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 Performance Test 
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rmel ha scritto:

I terreni possono essere inadatti per la produzione d'erba.Infatti non ci sono i terreni sabbiosi che si possono trovare in Olanda ma se andate in Germania in molte zone trovate i cavalli nel fango fino ai garretti,perchè i terreni sono simili ai nostri eppure ci sono ottimi soggetti.Quindi la morale è semplice da noi costa di più allevare i cavalli dal punto di vista alimentare perchè non possiamo sfuttare dei buoni pascoli.
Ma se si parte da fattrici OCD free si fanno dei buoni incroci e si almientano bene i puledri,oltre ovviamente a farli stare in paddoks con i loro simili,si ottengono degli ottimi soggetti anche in Italia.
Il problema è che se tu allevi con questi criteri la diffidenza e la scara cultura degli ippofili italiani li porta ancora a perferire il medio-brocco straniero..........


ohh viva il nazionalismo!!!

secondo me è solo un'altro motivo per piangersi addosso quello dei terreni; e vero non ci sarà l'erba carica della germania o della francia (anche se secondo me in zone d'italia esistono) , ma oramai esistono dei mangimi complementari che sostituiscono il tutto... l'unico proble appunto è che la gente in italia se ne sbatte dei cavalli, poi è troppo caro davvero... quindi per allevare un soggetto discreto, che vendi magari a 7000€ da foal ne compri uno gia di tre anni in germania...

poi per non parlare delle istituzioni... vabbe; come ho gia detto e ribadisco, bisognerebbbe rivoluzionare il tutto; anche far abbassare i prezzi a chi se ne approfitta...

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sabato 17 marzo 2007, 21:21
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in italia x restare a galla dovremmo creare un consorzio allevatorialecome succede x l'holstein e l'hannover e altri.....agevolazioni finanziarie x gli allevarori dell'associazione, e stalloni riservati solo all'ente.....per esempio il seme di Contender può essere utilizzato solo dagli allevatori holstein....noi in Italia abbiamo l'ottimo Lucky Boy: se esso fosse riservato esclusivamente agli allevatori italiani, gli stranieri x comprare la prole di questo stalllone dovrebbe per forza venire in Italia.....

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domenica 18 marzo 2007, 14:37
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ohh.. menomale che ce qualcuno che la pensa come me... [:D]

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domenica 18 marzo 2007, 20:13
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In Italia siamo troppo individualisti e fantasiosi per poter mettere insieme più teste.
Negli anni, abbiamo provato a creare alcune associazioni di allevatori ma sono prevalsi sempre gli interessi individuali così che sono miseramente fallite.
Aggiungi che fra tutti, alleviamo così pochi cavalli che se consideri la lunghezza del nostro Paese, per metterli insieme finiremmo per spendere cifre astronomiche; non dimenticate che l'Olanda è grande come la Lombardia ed è facile organizzarsi.
I contentini dell'UNIRE servono, appunto, a questo. Coprono le spese dei vari spostamenti.

Quello che molti allevatori ancora non vogliono capire è che la scelta dello stallone è determinante aldilà dei quattrini che costa.
Allevare un cavallo è un giochino costoso ma diventa ancora più costoso e deprimente se si alleva un carciofo.
Lo ripeto: un puledro, dal momento della nascita, costa la stessa cifra che sia un brocco o un ottimo soggetto e il mercato è condizionato molto anche dalla moda del momento.

E' vero che un giovane stallone usufruisce dell'incentivo UNIRE che copre le spese di monta e di veterinario fecondatore ma che diamine di garanzie ci offre?
In Germania, Olanda ecc. questo sistema viene incentivato dai vari consorzi per testare i giovani stalloni ma, se ne giovano i veri allevatori, quelli che hanno in ballo molte fattrici e possono permettersi il lusso di metterne in gioco una o due. E si ritorna al discorso dei grandi numeri. Pazienza se un puledro non sarà interessante ma il gioco vale il rischio soprattutto perchè gli allevatori europei riescono, grazie alle loro organizzazioni, ad alienarsi i foals allo svezzamento o al massimo entro l'anno.

Noi, invece, siamo allevatori-proprietari, costretti a portare i nostri prodotti fino a 3, 4 o 5 anni.
Dunque un tasso di monta, viene facilmente ammortizzato e il padre importante, famoso, performer ecc. dà certamente più valore al soggetto che desideriamo vendere.

Mi permetto di darvi un consiglio; se non avete soldi, non allevate cavalli e se ne avete, fregatevene degli incentivi e ragionate con la vostra testa. Purtroppo le nostre istituzioni danneggiano l'allevamento italiano e non favoriscono certo gli allevatori


domenica 18 marzo 2007, 20:59
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ma non sarebbe possibile creare un grande allevamento statale?? cioè quello che produrrebbe un grande numero di soggetti; avendo metti anche solo 5 stalloni buoni produttori e performer, con un discreto numero di buone fattrici, si potrebbe creare qualcosa di interessante...

abbiamo tantissimo spazio a disposizione in italia; spazi che nessuno usa; spazi che rimarrebbero comunque agricoli, senza distrurre niente...

se non sbaglio alla mandria, oltre all'ambaradan che stanno facendo non ce anche l'allevamento?? servira a qualcosa??

