Iscritto il: sabato 25 giugno 2005, 18:52 Messaggi: 2381 Località: Lombardia
Re: Trattamento di laminite - la nostra sperienza
Da ottobre 2007 stiamo lavorando (io e la veterinaria) su un QH che ha avuto una laminite devastante, forse per intossicazione (in teoria non si sa esattamente cosa sia successo) il cavallo sembrava un elefante, calcolate voi.....
Finalmente dopo un anno il cavallo ha ripreso a lavorare seriamente, purtroppo non ho foto da farvi vedere (non ho mai neanche pensato di farne una), ma posso testimoniare la felicità del proprietario che, oltre ad essere particolarmente affezionato al cavallo, probabilmente lo potrà usare ancora per fare delle gare (barrel) ok non roba grossa, ma divertente sicuramente.
giovedì 2 ottobre 2008, 13:52
robindoh
Utente
Iscritto il: giovedì 20 maggio 2010, 0:38 Messaggi: 2
Re: Trattamento di laminite - la nostra sperienza
Perfavore finitela di torturare quella povera bestia. La "restituzio ad integrum" del complesso P3-zoccolo va ottenuta progressivamente con ferri a punta tonda, e rialzo sui taloni. NONVA MAI E DICO MAI RIDOTTO LO SPESSORE DEGLI ZOCCOLI E DELLA PUNTA E MAI RIDOTTA LA PARETE PERMETTENDO L'APPOGGIO DEL FETTONE IN UN SOGGETTO LAMINITICO. Mi secca dirlo ma, a mio avviso, tutte le pratiche non farmacologiche su quell'animale sono andate nella direzione sbagliata seguendo vecchi dogmi come quello che il tartaro rafforza i denti. Essendo poi la laminite un problema fondamentalmente di origine vasolare, far camminare l'animale sulla neve , sapendo che il freddo causa vasocostrizione è un paradosso terapeutico assurdo, a quel punto so faceva prima a metterla sotto antidolorifici massivi o denervarla per permetterle la deambulazione per un anno o due senza dolore e poi abbatterla. Senza offesa, ma questo post è un bignami si come NON SI DOVREBBE GESTIRE UN CAVALLO CON PODOFLEMMATITE. SU COME NON ANDREBBE FERRATO E COME NON ANDREBBE GESTITO. 3-4 mesi di fermo in box e uscite solo a capezza, con una ferratura rialzata sui talloni SENZA STARE LI A SCAVARE VIA LO ZOCCOLO OGNI 2 SETTIMANE,avrebbero potuto portare se non a una guarigione, ad un miglioramento dell'ingranaggio P3-zoccolo. Dopo tutto cio che ha subito, dubito l'animale possa tornare a un seppur minimo stato qualitativamente compatibile con una vita non tormentata da dolore. Io consiglierei un procedimento legale contro chi vi ha consigliato e, se operassi nella vostra zona, farei un procedimento penale contro VOI PADRONI, che visiete permessi di intervenire sullo zoccolo di un animale podoflemmatico senza alcuna qualifica. Ciascuno raccoglie cio che semina e su questo animale avete seminato solo erbacce.
giovedì 20 maggio 2010, 0:50
paolino
Utente
Iscritto il: sabato 25 giugno 2005, 18:52 Messaggi: 2381 Località: Lombardia
Re: Trattamento di laminite - la nostra sperienza
E cosi disse l'uomo che ha la verita nelle tasche...........
giovedì 20 maggio 2010, 20:25
Muriel
Utente
Iscritto il: giovedì 22 aprile 2010, 16:30 Messaggi: 69
Re: Trattamento di laminite - la nostra sperienza
-4 mesi di fermo in box e uscite solo a capezza, con una ferratura rialzata sui talloni SENZA STARE LI A SCAVARE VIA LO Zoccolo OGNI 2 SETTIMANE,avrebbero potuto portare se non a una guarigione, ad un miglioramento dell'ingranaggio P3-zoccolo.
Così l'avresti sicuramente condannato a morte. Come ne ho visto tanti purtroppo.
Ma dimmi una cosa. Come fa a riprendere la circolazione sanguigna se si ferra ?? E come si fa a fermare la rotazione della falange verso il basso se alzi i talloni e incoraggi proprio questa inclinazione ???
Mi spiace ma le tue ricette sono antiquate ed è provato che non migliorano nulla e tanto meno riportano un cavallo allo stato ottimale. A quelli che usano i rimedi tradizionali quelli si che denuncerei.
