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 Mezza fermata 
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Messaggio Re: Mezza fermata
No, Alex, hai detto delle cose molto interessanti e anche corrette... anzi, le avete dette entrambi. E avete un po' di ragionge tutti e due... solo che bisognerebbe sviluppare un po' meglio il discorso.

Solo su alcuni punti provo a dire anche la mia...

Cita:
Un cavallo che naturalmente ha la tendenza ad affrettare le andature invece che ad allungarle ha un difetto di equilibrio. In questi casi se tu mandi avanti forte il cavallo non allungherà l'andatura, ma affretterà, muverà le gambe più veloce non farà passi più lunghi


E' vero. Problema classico con i puledri, anche i nostri che vanno in campagna... ci si deve lavorare sopra. Ma noi usiamo le pendenze, e determinati esercizi che servono a correggere questo difetto... che dipende, si, da un problema di equilibrio, oltre che di muscolatura (ne parlavo con Omde in un altro topic, non ricordo quale). Solo portare peso dietro, pero', almeno per noi non basta a risolvere il problema...

Cita:
Metterà il peso sui posteriori quando sa lui che gli serve...


Sempre tornando ai puledri, pero'... per favorire questo processo, occorre portare il cavallo a percepire, a "sentire" la possibilita' di questo cambio di equilibrio, perche' l'aggiunta di peso del cavaliere in sella, che sovraccarica ulteriormente gli anteriori, glielo rende piu' difficile che se fosse da solo, in natura. Se non si fa presto questo lavoro, il cavallo si abituera' in qualche modo a falsare il proprio equilibrio naturale, e tendera' a utilizzare sempre meno il prprio equilibrio per gestire le andature. Ma anche qui, non ci mettiamo di sicuro ad utilizzare il piaffe'... (e chi lo sa fare!). :P

Cita:
Se ti riferisci all'equitazione di campagna allora come al solito certo ognuno può fare quel che vuole, a patto che sappia a quali problemi va incontro
.

Io faccio equitazione di campagna... e io lo so benissimo a quali problemi si puo' andare incontro, svolgendo questo tipo di attivita' (come altre). Pero' ti devo anche dire (ci puoi credere o no) che il fattore "problemi" nei nostri cavalli e' molto, ma molto, ma molto piu' remoto che in tantissimi altri, impegnati in tantissime altre attivita'... perche'? Forse sarebbe interessante esaminarla, sta cosa... :)

E tornando alle attivita'... penso che si, il cavallo da salto e' proprio un esempio di un tipo di atleta che beneficierebbe enormemente di due cose attualmente assenti nel panorama medio (quello che mi vedo intorno io, perlomeno): 1) corretta gestione degli equilibri (non scordiamo che il cavallo da salto, oltre che saltare, deve "girare", e anche stretto) 2) corretta preparazione atletica (quanti infortuni, lesioni, infiammazioni e problemi vari potrebbero essere evitati, se il fisico del cavallo fosse preparato veramente a sopportare il lavoro che viene chiamato a svolgere...? Tanti! :( )

P.S.: penso che Alex, quando parla di equitazione pratica, si riferisca ad una equitazione che non necessita di eseguire quelle che altrove sono state definite "andature straordinarie". Su dove deve stare il peso del cavallo si e' gia' parlato, dipende ovviamente dal tipo di andature che si intendono tenere, e dal tipo di lavoro che si intende svolgere. E' sbagliato, secondo me, dire "equilibrato" per intendere una sola ed unica cosa... un cavallo da galoppo e' equilibrato quando il 70% del suo peso ce l'ha sull'avantreno, diversamente sarebbe squilibrato, e anche impossibilitato a svolgere la sua mansione. E' equilibrato quel cavallo che, dovendo lavorare in maneggio, e quindi eseguire volte, controvolte e piroette, riesca a portare la gran parte del proprio peso sul retrotreno... se lavorasse sulle spalle, sarebbe squilibrato, e si spaccherebbe pure qualche articolazione. E' sbagliato anche pensare che un cavallo che lavori equlibrato in riferimento alla propria attivita' del momento, possa ricavarne un danno. :wink:


