Fabio
Utente
Iscritto il: martedì 15 febbraio 2005, 4:31 Messaggi: 694 Località: Lombardia
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Ecco l'intervista che ho realizzato sabato a Nicola, che ringrazio per la
sua disponibilità e cortesia.
Ci sono delle domande in più rispetto a quelle postate dagli utenti di
Equiweb, ma visto che sono domande interessanti ho pensato di
lasciarle perchè potrebbero essere utili.
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Per iniziare una piccola presentazione di Nicola Brunelli nato a Verona - 31 ottobre 1978.
Ha iniziato all'eta di 7 anni, subito con la monta americana.
All'età di 11 anni incontra Giovanni Rinaldi ed inizia a fare
l'assistente durante le vacanze estive. Così si appassiona al
reining ed inizia la sua carriera agonistica come non pro.
Nel 1993, diventa assistente di Maurizio Tonini fino al 1996.
Nel 1997 apre un suo maneggio ma nel 1999 sente la necessità
di migliorarsi e parte per l'America dove trascorre un anno, prima
da Ann Salmon (la quale è stata "madrina" di molti trainer
italiani, come Perez, Cordioli, Artinghelli) poi da Scott McCutcheon.
Nel 2002 ha lavorato per Giuditta Foti, e mentre lavorava per lei
torna da McCutcheon per continuare la sua formazione, al rientro in
Italia va a lavorare per Cesare Podda fino al 2004 quando viene scelto
da Claudio Risso per lavorare alla Roberta's Stable.
Appena arrivato nell'allevamento di Claudio viene mandato nuovamente
inl'America destianazione John Slack e quest'inverno per migliorare le sue
capacità è stato due mesi da Craig Schemrsal.
SHOW RECORD (solo i risultati più importanti)
2002 IRHA LIMITED OPEN FUTURITY FINALIST.
2004 IRHA LIMITED OPEN FUTURITY FINALIST
2005 NRHA OF FRANCE FUTURTY OPEN CHAMPION
2005 IRHA FUTURITY OPEN FINALIST (3RD) E RESERVE CHAMPION INTERMEDIATE OPEN FUTURITY
Domanda 1: Visto il metabolismo, in parte anaerobico, della disciplina reining, come si sviluppa la periodizzazione dell'allenamento?
Qual'è la durata media di una seduta di lavoro? Quali sono i rapporti tra allenamento ed alimentazione?
R: Parto dal presupposto che la cosa più importante per un cavallo sportivo affinchè il suo rendimento sia il più alto possibile è il suo stato di salute,
che deve essere il più in forma possibile.
Cerco sempre di tenere ben focalizzato questo concetto come fondamentale punto di riferimento in ogni sessione di lavoro.
Questo significa, dal mio punto di vista, iniziare sempre con un pò di riscaldamento in relax come del trotto, ad esempio,
prima di passare a provare le manovre. Mi piace dare sempre delle pause tra un esercizio e l'altro. Queste secondo me sono molto importanti:
permettono al cavallo di riposare, capisce che ha lavorato bene e si rilassa, prende fiato, ha occasione di dare una meritata pausa ai muscoli,
alle gambe e, molto importante, alla mente. Lavoro i miei cavalli 6 giorni alla settimana, ma non necessariamente provo tutte le manovre ogni
giorno. Ad esempio li posso solamente galoppare il lunedì ed il sabato, mentre gli stop li posso provare una o due volte la settimana.
Non monto i miei cavalli molto a lungo, ad esempio una mezz'ora o 45 minuti, a meno che non abbiano particolari problemi ed, in ogni caso, cerco
sempre di smettere con un esercizio non appena si dimostri leggermente migliorato rispetto al giorno precedente. Non importa che
sia "impeccabile", ma che almeno sia un filo migliorato.
ALIMENTAZIONE
L'alimentazione è un aspetto fondamentale e complesso, per questo va curata nei dettagli. Importante assicurarsi un fieno
o erba medica di alta qualità, ed un mangime ricco di microelementi, quali zinco, ferro, manganese, rame, ecc., meglio se biodispoibili.