Mi chiedo cosa penseresti dei "fanfaroni" che accampano successi di recupero di podoflemmatiti con il barefoot ???
Io li recupero solo così e pensa sono riuscita pure a recuperare una fattrice con tutti e 4 i piedi laminitici e pure una'altra a cui si è addirittura staccato mezzo piede per le conseguenze di una cancrena. E tutte facendo antiinfiammatori e pediluvi con acqua e ghiaccio.
Forse è meglio che ti aggiorni un pochetto ci sono nuove tecniche e nuova mentalità rispetto a certi rimedi. E non secondo persone senza qualifica !! E' solo un suggerimento.
MA la tua sicurezza e arroganza non fanno molto per la tua causa. Comunque.
Spiace sentire replicare in questo tono. Davvero.
sabato 22 maggio 2010, 18:52
Muriel
Utente
Iscritto il: giovedì 22 aprile 2010, 16:30 Messaggi: 69
Mi fa piacere sentire le tue parole Muriel....la mia cavalla ha avuto un principio di laminite l'anno scorso e ho deciso anche io di sferrarla....i primi tempi sono stati duri ma adesso si sta riprendendo bene...speriamo continui così...
_________________
sabato 22 maggio 2010, 20:55
Muriel
Utente
Iscritto il: giovedì 22 aprile 2010, 16:30 Messaggi: 69
Re: Trattamento di laminite - la nostra sperienza
Guarda prendi sempre quello che descrivo come casi a se dato che nella realtà ogni caso di laminite come ogni altra patologia è a se stante rispetto allanimale in questione.
Ho le foto ma sono cartacee mannaggia. Magari un giorno le riesco a scannerizzare.
Le due cavalle in questione non erano mie ma cavalli soccorsi e portati da me. Una er auna purosangue giovane che ha sviluppato una poddoflemmatite su TUTTI i piedi (che sfiga) per le conseguenze (ancora non risolta all'arrivo da me) di una colica. Pare che sia stata causata dalle istamine liberate dall'intestino se non dico una cavlotata. Ma chi ha esperienze di medicina veterinara può chiarire meglio questo circolo vizioso. Comunque. La prima notte l'ha passata con i piedi in 4 secchi di acqua e ghiaccio. La sera stessa era stata fatta una prima dose di B.... Come conseutudine un antiinfiammatorio. Il giorno dopo è arrivato il maniscalco che le ha tirato i ferri e pareggiato moderatamente i piedi ma togliendo di sicuro l'eccesso di tallone per abbassare il tallone in posizione ideale. E toccando la suola il meno possibile. In modo che il piede appoggiasse bene in TUTTE le sue parti per dissipareil peso dell'animale in modo corretto e omogeneo. (Non solo sulla punta conseguenza delle cosiddette ferrarture terapeutiche a tallone alto...brrrr....)
Il vetle ha subito adeguato la dieta in fieno normale di prato stabile, orzo e avena 50/50 ma solo un kg. Matt/sera. E stabulazione libera, cioè a prato o meglio in un paddock (nel mio caso ho usato il tondino) a fondo spesso di sabbia. Così si poteva muovere e passeggiare. Importantissimo sto fatto.
POi dovevo trattatre la colica con frutto-oligosaccaridi e mucillagini.
Va che sta cavallina in una settimana era un'altra. In due mesi era perfetta.
L'altra cavalla, una fattrice di 23 anni con puledro appena nato dopo essere stata portata da me. Denutrita (uno scheletro) condermatite ovunque e una terza falange dell'anteriore dx fratturara e negletta e una setola mostruosa. A furia di pediluvi normali e pareggi ogni tre quattro giorni il piede era rientrato in dimensioni normali ma poi un giorno le ho preso il piede in mano e mi è rimasto in mano metà del piede !!! Vabbè. Pulito bene e basta. Ovviamente il puledro è stato allevato a latte artificiale, la cavalla era completamente asciutta. E per colostro ho sostituito con una bella sacca di sangue (1 litro) lasciata depositare e separare e poi il siero glie l'ho sommoinistrato per bocca. Ovviamente gli avrà dato quel minimo di anticorpi dato che è un castrone felicissimo di 8 anni ora !!!! Comunque anche a lei una dieta apposita e finoa qualche tempo fa avevo sue notizie dato che sono finiti in belgio dalla loro salvatrice. (colei che la ha acquistata da un prato in stato di abbandono)
Tutto lì.