sabato 10 maggio 2008, 8:41
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Messaggio Re: Mezza fermata
Alex no non devi, le tue obiezioni mi hanno fatto riflettere, ammetto che per scivere la risposta ci ho messo parecchio e come sempre riflettere e pensare fa crescere. Ho apprezzato i tuoi commenti e mi piacerebbe proseguire il discorso che ritengo interessante, sempre che tu ne abbia voglia.
Ari grazie per le riflessioni, mi hai offerto spunti interessanti:
Cita:
che dipende, si, da un problema di equilibrio, oltre che di muscolatura (ne parlavo con Omde in un altro topic, non ricordo quale). Solo portare peso dietro, pero', almeno per noi non basta a risolvere il problema...

è vero, ma se non sbaglio il consiglio di omde per lavorare sul problema è stato quello di fare esercizi su due piste per abituare il cavallo a portare sotto i posteriori, uno alla volta. Questo perchè indipendentemente dalla mansione del cavallo, dare equilibrio e insegnare al cavallo a sentire i propri posteriori migliora anche la fase di spinta.
Sulla definizione di equilibrio non sono molto d'accordo, non credo che l'equilibrio sia relativo alla mansione, secondo me la migliore definizione di cavallo in equilibrio è la seguente, datami dal mio istruttore:
Cita:
un cavallo è in equilibrio quando è pronto a "perderlo" (l'equilibrio) in qualsiasi direzione voglia il cavaliere, rispondendo ad un intervento di intensità minima (ad un intervento il più leggero possibile)

La frase non era proprio così, ma non riesco a ricostruirla con esattezza, appena mi viene in mente bene la scrivo. Per "perderlo si intende" cambiarlo, significa che l'equilibrio a cui si arriva è instabile.
Riguardo ai cavalli da salto non posso che darti ragione: i pratico il SO e sto lavorando moltissimo per rendere la mia cavalla equilibrata, ma girando per concorsi di cavalli veramente equilibrati che rispondano ad interventi leggeri dei cavalieri senza presentare difese sono davvero pochi.


lunedì 12 maggio 2008, 0:01
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Messaggio Re: Mezza fermata
Cita:
Questo perchè indipendentemente dalla mansione del cavallo, dare equilibrio e insegnare al cavallo a sentire i propri posteriori migliora anche la fase di spinta


Forse. Ma il problema e' un pochino piu' complesso, magari merita un discorso a parte. Soprattutto quando, insieme al fattore "spinta" puro e semplice, dobbiamo confrontarci anche con l'economia degli sforzi... che e' una scienza a se' (e questo dipende dalle mansioni... ).

Sull'equilibrio... quello che tu descrivi e' altrimenti detto "equilibrio instabile", per l'appunto. Ma, Shy... PK stesso fa un interessante distinguo a monte di uno dei suoi scritti, quando parla appunto di "equilibrio instabile"... e di "equilibrio stabile". Un cavallo che sia chiamato a svolgere un lavoro che richieda manovrabilita', capacita' appunto di cambiare direzione in breve spazio, si potra' considerare in equilibrio quando sara' piu' instabile possibile, pronto a prendere qualsiasi direzione il cavaliere chieda, con prontezza e leggerezza.

Ma un cavallo che invece debba coprire terreno, in velocita'...? Se nel primo caso il lavoro si svolge tutto nel tentativo di ridurre sempre piu' le basi di appoggio, nel secondo le basi di appoggio si allargano, il cavallo perde manovrabilita' e guadagna spinta in avanti, senza dispersioni, e nella maggiore economia di sforzo possibile. Le due cose si escludono a vicenda... il tuo istruttore ti ha dato una definizione di equilibrio, corretta, ma solo per quanto riguarda un lavoro di maneggio, di scuola... non so come definirlo.