Noi usiamo un magime ad alto contenuto proteico, ma composto da ingredienti di alta qualità, faclimente assimilabili. Facciamo molta attenzione
alle dosi destinate ad ogni cavallo, per non andare ad appesantire fegato, reni, o, peggio ancora, i piedi. Aiutiamo inoltre la maggior parte
dei cavalli con integratori specifici per le loro esigenze, ad esempio composti di glucosamina e condroitin sulfato per aiutare a lubrificare
le articolazioni, oppure integratori ad alto dosaggio di biotina e microelementi per cavalli con problemi di unghie deboli, solo per citare alcuni
tra i più comuni integratori. Siamo sempre alla ricerca di novità nel settore anche con l'aiuto di veterinari e nutrizionisti, se necessario, per
dare la possibilità a dei cavalli sportivi di essere costantemente in perfetta forma.
Domanda : Per me sarebbe interessante sapere come struttura una sessione di lavoro con un cavallo che ha una fase di addestramento avanzata.
Per "fase avanzata" intendo che abbia già le manovre fissate, magari non precise, ma che le abbia.... sono so se mi sono spiegata.
R: Per un cavallo di ad esempio sei o sette anni, con manovre ormai ben solide, preferisco solamente trottarlo ogni giorno, per mantenerlo
in forma senza stressarlo. Un cavallo di questo tipo se ben addestrato non dimentica certamente le manovre. Anzi il trotto a redini lunghe, lo aiuterà
a rimanere sereno ed in ottima forma fisica, di modo che poi quando vado a chiedergli le manovre, in prossimità di una gara, le eseguirà con
maggior volontà. Se devo lavorare sul perfezionamento di qualche manovra, comunque tralascerò le manovre che non hanno problemi, mentre lavorerò soltanto
su quelle che mi creano qualche difficoltà. Chiedo al cavallo di mettere insieme tutte le manovre e una certa prontezza solamente qualche giorno prima
della gara.
Domanda : parliamo di cerchi. Quali sono i metodi che utilizza per ottenere un cambio di velocità fluido?
R: Prima di iniziare a lavorare il cavallo sui cerchi veloci, voglio che sia molto morbido in bocca e che si lasci riunire bene con il minimo sforzo,
e che sappia fermarsi non appena allargo le gambe e faccio pressione sulle staffe.
Quando il cavallo sta bene nel cerchio, e si raccoglie fluidamente con minima richiesta,
nel momento in cui la pressione delle gambe viene a mancare il rallenty avviene automaticamente.
Oltre all'allargamento delle gambe aiuto il cavallo con un comando vocale "mmmmmmmm".
Eseguo un paio di cerchi piccoli poi metto il cavallo al passo e lo faccio riposare.
Per avere un cavallo fluido serve che i comandi siano fluidi, il che significa muovere le mani e le gambe lentamente senza incutere timore,
e dare un minimo di lasso di tempo al cavallo per capire cosa vogliamo prima di apportare una correzione.
Saper aspettare i tempi giusti e avere movimenti lenti daranno come risultato un cavallo fluido.
Domanda:Prendendo spunto da un argomento di discussione che mi capita spesso di affrontare con amici e/o clienti, e soprattutto da quello che è avvenuto allo scorso Futurity, ovvero la vittoria di una cavalla (Polly Potter), con, peraltro, reserve un castrone (Chickle Me Please). Senza dimenticare che anche altre cavalle recentemente hanno otttenuto notevoli risultati (ad es. "Heidi Sailor" o negli USA "Custom Mahogany").
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa lui sulle differenze attitudinali tra stalloni, femmine e castroni.
Sempre per restare in tema vorrei, inoltre, sapere quali caratteristiche morfologiche e psico-attitudinali cerca nei puledri, e se predilige delle linee di sangue in particolare.
