Autore |
Messaggio |
Francesco De Giorgio
Utente
Iscritto il: venerdì 4 luglio 2008, 10:36 Messaggi: 92 Località: Monterotondo (ROMA)
|
Re: vari tipi di training...
Ari11 ha scritto: Belle parole... ma mi sanno tanto di enunciato da campagna elettorale, perche' in pratica... non dicono nulla! Vorrei vedere cosa insegni, nel quotidiano, ad una persona che si presenta da te e dice di voler imparare a montare a cavallo. Inoltre, penso che tu abbia una visione davvero distorta della "tecnica" equestre... intanto, non ne esiste una sola (ahime'), ma tante, e ognuna di esse potrebbe far storia a parte. Poi, molte delle "tecniche" che e' necessario imparare, quando si monta, non mirano esclusivamente al controllo brutale come mi sembra tu pensi, ma anzi, alla possibilita' di interagire fisicamente col cavallo (l'equitazione e' questo) evitando di fare danni. Se non riconosci questo, non capisco che genere di equitazione rispettosa tu possa predicare. Un suggerimento prima di attaccare, informarsi per bene. Poi sono abbastanza allergico a chi spara sentenze nascosto dietro una username. Francesco De Giorgio
|
lunedì 21 luglio 2008, 14:33 |
|
|
|
|
alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
|
Re: vari tipi di training...
Francesco.... non conosci Ari! Com'è possibile? Ari non è un nick che nasconde l'identità! E' un vessillo che sventola nel web da anni e anni! Se c'è una horsewoman in giro (non è la sola, esagero, ovviamente) è lei!
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
|
lunedì 21 luglio 2008, 14:51 |
|
|
Francesco De Giorgio
Utente
Iscritto il: venerdì 4 luglio 2008, 10:36 Messaggi: 92 Località: Monterotondo (ROMA)
|
Re: vari tipi di training...
Alex tutto questo mi dice sempre poco.
O meglio, se vuoi tenere l'anonimato per ragionamenti e discussioni generali mi sta bene.
Ma quando attacchi le idee di qualcuno in particolare e sempre bene che alzi la visiera e ti fai riconoscere.
Io amo il combattimento a viso aperto.
Ciao! Francesco
|
lunedì 21 luglio 2008, 15:12 |
|
|
alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
|
Re: vari tipi di training...
Dico solo che mi piacerebbe sapere, e saper fare, un decimo di quello che sa e sa fare Ari. Il resto lo dirà lei! Se vorrà... hai trovato una guerriera.
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
|
lunedì 21 luglio 2008, 15:55 |
|
|
Francesco De Giorgio
Utente
Iscritto il: venerdì 4 luglio 2008, 10:36 Messaggi: 92 Località: Monterotondo (ROMA)
|
Re: vari tipi di training...
Non ti sottovalutare Alex, il tuo sapere è grande ed hai tutta la mia stima, anche se a volte ci confrontiamo anche in modo forte.
Sapere e saper fare non è un dato sufficiente per dire che una persona sa stare nel mondo dei cavalli e delle persone.
A te onore per l'energia che spendi a trasmettere una conoscenza sul cavallo a 360°.
Ciao! Francesco De Giorgio
|
lunedì 21 luglio 2008, 16:04 |
|
|
Ari11
Utente
Iscritto il: giovedì 10 aprile 2008, 20:43 Messaggi: 156
|
Re: vari tipi di training...
L'uso del nick e' una tradizione indiscussa del web, non un modo di nascondersi dietro l'anonimato. Comunque, mi chiamo Anna Vai, vivo tra Roma e Viterbo (piu' precisamente vicino Sutri), e molti utenti dei vari forum mi conoscono di persona. Alex ovviamente esagera ( ), pero' una cosa e' vera: io non ho niente da nascondere. E le cose che dico sul forum sarebbero esattamente le stesse che direi a chiunque, di persona. Detto cio'... e' un po' che ti leggo, Francesco, naturalmente posso giudicare solo attraverso quello che scrivi. Non ti sto attaccando, non ne avrei motivo. Sto solo fortemente dissentendo da quello che dici, dal tuo atteggiamento, dal tuo modo di liquidare in quattro e quattr'otto problemi sui quali sono stati spesi anni, secoli di studio. Anzi, stai liquidando in modo semplicista e superficiale le motivazioni di tutti gli appassionati, i cavalieri, gli studiosi che hanno speso la loro vita dietro ai cavalli. E cosi' facendo apri una porta pericolosissima, ovvero permetti a chi non ha poi tanta voglia di spendere in questo modo il suo tempo di costruirsi un alibi per saltare a pie' pari quello che invece dovrebbero essere solide fondamenta, per chi si avvicina all'equitazione: l'apprendimento, la conoscenza, la pratica e l'acquisizione di una buona capacita' equestre. Io non sparo sentenze, in quanto sono anche in grado di spiegare i miei ragionamenti, e di mettere sul piatto le mie argomentazioni. Tu? Perche' fino ad ora, a parte le frasi lapidarie di cui sopra, non ho letto molto del tuo modo di concepire e diffondere l'equitazione. Ah... io sono allergica ai guru, invece. Pero' riconosco il valore di argomenti seri, ben condotti e ben documentati. Ripeto la domanda, per ricominciare da capo il discorso in modo assolutamente non polemico: "Come insegneresti l'equitazione ad un tuo potenziale allievo?" Per equitazione intendo tutto cio' che produce una qualsiasi attivita', in condivisione tra un uomo e un cavallo.