Ribalta la frittata, e vedila dal punto di vista di un cavallo che svolga una mansione totalmente opposta... peso sulle spalle, linea dorsale completamente dritta, costruzione morfologica possibilmente in discesa, assetto (linea flottante) in movimento pure, andature piu' radenti possibile... cos'e'? Un'astronave...??? :shock: No... probabilmente e' un campione di endurance... :mrgreen: ... che gestisce il proprio equilibrio in modo esemplare, se riferito al tipo di lavoro che deve svolgere...

L'equilibrio e' un fattore dinamico, sarebbe improbabile, del resto, poterlo rinchiudere in un'unica, sola definizione... pensa ad uno sciatore, ad un equilibrista su una trave, ad un ginnasta e ad un rocciatore... qual'e' l'equilibrio ottimale?

E ancora... anche qui il problema "economia dello sforzo" gioca un ruolo preponderante, per chi ci si deve confrontare. Un cavallo in campo si puo' permettere certe andature perche' non le dovra' sostenere che per pochi minuti. Mantenere certe posture invece che altre, certi "equilibri" invece che altri comporta tensioni muscolari e dispendio energetico, misurabili (e' stato fatto). Sia io che te galoppiamo... ma tu galoppi in modo spezzato, con in mezzo problemi di manovre e girate, e impennate di sforzo dovute al salto, con uno sforzo alle volte intenso ma per pochi minuti. Io galoppo su salite e discese, terreni piani o disconnessi, e per un 50, 60% di percorso, il che vuol dire 60, 70 o piu' km di fila. Non e' lo stesso tipo di lavoro... e non sara' ne' lo stesso tipo di andatura, ne' lo stesso tipo di equlibrio a dover essere usato! :wink:


lunedì 12 maggio 2008, 1:00
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Messaggio Re: Mezza fermata
Grazie ancora per gli spunti.. Quello che dici è vero e non ricordavo la distinzione di PK la riguarderò :D


lunedì 12 maggio 2008, 2:15
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Messaggio Re: Mezza fermata
Secondo me ci sono due modi di usare un cavallo, oltre alle distinzioni fra equilibrio e tipo di andature. Il primo, è quello di togliere al cavallo qualsiasi punto di riferimento sull'attività che viene svolta, sul "lavoro" che si sta facendo; il cavallo deve affidarsi al solo cavaliere per muoversi, perchè non può immaginare cosa gli verrà chiesto.... perchè quello che gli viene chiesto, per lui, non ha senso. E' il caso del dressage, movimenti inutili in uno spazio spoglio. In questo caso è realistico pensare che stia in una posizione di continua "attenzione", sia psichica che fisica. Un secondo modo, invece, è quello di comunicare deliberatamente al cavallo il fine del lavoro, fargli capire quello che si sta facendo... penso all'endurance, ad esempio, ma anche al reining, e anche al salto ostacoli. Guardare l'ostacolo successivo, secondo me, ha esattamente questo fine.

In passeggiata e in campagna è facile dare al cavallo l'idea di cosa dev'esser fatto..."stiamo andando là"... e se il cavallo sa quello che deve essere fatto, e ha qualche indicazione sul come (andatura), secondo me ha pochissimo bisogno di essere "controllato" altrimenti. Ognuno di noi ha il suo aneddoto personale sul cavallo che riporta a casa il cavaliere completamente ubriaco, quasi comatoso...

In generale: sta emergendo da una ottima ricerca scientifica che il cavallo è meno stupido di quello che si pensa... un po' di ulteriore ricerca scientifica forse chiarirà che, purchè non gli si rompa sempre le scatole, sa anche come camminare. :mrgreen:

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lunedì 12 maggio 2008, 7:21
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Messaggio Re: Mezza fermata
com'e' come non e' riportiamo sempre a galla la solita battuta che il cavallo sa benissimo camminare da solo o stare in piedi da solo, concetto per altro sostenuto dalla banda caprilliana e del salto ostacoli militaresco in genere, che si vede come miete consensi ovunque..... francamente, montate pure tranquillamente i vostri cavalli lasciandoli in pace, lasciateli nel loro equilibrio che si scelgono da soli, poverini perché rompergli le balle? magari siete fortunati e non avrete mai problemi e non ne causerete mai a loro.... perché no?... :hahaha:

