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 Da L'Hotte una dura, onesta verità 
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
ecco, sono riuscito a scrivere balzane invece di balze (pastoie)

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venerdì 5 settembre 2008, 11:17
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Statti punito. In equitazione l'uso di linguaggio inappropriato è vituperato molto più che i veri, profondissimi errori di sostantia. :lol:

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Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio.
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venerdì 5 settembre 2008, 11:33
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
alexb ha scritto:
E FUORI dall'Assioma L'Hotte. E rarey fa proprio questo. Ripeto - visto che mi ha ispirato nel caso della puledra - il suo sistema geniale di insegnare a un cavallo legato che tirare non serve a niente. Rarey consiglia di legare per la prima volta il cavallo in una posta, stretta abbastanza che non possa girarsi, con un cordino sottile. Ma di chiudere la posta, indietro, con una trave messa in modo che indietreggiando il cavallo ci sbatta contro prima di mettere in tensione il cordino. Secondo Rarey, il cavallo imparerà - per sempre - che tirare sulla capezza non serve a liberarsi, quando è legato. Lo scopre da solo - senza alcun dolore. sarà o no un sistema furbo? Purtroppo i nostri cavalli sono diversi da queli di rarey... lui parla di doma di cavalli "vergini", che sono sempre stati assolutamente liberi fino al momento della doma... i nostri, al momento della doma, sanno già molto... sanno troppo. :cry:


Se questa è equitazione io sono un frate trappista!!

Comunque, se il lallo è abituato/è vitiato a tirare o è in stato di agitazione...mettiamo: - è un maschio e sente una giumenta accanto e comunque la vorrebbe raggiungere, sbatterà contro la posta si sentirà un cicinin scomodo :shock: e desisterà o in alternativa - è possibile - cercherà di sfasciare posta e cordina...dunque: - onore ancora una volta al Generale!

Fino a quando, siamo in "honey moon" collolallo, potete anche dire - come poc'anzi - che lo comandate telepaticamente, che la vostra lalla vi obbedisce per compiacervi e per suo alto senso del dovere, ci credo.

Quando chiederete alla vostra lallina, di fare qualcosa fuori dalla routine, di imporre delle decisioni non "condivise"...anche un attraversamento di un paese trafficato, una facile gimkana o semplicemente vorrete rallentarla mentre lei vuol galoppare vuole scappare...che fate gente se non avete nessun mezzo di controllo ?

Tutti i mezzi di controllo - stranamente - possono causare scomodità...non mi citate il "benevolo abbraccio" della bbdellaminchia...quell'aggeggio può avere la stessa benevolenza di una stretta di un boa constrictor !!

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venerdì 5 settembre 2008, 12:02
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Chi ha detto che sia equitazione, Frà Selvaggio :wink: . Ovvio che stiamo parlando dei primordi, delle basi, delle prime, importantissime "messe in chiaro".... importantissime e trascurate: non c'è cavallo, se non i pochi maneggiati da un iper-esperto fin dalla loro nascita, che non abbia bisogno di riaddestramento più che di addestramento. Rarey aveva il vantaggio di operare su una "tabula rasa". Ma ha suggerito dei trucchi per rendere materialmente impossibili le reazioni anche in fase di riaddestramento... la sua tecnica del legare in alto una zampa, in modo da rendere impossibile una fuga veloce e faticoso qualsiasi altra cosa, ha questo significato: rendere materialmente impossibile (non doloroso; scomodo sì, ma non doloroso) la reazione automatica, e promuovere invece la reazione giusta (non agitarsi, stare tranquillo, sopportare quello che era abituato a non sopportare), che può essere lodata e premiata. Non dico che non sia duro psicologicamente: ma considerarlo troppo duro potrebbe essere un errore da antropomorfizazzione. Bisognerebbe leggere con calma e con rispetto la Grandin, per i motivi detti altrove. Ma anche McLean suggerisce che nell'immobilizzazione avvenga qualcosa di controintuitivo... l'impossibilità di esprimere il movimento veloce, dettato dalla paura, smorza la paura stessa. Non è un argomento semplice. ma non va affrontato "a naso".