|
lunedì 21 luglio 2008, 17:17 |
|
|
Francesco De Giorgio
Utente
Iscritto il: venerdì 4 luglio 2008, 10:36 Messaggi: 92 Località: Monterotondo (ROMA)
|
Re: vari tipi di training...
Ari11 ha scritto: "Come insegneresti l'equitazione ad un tuo potenziale allievo?" Prima di tutto ciao Anna (bel nome inoltre - stesso nome della mia compagna), come vedi io metto in discussione anche le indiscusse tradizioni del web. Così come metto in discussione ogni dogma dell'equitazione, del passato e del presente. Come insegnerei l'equitazione ad un potenziale allievo? Niente di più semplice, partendo dal cavallo e dall'allievo. Partendo dal loro modo di vedere le cose e non dal modo di vedere di persone che sono vissute e vivono in altri contesti storici e di vita, con altri valori, con altri spaccati di realtà. Parto dai sensi, allenare i sensi, allinearli al cavallo. Io lavoro con persone che non hanno mai avuto nessuna esperienza precedente con i cavalli, quindi parlo a ragion veduta. Il primo e più importante stimolo è insegnare ad osservare il cavallo, poi entrare in contatto con un cavallo in libertà, quindi dilatare percezioni e sensazioni, acquisire nuove informazioni e sentire il cavallo. Potremmo definirlo un coaching sensoriale e corporeo, in cui esiste una modulazione degli stimoli trasmessi e ricevuti. L'allievo apprende la modulazione delle sue azioni, della sua pressione corporea, rispondendo in modo dinamico alle risposte del cavallo. L'approccio da terra diventa fondamentale per molti aspetti legati alla self-confidence e della self-esteem dell'uomo e del cavallo. Spesso conduco sessioni di coaching con l'allievo ad occhi chiusi che ha l'obiettivo di individuare il cavallo in movimento intorno a sé, sentirne i passi, sentirne il respiro e individuarlo in una dimensione spazio-temporale. Segue l'approccio alla schiena del cavallo, senza sella, con la pancia poggiata sulla schiena del cavallo. L'allievo dilata le percezioni, sente la muscolatura della schiena, calibra il proprio respiro diaframmatico con il respiro del cavallo, viene indotta una trance corporea in cui cavallo e allievo sincronizzano le sensazioni. Ogni azione da terra e dalla sella segue la teoria dell'apprendimento, l'intelligenza emotiva e la stimolazione sensoriale e cognitiva di allievo e cavallo. Nessuna magia, solo approccio scientifico che si basa su una vita trascorsa tra i cavalli, che si basa su ricerche condotte anche attualmente sul comportamento del cavallo, sulla relazione con l'uomo e in scienze dell'equitazione, sulla conoscenza dei meccanismi che regolano l'apprendimento negli esseri umani adulti. Ogni allievo trova il proprio equitare, la propria strada. Questa è la base per una reale equitazione "sartoriale" basata sulle esigenze dell'allievo e del cavallo. Comunque se vuoi saperne di più puoi sempre venirmi a trovare, visto che abitiamo vicinissimi. Lascio un pò di bibliografia, visto che il tutto non si basa su mie opinioni, ma in gran parte su dati scientifici, che chiaramente sono in continua evoluzione. Prossima sfida per me sarà infatti per il mio percorso di ricerca con Pisa, testare il legame zooantropologico che unisce l'essere umano al cavallo. All'International Equitation Science Conference di Dublino ad agosto, discuteremo su alcuni aspetti legati alla percezione nella relazione tra essere umano e cavallo. Stimulus' perception in horses: Using Heart Rate (HR) as an appropriate