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domenica 18 marzo 2007, 22:17
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Roby.fritz ha scritto:

ma non sarebbe possibile creare un grande allevamento statale?? cioè quello che produrrebbe un grande numero di soggetti; avendo metti anche solo 5 stalloni buoni produttori e performer, con un discreto numero di buone fattrici, si potrebbe creare qualcosa di interessante...

abbiamo tantissimo spazio a disposizione in italia; spazi che nessuno usa; spazi che rimarrebbero comunque agricoli, senza distrurre niente...

se non sbaglio alla mandria, oltre all'ambaradan che stanno facendo non ce anche l'allevamento?? servira a qualcosa??

Se vai su Google e scrivi "Istituto di Incremento Ippico" o "Centro Regionale di Incremento Ippico" ti vengono fuori una sfilza di nomi di strutture statali preposte proprio alla selezione e gestione degli stalloni da offrire ai clienti a prezzi ridotti.
Il problema è che non funzionano quasi mai, che quello Sardo temo abbia chiuso e che forse sono anche poco pubblicizzati.
Funziona benissimo quello di Catania, dove opera una eccellente veterinaria ma gli allevatori sono comunque abbandonati a loro stessi e l'aggregazione con le analoghe strutture sparse in Italia, è un'utopia.
Ma lo capisci o no che le distanze sono proibitive, che i quattrini stanno al Nord e che è difficilissimo mettere insieme cervelli e caratteri diversi?


domenica 18 marzo 2007, 23:16
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mha...sentite un po' su http://www.unire.it come esaltano il crashing test:

Grosseto - 11.03.2007
9° Performance Test

Si è chiusa l’edizione numero nove del Performance Test, con l´approvazione di 11 nuovi stalloni che sapranno senza dubbio contribuire all’ulteriore crescita del Cavallo da Sella Italiano.
Già prima di concludersi l’edizione 2006-2007 ha segnato un record per quanto concerne le adesioni e le presenze. Nel novembre dello scorso anno, infatti, sono stati 74 i candidati stalloni che hanno preso parte alla prova di salto in libertà valevole per l’ammissione al testaggio, ed ancora prima, nel novembre 2005, i 164 soggetti presentati nella prova delle andature rappresentano il secondo numero più alto di partecipanti dopo i 186 puledri del 2003 (nati 2001).
Ciò evidenzia la crescente consapevolezza degli allevatori sull’importanza di questo strumento selettivo dimostrando, allo stesso tempo, che il sistema italiano sta consolidandosi.
Conferme arrivano però anche dai risultati sportivi di alcuni degli stalloni approvati nei precedenti Performance Test.
Solo con riferimento alla scorsa annata sportiva nella disciplina del salto ostacoli, basta infatti ricordare Eclypso D.C. (approvato nel 2000/2001) grande vincitore internazionale con Filippo Moyersoen in Gran Premio e Coppa delle Nazioni. Ed ancora, per quanto riguarda le somme vinte dai cavalli italiani nel 2006: Thessalo e Incanto della Mezzaluna (approvati nel 2002/2003) tra i migliori venti vincitori della graduatoria assoluta; Magyco (vincitore del Performance Test 2004-2005) primo tra i cavalli debuttanti e vincitore sia del Campionato dei 5 anni che del Master di Pontedera; Willie del Tiglio e Centofiori dei Dioscuri (approvati nel 2005/2006), tra i migliori dieci esordienti della stagione.
L’obiettivo rimane, però, quello di perfezionare ulteriormente questo fondamentale strumento per l’approvazione degli stalloni, avvalendosi di un rinnovato dialogo con il mondo allevatoriale.
Per questo, per fornire maggiori informazioni agli allevatori, è stata confermata la valutazione morfologia degli stalloni, mentre la definizione degli indici finali ha tenuto conto anche dei risultati e delle origini di tutti i soggetti che hanno affrontato le passate edizioni del Performance Test.

I numeri del Performance Test UNIRE 2006/2007

Sono stati 164 i puledri nati nel 2003 (132 sella italiano; 29 stranieri iscritti in Libri Genealogici stranieri riconosciuti dall’Unire; 3 anglo arabi) che nel novembre 2005 hanno effettuato la prova per la valutazione delle andature.
Di questi, 74 soggetti (58 sella italiano; 16 stranieri) un anno dopo, alla fine del novembre 2006, hanno affrontato la prova di salto in libertà d’accesso al Performance Test.
37 soggetti (27 Sella Italiano; 10 stranieri) hanno guadagnato il passaggio alla fase finale del testaggio a cui hanno partecipato anche 5 stalloni iscritti nel Libro Genealogico del Cavallo Maremmano, già approvati dall’ANAM.
Complessivamente 42 candidati stalloni hanno quindi affrontato il Performance Test che si è svolto dal 27 novembre 2006 al 10 marzo 2007 presso le strutture del Centro Militare Veterinario di Grosseto gestite dall’Azienda Agricola dell’Alberese.
Nel corso della prova 14 soggetti sono stati esclusi per motivi sanitari (8 sella italiano; 4 stranieri; 2 maremmani) così che 28 candidati stalloni hanno portato a termine i tre mesi di prove e valutazioni.
11 soggetti (8 Sella Italiano e 3 stranieri), hanno riportato un indice superiore a 600 punti e sono stati approvati ed iscritti nel Libro Genealogico del Sella Italiano come stalloni.


martedì 27 marzo 2007, 21:11
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