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venerdì 5 settembre 2008, 12:25
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Ho una piccola esperienza su queste "scomodità", prima di stare "scomodo" colla zampa legata in alto, ma anche - come detto poc'anzi - con le pastoie applicate, il lallo, tenterà di liberarsi, e solo per questo fatto si farà male - onori al Generale - a volte si "cappotta" per terra...non per niente si consiglia di usare questi mezzi - le prime volte - nella sabbia, malgrado tutto ciò, il bestio, si può spallare (esperienza diretta): - tre mesi di cure. :x

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venerdì 5 settembre 2008, 13:14
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
ma qua nessuno contesta credo il bisogno di mettere freno, contenere, controllare, ridurre all'obbedienza tanto più duramente o rapidamente quanto è difficile la situazione, qua si contesta il fatto che il mezzo sia il dolore...
il mezzo vero è la contenzione stessa, il dolore è fatto indesiderato, almeno per le persone intelligenti...

non credo che tu mettendogli le balze le prime volte sperassi si facesse male x avere così la certezza che le rispettasse, al contrario avrai preso tutte le precauzioni, dunque?
hai sperato e creato le condizioni affinché il mezzo di contenzione facesse un lavoro "pulito", no? il dolore va evitato, quanto più possibile... ripeto che forse l'assioma ha solo un problema di "forma"...

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venerdì 5 settembre 2008, 13:38
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Forma ??

Sostanza ! il mezzo - che io conosco - che teoricamente dovrebbe negare l'assioma è il tondino; il quale, pur non incidendo sulla diretta sofferenza fisica dellolallo, è uno strumento di incredibile violenza e coercizione psichicofisica su dì un animale claustrofobico come il lallino.
:cry:

Ippocrisia, tutti gli addetti ai lavori...cioè quelli che traggono vantaggi economici od altro vantaggio dallolallo la praticano spudoratamente, a cominciare dall'uso della parola : - "scomodità" che sta per sofferenza...probabilmente soffre di più un lallo con la zampa legata alla Rarey che uno che si becca un colpo di frustino sulle chiappe. :-D

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venerdì 5 settembre 2008, 14:05
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Polemista nato, e insigne sofista con geni della Magna Grecia guizzanti, vivi e vitali... maestro nell'uso degli stratagemmi per "avere ragione", uno dei quali: trascurare quello che è stato detto e potrebbe darvi torto, sottolineare solo ciò che vi dà ragione...

Ho appena detto pocanzi di NON essere sbrigativi sull'interpretazione del modo di vedere le cose del cavallo, e sul dato controintuitivo che se il cavallo non può manifestare la paura con il movimento veloce, la paura sembra sciogliersi (base di molte tecniche di doma, come la doma nell'acqua, che appunto impaccia i movimenti veloci).

Possiamo discutere all'infinito scambiandoci stoccate di fioretto verbale; oppure cercare evidenze. Per chi le vuole, le evidenze ci sono: cardiofrequenzimentro per misurare lo stress istantaneo, cortisolemia per misurare lo stress protratto. Proprio come la termografia documenta inoppugnabilmente il ripristino, nel giro di minuti, della circolazione sanguigna nel piede subito dopo la sferratura: un'evidenza incontrovertibile. Questi dati danno ragione a wildcat: il tondino è molto stressante. Ma per una cosa su cui ha ragione, potrebbero essercene altre su cui ha torto. Tutto sta a vedere se anche lui è vivamente interessato a scovarle, o no... altrimenti pazienza. :wink:

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venerdì 5 settembre 2008, 14:25
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
alexb ha scritto:
Questi dati danno ragione a wildcat: il tondino è molto stressante


It depends!

Dipende dalla modulazione dei segnali, dei rinforzi positivi e negativi, dalla nostra capacità di lettura dei microsegnali inviati dal cavallo.

L'uso di un metodo standard (tipo Roberts) può certamente provocare stress nel cavallo, in quanto si usa un rinforzo negativo particolarmente invasivo, senza tener conto del tipo di cavallo, di situazione, di obiettivo e di risposta del cavallo.

