concordo!!

Scusate l'intromissione... ma i concetti esposti e difesi da Anayse82 mi suonano assolutamente familiari, concordo con lei in ogni cosa, le transizioni in discesa di mano, in particolare quelle a scendere, oltre ad essere assolutamente possibili, sono la chiave di volta del lavoro, sono quelle che, eseguite con impulso dettato dalla frusta, favoriscono l'equilibrio e qualificano positivamente il lavoro svolto!!!
ma il nostro accordo è ovvio io e Anayse82 abbiamo attinto il sapere dalla stessa fonte!!! (Penso di aver riconosciuto il tuo piccolo dalla foto a sinistra) è bello ritrovarsi anche su questi forum e confrontarsi con persone che hanno avuto formazioni differenti!
Ci sentiamo presto, via mail!
Per una saluto a tutti
Laura

Solitamente come suddividete il lavoro alla corda?

Io ad esempio, lo divido in tre parti: la prima di trotto, in cui faccio dopo qualche minuto di sempice trotto di riscaldamento, transizioni passo e trotto, prima non molto ravvicinate, poi ravvicinandole sempre di più. La seconda di galoppo, con transizioni trotto-galoppo, e alla fine il trotto in distensione. In generale lavoro 20/30 minuti, senza contare il passo iniziale e finale (che è tanto).

bè, dipende dal cavallo... in generale direi che anch'io lavoro così, metto anche qualche alt e transizioni passo - galoppo - passo... però non è detto, cioè se ho un cavallo nuovo vedo un attimino di lasciar fare e capire come è stato abituato, cosa sa fare e cosa no, se ha paura delle cose, della frusta, dell'uomo... a volte mi capita di lavorare anche solo al passo, alle volte invece l'nizio è il galoppo...

...ps vi è mai capitato di essere in sella e venir "travolti" da un povero cavallo in fuga alla longia con attaccato il proprietario imbestialito??!! poveri cavalli... (scusate, sfogo personale )

Anche per me il tipo di lavoro svolto alla longia dipende molto dal cavallo che sto lavorando, ultimamente ho cominciato a lavorare alcuni cavalli di privati che hanno una veneranda età, con tutto ciò che ne comporta (rigidità, vizi dat dall'unico iperprotettivo pripritario,ecc), e con loro difficilmente lavoro al galoppo mi concentro di più sulla regolarità del ritmo e la precisione delle transizioni alternando molto passo e trotto durante tutta le sessione senza relegare il passo all'inizio ed alla fine di questa.
Anche per i cavalli adulti nel pieno dell'attività comincio il galoppo sole se il trotto viene eseguito in pieno equilibrio con ritmo regolare e con attenzione e di solito (anche con la mia cavalla) lavoro più sulle transizioni (trotto-galoppo galoppo trotto, passo galoppo -galoppo passo ma queste ultime le ho richieste veramente poche volte!) invece di far eseguire parecchi giri ad una mano ed all'altra.
Naturalmente la durata della sessione di lavoro non dura mai più di 30 minuti, ma non lavoro mai con l'orologio sotto'occhio di solito è il cavallo che "mi suggerisce " quando è ora di smettere: nel momento in cui lui lavora con attenzione, rispetto ed è molto collaborativo allora chiedo transizione al passo, quelche passo sul circolo e poi a casa.
Naturalmente non sempre il cavallo è collaborativo ed in quei casi mi accontento di una sessione breve ma conclusa nel momento in cui il cavallo abbia preso l'atteggiamento (fisico e psicologico) migliore per la sua condizione.
Spero di essermi spiegata, attendo un confronto! A presto

Ovviamente anch'io se ho un cavallo nuovo non lavoro in questo modo, cerco semplicemente di prendere confidenza. Parlavo del genere di lavoro che fate solitamente con il vostro cavallo se ne avete uno, oppure con il cavallo che avete in lavoro.

Beh con la mia cavalla, con la quale lavoro quotidianamente alla longia (tempo atmosferico e e terreno permettendo), la sessione di lavoro può essere simile a quella che ha descritto "marco05" nel precedente post, con transizioni molto frequenti, ma non mi fossilizzo mai su una determinata successione di esercizi, a seconda di come trovo la cavalla più o meno disposta al lavoro, più o meno vivace, concentro gli esercizi su un'obiettivo e per quel giorno lavoro su quello... poi è difficile dare un "ricetta" che possa andare bene per ogni cavallo, tanto più che sia noi che i cavalli spesso presentaiamo lievi diversità anche solo psicologiche da un giorno all'altro e pertanto ci approcciamo al lavoro quotidiano in modo differente...
In linea di massima il lavoro alla longia descritto da Marco 05 può essere equilibrato ma io presterei più attenzione al "come" viene effettuata anche solo una transizione o un'andatura, piuttosto che al "quanto" si deve trottare o galoppare.
saluti

eh eh , adesso che ci penso mi accorgo che, attualmente, ho in lavoro 5 cavalli e non ne ho uno con cui lavoro allo stesso modo!!!! troppo diversi in tutto!!

come mi piacerebbe saper lavorare con le due longe come il mio istruttore....

comunque anche io alla corda faccio tante transizioni ravvicinate,oltre che l'equilibrio,aiuta la concentrazione e non annoia il cavallo.

E' ovvio che ogni cavallo poi ha le sue caratteristiche e va lavorato in un determinato modo.

Anch'io sono d'accordo sul non fossilizzarsi su "quanto", ma prestare più attenzione al "come", la mia base comunque, sono le transizioni, sia all'interno che al di fuori dell'andatura.

Con santa pazienza gli si insegna

...non so se l'argomento interessa ancora...