indicatorPaolo Baragli, Chiara Mariti, Francesco De Giorgio, Claudio Sighieri Gli uomini di esperienza? I maestri e i guru di questa o quella equitazione? Le tecniche tramandate seguendo il "si è sempre fatto così"? Queste si che sono pericolose perché legano persone e cavalli con catene prima troppo leggere per essere avvertite, ma che poi diventano troppo pesanti per essere spezzate. "L'esperienza può essere semplicemente lo stesso errore, ripetuto abbastanza spesso." John G. Azzopardi Ciao! Francesco BIBLIOGRAFIA: ASSESSMENT OF THE BEHAVIOUR AND HALTERING WORK TIME IN YOUNG UNHANDLED HORSES: INFLUENCE OF THREE DIFFERENT TRAINING METHODS Paolo Baragli1, Chiara Mariti1, Francesco De Giorgio2, Claudia Basile1, Claudio Sighieri1 CONSIDERAZIONI PRATICHE SULLA MODULAZIONE DEGLI STIMOLI UTILIZZANDO UNA “ROUND PEN TECHNIQUE” PER LA DOMA E L’ADDESTRAMENTO DEI CAVALLI: VALUTAZIONE DI 2 PROTOCOLLI SPERIMENTALI Baragli P.1, De Giorgio F.2, Mariti C.1, Martelli F.1, Sighieri C.1 INFLUENZA DEL METODO DI DOMA SUL COMPORTAMENTO DEL CAVALLO: COMPARAZIONE FRA UN METODO ETOLOGICO ED UN METODO TRADIZIONALE SU UN GRUPPO DI CAVALLI BRADI Mariti C. *, Baragli P. *, De Giorgio F.#, Gazzano A.*, Basile C.*, Sighieri C.* ETHOLOGICAL CHALLENGES FOR THE WORKING HORSE AND THE LIMITATIONS OF ETHOLOGICAL SOLUTIONS IN TRAINING Paul McGreevy1, Andrew. McLean2 TRAINING METHODS FOR MODIFICATION OF FEAR IN HORSES Janne Winther Christensen1, M. Rundgren2, K. Olsson2 REDUCING WASTAGE IN THE TRAINED HORSE: TRAINING PRINCIPLES THAT ARISE FROM LEARNING THEORY Andrew McLean1, Paul McGreevy2 HORSE BEHAVIOR – second edition George H. Waring THE DOMESTIC HORSE – the evolution, development and management of its behaviour Daniel Mills, Sue McDonnell
Ultima modifica di Francesco De Giorgio il lunedì 21 luglio 2008, 22:41, modificato 1 volta in totale.
|
lunedì 21 luglio 2008, 22:29 |
|
|
Francesco De Giorgio
Utente
Iscritto il: venerdì 4 luglio 2008, 10:36 Messaggi: 92 Località: Monterotondo (ROMA)
|
Re: vari tipi di training...
Ari11 ha scritto: Sto solo fortemente dissentendo da quello che dici, dal tuo atteggiamento, dal tuo modo di liquidare in quattro e quattr'otto problemi sui quali sono stati spesi anni, secoli di studio. Anzi, stai liquidando in modo semplicista e superficiale le motivazioni di tutti gli appassionati, i cavalieri, gli studiosi che hanno speso la loro vita dietro ai cavalli. E cosi' facendo apri una porta pericolosissima, ovvero permetti a chi non ha poi tanta voglia di spendere in questo modo il suo tempo di costruirsi un alibi per saltare a pie' pari quello che invece dovrebbero essere solide fondamenta, per chi si avvicina all'equitazione: l'apprendimento, la conoscenza, la pratica e l'acquisizione di una buona capacita' equestre. Mi dispiace se si è perso secoli di studio a comprendere i cavalli, visto i risultati che vedo nella maggior parte delle scuole. La conoscenza non serve a niente, se non viene trasmessa e recepita con discernimento e consapevolezza. Chi è motivato a comprendere i cavalli è sempre pronto a mettersi in discussione, sempre pronto a disimparare per aprirsi a nuove visioni e nuovi apprendimenti. Non vedo in giro trasmettere solide fondamenta, ma solo abitudini e ripetitività di schemi, tecniche e procedure. Ciao! Francesco
|
lunedì 21 luglio 2008, 22:40 |
|
|
omdecavaj
Utente
Iscritto il: lunedì 3 dicembre 2007, 14:17 Messaggi: 607 Località: varese
|
Re: vari tipi di training...