Sono molto scettico, critico e preoccupato invece sull'uso del tenere legata una zampa, argomento che potrebbe essere trasmesso a persone senza alcuna competenza e procurare gravi danni a persone e cavalli. Certamente una sorta di contenzione innesca un relativo stato di calma, probabilmente legato a scariche endorfiniche, così come testato dalla Grandin, ma è una contenzione che non arriva mai alla coercizione, cosa ben diversa.

Vanno sempre considerati tanti elementi e queste pratiche vanno eseguite da persone di provatissima esperienza e sensibilità di lettura dello stato emotivo del cavallo, al fine di calibrare ogni azione.

Evitando la ricetta universale del "in questo caso, va fatto questo", perchè il più delle volte con quel cavallo o con quell'altro, sarebbe la cosa peggiore da fare.

Molto pericoloso impersonarsi persona di cavalli, senza aver mai raccolto letame nei box.

Ciao!
Francesco


Ultima modifica di Francesco De Giorgio il venerdì 5 settembre 2008, 15:38, modificato 1 volta in totale.



venerdì 5 settembre 2008, 15:14
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
piu che torto a wild sarebbe da dar torto al generale, e non si puo', perché ha ragione, morso e speroni arrivano a far male, il frustino costituisce minaccia, e loro come noi se una cosa fa male si tende a scovare il modo x evitare il male (la sigaretta brucia, le puntine da disegno pungono, etc)

poi una volta misurato al cardio e al termografo che gli aiuti messi in atto per ricondurre uno stallone ingrifato lontano dalle giumente causano dolore cosa abbiamo risolto? gia lo sappiamo che fanno male se usati forte, come pure una capezza

qua non si tratta di sconfessare l'hotte, quanto piuttosto di capire se sia il caso o meno di erigere a bandiera questo assioma, educhereste vostro figlio a star seduto composto per mezzo di puntine da disegno opportunamente collocate?
i nostri mezzi di dominio possono davvero essere solo così crudi? si può arrivare ad ottenere il massimo solo dominando o posso arrivarci anche educando?
nell'educazione di un figlio certamente qualche schiaffone è da mettere in conto, ma dire che il mio solo mezzo risiede nel timore che mio figlio abbia di riceverne un altro... è riduttivo...

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venerdì 5 settembre 2008, 15:33
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Francesco De Giorgio ha scritto:
Sono molto scettico, critico e preoccupato invece sull'uso del tenere legata una zampa, argomento che potrebbe essere trasmesso a persone senza alcuna competenza e procurare gravi danni a persone e cavalli.


Hai perfettamente ragione. E' una tecnica estrema, forse sorpassata completamente; ma non saremo certo noi a essere responsabili per avene fatto pubblicità... quanti hanno visto il film "L'uomo che sussurrava ai cavalli"? In questo forum tutti, penso... quando io ho trovato la spiegazione di quella sequenza, in cui veniva applicata esattamente la tecnica di Rarey (un po' più duramente di quello che Rarey raccomandava, a dire il vero), ho apprezzato la cosa, ma mai e poi mai mi sognerei di applicare la tecnica di Rarey, e spero che nessun altro lo faccia. D'altronde, anche dal film si evince che è una tecnica estrema, da applicare quando tutte le altre tecniche hanno fallito, nelle mani di un eccellente addestratore.

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venerdì 5 settembre 2008, 15:44
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Ogni fatto del passato va sempre analizzato considerando la cornice storica di riferimento, utillizzando in modo efficace il passato, ma senza farsi utilizzare dal passato.

Per la sua epoca il Generale, così come Rarey ed altri, erano fuor di dubbio uomini di eccellenza, di altissima competenza, intelletto e sensibilità.

Ma le condizioni erano diverse, ora abbiamo diversi e nuovi pensieri, diversi e nuovi approcci, diverse e nuove stimolazioni, diverse e nuove evidenze scientifiche.

Quindi conoscere e approfondire la storia dell'equitazione è un passo prioritario, fondamentale e irrinunciabile, ma allo stesso modo è un passo prioritario, fondamentale e irrinunciabile (UNA VOLTA STUDIATO APPROFONDITAMENTE IL PASSATO) affrancarsi da alcuni concetti, approcci, strumenti e metodi di un passato in cui vigevano altre regole ed altri modi d'essere persone di cavalli.