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lunedì 12 maggio 2008, 8:58
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Messaggio Re: Mezza fermata
Mi spiace di aver ripetuto una battuta vecchia... era solo una mia opinione.
Ma il nucleo del post è un altro. Se il cavallo sa cosa fare (sa che lavoro svolgere) il suo equilibrio è facilitato o no? Io ho l'impressione di sì. Certo, è un'equitazione particolare, in cui al cavallo si permette di "esprimere la sua opinione" sul lavoro da fare... giusto l'inverso dell'equitazione che prevede la sottomissione assoluta e "cieca" (rollkur... :mrgreen: ). Una bella, profondissima differenza.

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lunedì 12 maggio 2008, 9:32
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Messaggio Re: Mezza fermata
Pavarotti non sarebbe diventato nessuno se non avesse educato la sua voce...
Come al solito dipende da ognuno di noi cosa viole fare e come vive personalmente l idea di equitazione.
Siamo tanti e con obbiettivi differenti,
Chi vuole saltare 2 metri, chi fare una pesade, chi montare come se stesse volando, chi fare una passeggiata in compagnia e sicurezza, i metodi sono tanti, piu o meno validi e duraturi
A mio parese é inutile discutere dell idea principale e sui perche dell equitazione.. piuttosto é utili, molto utile.. il particolare, ad esempio la mezza fermata, come si intitola questo topic che puo servire a tutti nel caso ne sentono il bisogno.

Questo credo sia importante.. oggetto: mezza fermata
tesi: come si fa:
contro tesi: ma però..
conclusioni; ah però...

Basta, per tutto il resto c é a redini sciolte


lunedì 12 maggio 2008, 9:47
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Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45
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Messaggio Re: Mezza fermata
OK, affare fatto.

Una domanda: la mezza fermata agisce prioritariamente sulla psiche del cavallo ("attento che ti chiederò qualcosa") o sul suo fisico ("mettiti in questo atteggiamento")? Perchè nel primo caso il "come" potrebbe essere poco rilevante.... un comando a voce in buon veneto "Ocio!" potrebbe andare benissimo, una volta che il cavallo ha capito il concetto.

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lunedì 12 maggio 2008, 10:05
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Messaggio Re: Mezza fermata
cerchiamo di rimanere in un'ottica terra terra, altrimenti il labirinto è dietro l'angolo, in fondo è una grande capacità quella di rendere semplici le cose

fisicamente la mezza fermata come la intendo è un movimento vibrante (a scatti, a rapidi gradini successivi) che contemporaneamente fa prima dare la bocca e poi rileva l'incollatura

perché vibrante?
perché altrimenti se fosse continuo il cavallo ci si appoggerebbe contro e allora sarebbe azione/reazione e non una mezza fermata, noi vogliamo animare la bocca e rilevare dunque la differenza x l'animale deve essere chiara: la bocca in questo caso non si deve appoggiare ma al contrario deve staccarsi

perché rileva?
se deve servire con un cavallo che ha la tendenza a pesare vogliamo o no che la testa stia piu' su? con "più su'" potrebbe voler dire un millimetro nel caso di volerlo solo staccare dal ferro, come un metro nel caso di un cavallo incappucciatissimo, a seconda della necessità

non mi sembra difficile come concetto :roll:

effetto psicologico "attento che arriva qualcosa"?!?!
no, per quello che mi riguarda non è il suo scopo primario, questa è la definizione che si legge nei manualetti, ma non la ritrovo negli insegnamenti classici... (probabilmente è stata travisata nel tempo perché il fatto di rianimare una bocca inerte con vibrazioni potrebbe anche essere inteso come rendere più attento il cavallo ma non mi fossilizzerei soltanto su questo aspetto)... per cio che mi riguarda serve a dare una posizione -fisica- che è l'unico mezzo certo con il quale dalla sella possiamo comunicare le nostre intenzioni a qualsiasi cavallo, è vero, possiamo addestare il nostro cavallo a rilevare o staccarsi dal ferro alla parola "rilev!" con un precedente addestramento magari da terra, ma temo che poi funzioni solo sul nostro : Chessygrin : e magari solo in certe condizioni ideali.... qua l'idea è di poterla applicare a tutti i cavalli anche quello che l'amico di turno ci chiede di montare un attimo....