R: Solitamente gli stalloni sono fisicamente e mentalmente più resistenti
e quindi sono più predisposti a mantere un buon rendimento anche quando gli si chiedono manovre ad alto grado di difficoltà.
Ciò nonostante ci sono anche molte buone femmine in grado di raggiungere questi livelli. Alcune femmine tuttavia diventano molto difficili
nel periodo del calore, e talvolta sanno essere anche più difficili di molti stalloni di carattere. Mi risulta difficile dire se sono meglio femmine,
castroni, o stalloni, preferisco provare ogni cavallo per un periodo e vedere cosa ne viene fuori. Ho montato cavalli che
sono cambiati in modo impressionante nel corso dell'addestramento, cavalli che magari sembravano i meno promettenti quando avevano due anni
e poi sono diventati i migliori l'anno successivo. Un esempio che posso riportare è quello di RS Bon Ton Jac, con il quale ho partecipato
allo scorso futurity: era stato fermo a due anni, per una complicazione ad un'anca accaduta in seguito ad un incidente in box.. A Dicembre
potevamo anche castrarlo, ma dato il suo carattere, molto mansueto e pacifico abbiamo deciso di mantenerlo stallone.. Se l'avessimo castrato
probabilmente non arrivava ad essere il buon cavallo quale è. E che dire di The Great Whiz? Se Duane Latimer non l'avesse castrato forse non
vinceva il futurity... O forse sì? In genere preferisco castrare uno stallone se "fa troppo lo stallone", cioè se non accetta il lavoro, se
si distrae in continuazione, se ha un atteggiamento troppo poco ubbidiente. A volte dopo la castrazione gli passano tutti questi vizietti,
ma spesso perdono anche quella potenza e grinta caratteristiche di uno stallone. L'unica vera caratteristica che cerco sempre nei cavalli
è la disponibilità al lavoro e la velocità di apprendimento.
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Solitamente preferisco un puledro che abbia un bel posteriore molto rotondo e muscolato, con la punta della groppa non più alta del garrese,
una schiena corta e dritta, un collo ben proporzionato e portato piatto in modo naturale. Meglio se la spalla ha un angolo ben accentuato,
per facilitare l'esecuzione degli spin, e naturalmente begli appiombi dritti, articolazioni solide e robuste. Mi piace osservare un puledro
che abbia un movimento fluido ed elegante, che porti i posteriori dritti e ben sotto di sè durante le andature, che pieghi bene ginocchia e garretti
per non avere quel tipico movimento "steccato" o "a capretto", e che abbia una buona attitudine ad usare bene i posteriori nelle fermate
e nei cambi di direzione repentini. Non mi piace l'atteggiamento di un puledro troppo all'erta, con il collo alto e l'occhio diffidente.
Devo aggiungere comunque che, anche se cerco queste caratteristiche in linea di massima, molte cose possono cambiare durante l'addestramento.
Non è sempre vero che un cavallo morfologicamente molto bello sia anche molto forte. Come non è detto che cavalli dall'aspetto poco attraente
non diventino dei buoni cavalli da reining, ci sono moltissimi casi che possono fare da esempio. La cosa più importante che cerco in ogni
cavallo è l'atteggiamento disponibile, non invadente, paziente, l'occhio intelligente e pacifico.
Per quanto riguarda le linee di sangue, in generale le linee da reining più affermate sono un pò una garanzia.
Mi piacciono molto i cavalli discendenti da Holliwood jac, perché sono dei grandi stoppatori e sanno mantenere una mente molto fredda, ma
mi piace molto anche l'atleticità e la sensibilità degli smart chic olena in genere. Credo che sia sempre la cosa migliore selezionare
dei cavalli che siano figli a loro volta di cavalli che hanno avuto buoni risultati in reining. Raramente succede che si ottenga un buon
cavallo da reining se figlio di cavallli con linee sconosciute o che non hanno mai fatto gare o prodotto cavalli di successo. Certo,
può succedere, ma la percentuale che ciò avvenga si abbassa notevolmente.