Francesco De Giorgio ha scritto: La tecnica equestre è niente, la relazione è tutto!
Non sono affatto d accordo, io baso la mia scuola sul sapere, poi chi é portato anche ad un linguaggio sottile andrà piu avanti degli altri ma la base é il sapere. Zoppie.. contratture.. ecc.. sono il risultato di quelli che credono di montare coi sensi.. Non stiamo addestrando cani ma creature con strutture fisiche al quanto complicate. Se ci si vuole divertire con i sensi é meglio stare a terra Sinceramente sono un po stufo di vedere vedere cavalli rovinati dai "maghi della comunicazione"
|
lunedì 21 luglio 2008, 22:54 |
|
|
Francesco De Giorgio
Utente
Iscritto il: venerdì 4 luglio 2008, 10:36 Messaggi: 92 Località: Monterotondo (ROMA)
|
Re: vari tipi di training...
Gent.mo Om potrebbe farmi per favore un report accurato con un altrettanto accurata statistica dei casi di zoppie, contratture, danni alla bocca, ai piedi, fiaccature sotto la sella e ai fianchi, ecc nel mondo dello sport e del non-agonismo?
Per favore le chiederei anche di citare le fonti, di specificare l'iter formativo del cavallo, le competenze del cavaliere, l'approccio mentale, la disciplina adottata, le tecniche utilizzate.
Se non è troppo di grazia, le chiederei anche il favore di dettagliare esattamente se i cavalli in questione venivano recuperati, venduti o peggio indirizzati al macello.
Si sinceramente anche io sono stufo di vedere i cavalli rovinati, indipendentemente che si tratti di vecchia o nuova equitazione, di vecchia o nuova comunicazione. A tutti i livelli, agonistici e non-agonistici.
I cavalli non sono cani certo, ma hanno le stesse capacità di apprendimento e la stessa sensibilità.
Molti uomini non esprimono le stesse capacità di apprendimento e la stessa sensibilità.
Cordiali saluti. Francesco De Giorgio
|
lunedì 21 luglio 2008, 23:31 |
|
|
Ari11
Utente
Iscritto il: giovedì 10 aprile 2008, 20:43 Messaggi: 156
|
Re: vari tipi di training...
Scusami, Francesco, ma non mi hai risposto. O forse sarebbe meglio definire, prima, che cosa ognuno di noi intende per "equitazione". Avvicinare a terra il cavallo, percepire il cavallo che si muove intorno a noi... va bene. Vanno bene pure i concetti di cavalgiocare, se vogliamo, e anche il mimo di Mazzoleni. Non fa male a nessuno. Ma poi? Quando sali in sella che succede? E se parliamo di equitazione, per la definizione che do io a questo termine, a questo fatidico momento ci si dovra' pure arrivare. Cita: Ogni allievo trova il proprio equitare, la propria strada. Questa è la base per una reale equitazione "sartoriale" basata sulle esigenze dell'allievo e del cavallo.
Come? Quando? Facendo cosa? Cosa faranno insieme, questo allievo e questo cavallo, che tipo di attivita' saranno in grado di "scoprire" in questo modo? A spese di chi? Come imparera' quest'allievo a non sfondare la schiena al suo amico cavallo, con cui ha stretto una cosi' bella relazione da terra?
|
lunedì 21 luglio 2008, 23:45 |
|
|
Francesco De Giorgio
Utente
Iscritto il: venerdì 4 luglio 2008, 10:36 Messaggi: 92 Località: Monterotondo (ROMA)
|
Re: vari tipi di training...
Anna la mia risposta l'hai avuta ed è stata fin troppo dettagliata.
Quando avrai realmente voglia di ascoltarmi, mi troverai.
Ciao Francesco
|
lunedì 21 luglio 2008, 23:53 |
|
|
alexb
Utente
Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45 Messaggi: 1906 Località: Friuli-Venezia Giulia
|
Re: vari tipi di training...