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lunedì 12 maggio 2008, 10:28
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Iscritto il: lunedì 3 dicembre 2007, 14:17
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Messaggio Re: Mezza fermata
Ogni azione fisica indotta o voluta da parte di un qualsiasi essere vivente a meno che non sia un riflesso involontario produce un cambiamento mentale..

La tua domanda alex ha effettivamente senso ma bisogna capire bene cosa si intende per mezza fermata...
Perche noi per comodità chiamiamo tutto mezza fermata, in realta a seconda del periodo e del cavaliere il termine mezza fermata ha un significato preciso che serve ad un unica azione, le altre.; se pur uguali o simili hanno altri nomi.
Esempio.. se prendiamo la mezza fermata di Baucher si.. per lui ha un valore anche psicologico...per il momento e il modo in cui la fa..
Mentre se semplicemente intendiamo la mezza fermata come rilevare/rallentare/ecc anche senza la briglia siamo davanti ad un comune gesto che ha valore sulla psiche tanto quanto una redine d appoggio o una gamba isolata


lunedì 12 maggio 2008, 14:18
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Messaggio Re: Mezza fermata
beh, è vero, baucher la consiglia in certi casi come azione di -punizione- in seguito a disordini magari di un cavallo giovane non ancora ben disciplinato...
ma se ci penso il motivo è sempre lo stesso, un cavallo che si difende serra la bocca e punta sul ferro, una mezza fermata decisa risolve la cosa... :roll:

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lunedì 12 maggio 2008, 15:25
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Iscritto il: lunedì 7 gennaio 2008, 11:26
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Messaggio Re: Mezza fermata
E la distinzione tra mezza fermata e vibrazione? ho iniziato a leggere Kerbrech e lui dice che per fare la mezza fermata:
Cita:
Si passa rapidamente e progressivamente, senza perdere il contatto con la bocca, ad una forza molto più grande

Sottolineo senza perdere contatto con la bocca perchè credo sia un errore abbastanza comune. Secondo lui la mezza fermata si fa quando il cavallo pesa sulla mano.
La vibrazione è un:
Cita:
piccolo fremito prodotto muovendo rapidamente le mani

e serve quando il cavallo serra la mascella per opporsi alla richiesta di decontrazione.


lunedì 12 maggio 2008, 17:39
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Iscritto il: lunedì 24 dicembre 2007, 0:15
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Messaggio Re: Mezza fermata
gia giusto, ma siccome quando serve una mezza fermata nella stragrande maggioranza dei casi le due resistenze si accompagnano (e piu avanti lo riconosce anche lui nel testo), serve anche la vibrazione... insomma si è sicuri di non sbagliare piuttosto che fare una mezza fermata senza vibrare e rischiare che si appoggi ancora di piu..... :roll:

se si è così raffinati da distinguere durante il lavoro le due resistenze... si puo' vibrare senza rilevare e viceversa a seconda.... pero'....

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martedì 13 maggio 2008, 1:05
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Iscritto il: lunedì 7 gennaio 2008, 11:26
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Messaggio Re: Mezza fermata
Io ho provato dopo aver letto le spiegazioni che lui da nel testo a distinguerle e mi pare di avere capito qual'è la differenza, però non ne sono certo. se non capisco male quello che lui vuole dire la resistenza alle forze non è altro che un cavallo che serra la mascella quando arrivano le mani del cavaliere, in sostanza un cavallo che resiste alla richiesta del cavaliere chiudendo la bocca e rifiutando di decontrarsi, mentre la resistenza al peso consiste in una "massa inerte", un cavallo che magari muove la bocca decontratto, ma che non esegue le richieste perchè mette troppo peso nelle mani (in sostanza è un cavallo che non sa, oppure non è ancora abbastanza sensibile alle richieste della mano).


martedì 13 maggio 2008, 12:04
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