nel frattempo arrivano anche il Lele e Ferdinbaldo, stravolti e alquanto incazzati quando capiscono che urlare era la cosa più idiota da fare in quel frangente.
Ci fa stare 1 ora in piedi sotto il sole, ma in qualche modo gli facciamo capire che deve chiamare la polizia.
E la cosa lo fa incazzare ancor di più.
I miei compari stanno pensando che forse, se non ci uccideranno, comunque io farò lo stesso una brutta fine. Non li biasimo d’altronde.
Dopo circa 6 ore arriva una macchina con 4 persone a bordo.
E’ la fine.
Mi rendo conto che se ci fanno sparire i nostri corpi non li troveranno mai più.
Invece dall’auto scende anche il ciccione poliziotto di Trimiklini! Io faccio per corrergli incontro e buttargli le braccia al collo, ma il soldato mi punta il suo M3 sul petto.
E’ colpa sua se siamo finiti in questo casino, ma lo aveva detto che non era molto bravo a leggere le carte...ma non mi sembra il caso di farglielo notare proprio adesso..
Il poliziotto ci viene incontro sorridendo, salutandoci come fossimo grandi amici! Era entusiasta di vederci.
Si va di grandi pacche sulle spalle, strette di mano, convenevoli vari e una manata sul culo a me.
Ci sono volute altre 4 ore tra telefonate, rassicurazioni, grandi sorrisi , timbri e litri di birra ( scorta personale del soldato della base di Aghios Mama ) ma alla fine noi 4 e la Reflex siamo scortati al punto dove avevamo lasciato l’auto quella mattina.
Siamo diventati famosi, ci ha intervistato pure la rete televisiva locale e abbiamo avuto un articolo con tanto di foto sul giornale.
Sono tornata varie volte a Cipro, per vacanza o per disperazione, il poliziotto ciccione di Trimiklini è andato in pensione, ma appesa alla parete del gabbiotto c’è ancora la fotografia di noi 4 con stampato in faccia un sorriso ebete e il soldato a cui abbiamo interrotto la pausa post prandiale e svuotato 1 cassa di alcool, con lo sguardo incazzatissimo!
Infondo i ciprioti son delle gran belle persone