Una cosa però. Anche in Canada e america come prassi di primo intervento in caso di laminite fulminante sai cos'è ? Credici io meno è di prendere un bel pannolino da bambini e riempirlo di ghiaccio e applicarlo al piede del cavallo con del nastro da pacchi !!! Sono i vet stessi che consgiliano questa prassi !!!
sabato 22 maggio 2010, 21:30
Muriel
Utente
Iscritto il: giovedì 22 aprile 2010, 16:30 Messaggi: 69
Re: Trattamento di laminite - la nostra sperienza
Allora Robindoh, dato che si suppone che tu consoca bene l'anatomia del piede del cavallo e la sua fisiologia (ammesso e non concesso che ci si ritrovi ancora prigionieri di controsensi insegnati in facoltà...) Vorrei che gentilmente mi dissipassi una questione.
Nella laminite in stadio più avanzato quando si ha la rotazione della terza falange perchè si fa insistere il cavallo solo sulla puhta del piede e non si rispetta la posizione originale ? Perchè si asseconda la rotazione alzando i talloni e scaricando tutto sulla punta del piede stressando continuamente e maggiormante le lamine che ancora reggono ?? Non è un nonsenso ? Non si dovrebbe fare di tutto per ripristinare un equilibrio originale nel piede con idealmente la faccia inferiore della terza falange praticamente aprallela a terra e salvaguardare il più pèossibile il tessuto lacerato per un buon ripristino ?? Invece di provocare tessuto ciccatrizzio ? E come è possibile fermare la rotazione se si fa ruotare assieme tutta la capsula ? Perchè mai non si dovrebbe fare appoggiar eil fettone e farlo lavorare in modo consono? Perchè non si aiuta il piede facendo si che TUTTE le struttura preposte funzionino al meglio e portino il loro carico di peso ?
Non riesco proprio a capire perchè in facoltà si insegni questo non senso e contro ogni logica di fisica (le leve mi suggeriscono altrimenti.....ma io sono sempre stata una capra in matematica e fisica)
domenica 23 maggio 2010, 14:03
pia
Re: Trattamento di laminite - la nostra sperienza
SCUSATE SE CACCIO IL NASO IN TUTTI I FORUM POSSIBILI ...Grande forza d'animo.. che grandi persone che siete! Volevo chiedere ad Aniuta: Come sta Halla ora? A Maya non è mai capitato di aver laminite ( solo bolsaggine, per fortuna!) ... Comunque sia, STIMO TUTTI QUELLI DI QUESTA DISCUSSIONE!!
lunedì 24 maggio 2010, 17:34
Muriel
Utente
Iscritto il: giovedì 22 aprile 2010, 16:30 Messaggi: 69
Re: Trattamento di laminite - la nostra sperienza
Nessuna risposta ai miei quesiti ? Peccato. Sarebbe molto più utile al proprietario medio del cavallo medio un professionista in grado di spiegare in modo chiaro, comprensibile ai non addetti ai lavori, e in modo paziente il suo punto di vista e le motivazioni per cui è meglio optare per una terapia piuttosto che un altra e altresì spiegare la patologia rilevata. ....invece delle solite pontificazioni e accuse dall'alto.
Peccato davvero. Ma mi duole che spesso capita come ora che non ci sia spazio per dialogo ma solo sentenze. Dovrebbe essere il professionista che è in prima linea e in diretto contatto con il proprietario dell'animale e l'animale stesso a prodigarsi per un rapporto proficuo e sereno e , molto importante, trasparente e sincero....umile se si vuole.
Un pezzo di carta (perchè quello è anche se conquistato a fatica e con sacrificio) spesso conduce a posizioni poco gradevoli del tutto soggettivi che vi mette in netta contrapposizione con il cliente. Perchè questo siamo. Clienti che pagano. E dunque credo che un minimo di rispetto lo meritiamo. Questo pezzo di carta spesso trovo che renda sordi e refrattari. Che peccato ! La carta non è tutto !
Il professionista non può e non deve essere un tuttologo. Dunque quando ci si erige ad esperti in tutti i campi della salute del cavallo senza nemmeno porsi il problemi di osservare e ascoltare altrui esperienze ed opinioni con inflessibiltà e superbia abbiamo sprecato l'ennesima occasione di migliorare la situazione e le conoscenza di tanti, tantissimi clienti e i loro fedeli equini.
Questo non giuova ne alla professione, ne al cliente, ne tanto meno al cavallo. Metodologia perdente su tutti i fronti.
Ma io persevero a sperare in una spiegazione dato che l'argomento è sempre attuale e di interesse allargato e molti dubbi permangono in un campo ancora molto da esplorare.
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