Come... il match è già finito? La domanda di Ari che voglio sottolineare è: cos'è l'equitazione? E per citare l'amico Piciopacio, autore di suggestivi e provocatori neologismi.... come si distingue dalla "cricetazione" , ossia dal rapporto, magari profondissimo ed estremamente appagante, che possiamo avere con qualsiasi altro animale sulla cui schiena non possiamo montare? Perchè l'impressione è che alcuni dei tipi di rapporto che possiamo avere con il cavallo non siano propriamente equitazione.... nulla di male, anzi; mi sono stati menzionati grandissimi cavalieri che ad un certo momento della loro vita sono stati pienamente appagati dall'osservazione (meglio: dalla contemplazione) dei loro cavalli liberi in un ampio paddock, e basta; e sarei un imbecille se avessi qualcosa da ridire al proposito, ma... non è equitazione. Riguardo ai compromessi che devono essere accettati se si vuole praticare l'equitazione, resto dell'idea che uno dei migliori e più consapevoli possibili sia quello del mio maestro HC: Cita: L’etica, nella nostra era, ha un peso significativo. Una questione fondamentale di etica sta proprio alla base dell’equitazione. Noi, nella nostra società, non abbiamo la necessità di cavalcare per la nostra sopravvivenza e per i nostri bisogni primari e così non c'è una valida giustificazione per sacrificare il benessere del cavallo per il nostro divertimento. Potrebbe essere alla moda indossare costumi tradizionali, ma questo non significa che siamo cowboy, vaqueros, campinos oppure gardians; e noi viviamo adesso, non nel medioevo o in qualche altro momento del passato: eticamente noi non abbiamo argomenti che giustifichino il fatto di non rispettare strettamente, nel nostro modo di montare, i principi dell’etologia del cavallo. La questione etica di base è se il benessere del cavallo è subordinato al nostro divertimento e se è così, fino a che punto. Io, per me stesso e quindi per il mio cavallo, egoisticamente scelgo di montare sulla schiena di un cavallo. Tuttavia non lo considero un diritto ma una responsabilità; la responsabilità del mio modo di montare. Il cavallo non si è evoluto per portare un cacciatore sulla sua schiena e quindi il cavaliere deve preparare il cavallo sia fisicamente che psicologicamente per questo compito assolutamente innaturale. Non c'è nulla di “naturale” nel cavalcare un cavallo. http://www.huertecilla.net
_________________ Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio. Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"
|
martedì 22 luglio 2008, 7:51 |
|
|
Francesco De Giorgio
Utente
Iscritto il: venerdì 4 luglio 2008, 10:36 Messaggi: 92 Località: Monterotondo (ROMA)
|
Re: vari tipi di training...
Si Alex il match finisce anche perché non esiste nessun desiderio di ascoltare realmente e realmente guardare oltre.
Questo voler a tutti costi affermare che chi cerca altre strade non fa equitazione, mi conferma che non esiste desiderio di ascoltare e guardare oltre.
Questa equitazione da gambero, guardando sempre al passato, nega una diversa e innovativa equitazione, non basata su magia, ma su dati scientifici.
A presto a tutti.
Francesco
|
martedì 22 luglio 2008, 8:04 |
|
|
Ari11
Utente
Iscritto il: giovedì 10 aprile 2008, 20:43 Messaggi: 156
|
Re: vari tipi di training...
Allora, tu hai fatto un'affermazione: la tecnica non e' niente. Si parlava di equitazione, quindi di montare a cavallo. Io ho controbattutto la tua affermazione, chiedendoti come si puo' fare ad apprendere qualcosa, nel modo giusto, senza ricorrere ad una tecnica esistente, inventandone una nuova, personalizzando e fondendo piu' concetti diversi per rinnovarne una vecchia, ricorrendo comunque ad un qualche tipo di tecnica. Ti ho chiesto spiegazioni... tu mi hai risposto in modo dettagliato parlando di tutto, meno che dell'argomento che poteva rispondere alla mia domanda, che era: come insegni ad un allievo a montare senza ricorrere a nessuna tecnica.Cita: Quando avrai realmente voglia di ascoltarmi, mi troverai.
E che sei, il Messia ? Io ascolto, ascolto praticamente tutti. Il che non vuol dire accettare supinamente qualsiasi cosa venga detta. Del passato non me ne frega nulla, sono pronta a buttare alle ortiche qualunque cosa si riveli inadatta, superata o semplicemente non mi piaccia, cosi' come ho sempre fatto. Pero' bisogna che dall'altra parte ci sia qualcuno che abbia qualcosa da dire. Cita: Io, per me stesso e quindi per il mio cavallo, egoisticamente scelgo di montare sulla schiena di un cavallo. Tuttavia non lo considero un diritto ma una responsabilità; la responsabilità del mio modo di montare. Concordo! E da questa responsabilita', cosa nasce... se non una tecnica...? Che poi, la cosa interessante da discutere sarebbe... quale tecnica?
|
martedì 22 luglio 2008, 8:45 |
|
|
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|