Ricordare il passato serve per il futuro, così non ripeterai gli stessi errori: ne inventerai di nuovi. : Nar :
Groucho Marx


venerdì 5 settembre 2008, 16:04
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
nabumax ha scritto:
piu che torto a wild sarebbe da dar torto al generale, e non si puo', perché ha ragione, morso e speroni arrivano a far male, il frustino costituisce minaccia, e loro come noi se una cosa fa male si tende a scovare il modo x evitare il male (la sigaretta brucia, le puntine da disegno pungono, etc)

poi una volta misurato al cardio e al termografo che gli aiuti messi in atto per ricondurre uno stallone ingrifato lontano dalle giumente causano dolore cosa abbiamo risolto? gia lo sappiamo che fanno male se usati forte, come pure una capezza

qua non si tratta di sconfessare l'hotte, quanto piuttosto di capire se sia il caso o meno di erigere a bandiera questo assioma, educhereste vostro figlio a star seduto composto per mezzo di puntine da disegno opportunamente collocate?
i nostri mezzi di dominio possono davvero essere solo così crudi? si può arrivare ad ottenere il massimo solo dominando o posso arrivarci anche educando?
nell'educazione di un figlio certamente qualche schiaffone è da mettere in conto, ma dire che il mio solo mezzo risiede nel timore che mio figlio abbia di riceverne un altro... è riduttivo...


La risposta a questa domanda l'ha già data L'Hotte, ce la ridà ce la riconferma ogni giorno l'evidenza.

Anche con in bocca un morso sardo, gli atti cardiaci del mio cavallo son regolari, è completamente rilassato, conosce quel ferro benissimo e non lo stressa proprio perchè lo conosce bene, sa che se sta agli ordini neanche agisce.

Per puro sfizio, mi son costruito una rudimentale b.b. - una vecchia capezzina e una cordicella e due anelli - appena il Caimano ha sentito l'azione, "il benevolo abbraccio" - assoluta novità - è andato in agitazione...certo tra 4 giorni non ci farà più caso dunque quello che propone Alex non ha molto significato.

Per ora, i "negazionisti" sono americani che vendono metodi, cassette, cd, strumenti per relazionarsi collolallo a signore in sovrappeso dollarose ben felici di pagare, ma nessuno a parte i proclami: - "benevolo abbraccio" ha finora dimostrato l'altra via...io non ho problemi: - aspetto.

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venerdì 5 settembre 2008, 18:38
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
Nuovo proverbio... "la lingua batte dove la bb duole".

Possibile che non riesca a scrollarmi di dosso questa maledizione di "promotore ufficiale della bb"? EEEchedueeepppp.... :lol: Già non posso andare in sezione mascalcia che mi tampina il Paolino, qua mi tampina wildcat con la Brigitte Bardot... me ne torno a Corte.

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venerdì 5 settembre 2008, 20:41
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Messaggio Re: Da L'Hotte una dura, onesta verità
"Izi, cominza lu libru di maniscalchia cumpostu da lu maestru Giordano Russo de Galicia, mariscalo de l'Imperatore Federico.
Conciosia cosa ke inter tutti li animali de umana generatione per usu deputati, nullu cene più nobile di lu cavallu, nè ancora nullu cene allu homu più comudu.
Nobile ancora per umana dignitate, e splendidissimo, e senza di issi in verità, nullo homu po aviri gloria, nè po sustenirsi, Ma essendo più comodu vale più di tutti li altri animali; nullu pote ni fare li offici di lu cavallu..."

Secondo alcuni, il Ruffo estese il suo famosissimo trattato, prima che in latino in volgare siciliano, certamente il Ruffo non era siciliano ma vivendo alla corte di Sicilia e essendosi - secondo altri - limitato a manoscrivere i dettati Federiciani la cosa è possibile possibilissima.

Il manoscritto da dove ho tratto questa citazione si trova al British Museum e risale ovviamente al XIII secolo.

Perchè questa intromissione ??

Perchè anticipa di 8 secoli, il concetto di differenziazione della equitazione rispetto alla "cricetazione" tabto cara ai lallisti odierni. :wowo!!:

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martedì 9 settembre 2008, 8:30
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