Domanda: Nè diffamazione, nè pettegolezzo. Evidentemente!
Se non era chiaro quello che intendevo, riformulo: Illustre signor Brunelli, è opinione consolidata che i suoi metodi
siano bruschi (o duri, o coercitivi, o pesanti, poi ognuno sceglie l'aggettivo che predilige). Lei come si colloca???
In fondo gli chiedevo un'opinione su una nomea che gli è stata affibbiata. Il che mi sembra anche interessante......
Sarebbe uguale un "Caro Michael (Schumacher), non ti conosco di persona, ma di te si narra che non hai scrupoli di alcun tipo
nè nei confronti delle macchine nè degli avversari ... Cosa ne pensi???"
O forse non bisogna mai sfiorare l'argomento "cavalli |rampanti o nitrenti| spaccati"????
R: Sono ben coscente del fatto che, in ogni ambiente si sviluppino delle voci di vario tipo riguardanti coloro che per qualche motivo, crescendo, raggiungono
un grado di popolarità sempre maggiore. E' normale che sia così. Per quanto mi riguarda da sempre vado profetizzando un metodo di monta e di
addestramento gentile, nel rispetto del cavallo, perché dando rispetto al cavallo per primo si otterrà rispetto da lui in seguito.
In ogni esperienza americana mi sono sentito dire dai più grandi trainer sempre le stesse cose:"ride him nice and easy" o "keep him happy"
ed approfitto di questa occasione per ribadirlo a tutti: siate rispettosi dei cavalli, indipendentemente da che tipo di cavalli montate!
Anche a me è capitato spesse volte, nel corso del mio cammino, di incontrare varie volte persone che mi dessero opinioni non molto carine
verso questo o quel posto di lavoro o verso tal trainer. In ogniuno di questi casi mi succedeva in seguito di andare a lavorare proprio in quei posti
indicati, e di scoprire quanto le voci fossero infondate.
Credo che sia normale che ci siano voci di tutti i tipi verso chiunque, ma sta a noi saper filtrare ciò che sentiamo e capire dove sta la verità.
Domanda: Beh un'altra ce l'avrei... " Il cambio di galoppo questo sconosciuto"... ehm...devo ammettere che è la manovra, che mi trova più impreparato... quindi mi farebbe piacere conoscere tecnica e "segreti" per un buon cambio, sia per eseguirlo con un cavallo già fatto, che per insegnarlo ad un puledro.
R: I cambi di galoppo in realtà sono molto più semplici di quanto sembrano. Io in genere comincio ad insegnare ad un due anni i cambi verso giugno, o luglio,
o comunque quando me li sento abbastanza confidenti alle gambe, vale a dire che cedono, anche solo leggermente, alla pressione delle gambe sul costato.
A questo punto non faccio altro che galoppare, molto semplicemente, diciamo a mano destra, in dirittura, alzo la mano sinistra fino ad ottenere un
poò di contatto sulla bocca del cavallo, appoggio la gamba destra ed alzo simultaneamente la spalla sinistra con la mia mano sinistra, agendo sulla bocca.
A questo punto nove volte su dieci il puledro ha cambiato di galoppo correttamente dopodiché mi fermo e lo lascio riposare. Nel caso non avesse cambiato
non faccio altro che riprovare finché non ottengo il cambio di galoppo.
Nelle fasi più avanzate lavoro per ottenere un cambio fluido a velocità più ridotte e mantenendo il cavallo riunito. Naturalmente il cavallo in queste fasi
deve saper spostare fianchi e posteriore molto efficacermente al passo ed al trotto con la pressione della gamba, mantenendosi sempre ben riunito
e senza opporre resistenza nè alle mani nè alle gambe.
Domanda: domande?ok...è fidanzato?...scherzo scherzo non pensate male...seriamente penso che sia stata una vera rivelazione per il reining italiano!!!
R: No, non sono fidanzato.
Un caloroso grazie a tutti voi!
Nicola Brunelli.
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