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Messaggio |
nasobianco
Utente
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 2:27 Messaggi: 122
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Vuoi dire che l'ignoranza è un bene?
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venerdì 24 febbraio 2006, 14:48 |
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Mela
Moderatore
Iscritto il: lunedì 21 marzo 2005, 11:46 Messaggi: 2747 Località: Emilia Romagna
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No voglio dire che fai bene ad informarti e a leggere, ma alla fine certe cose le senti-capisci-incameri solo "da sopra". Non è la fisica dove basta applicare una formula...
_________________ Nothing happens unless first a dream
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www.mela002.spaces.live.com
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venerdì 24 febbraio 2006, 14:54 |
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nasobianco
Utente
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 2:27 Messaggi: 122
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Lo sò, ma se montando a casa, sento la necessità di fare meglio e di più,
montando in maneggio con un istruttore bravo, imparo ma mi manca ancora qualcosa,
poi un amico che monta benissimo, mi indica una strada, per montare altrettanto bene (almeno spero) che è spiegata su un libro,
cosa c'è di male?
il libro in questo caso, rappresenta il pensiero di altri cavalieri che hanno montato e montano molto bene[;)]
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venerdì 24 febbraio 2006, 15:12 |
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Mela
Moderatore
Iscritto il: lunedì 21 marzo 2005, 11:46 Messaggi: 2747 Località: Emilia Romagna
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Sì sì fai bene, ti stavo solo consigliando di non "fissarti" troppo!
_________________ Nothing happens unless first a dream
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venerdì 24 febbraio 2006, 16:42 |
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revenge
Utente
Iscritto il: mercoledì 21 settembre 2005, 22:16 Messaggi: 346 Località: Lombardia
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Ho cercato (inutilmente, perchè esauriti) questi due libri, per il mio istruttore:
"Una certa idea di dressage-Odin a Saumur" di Karl Philippe
e "L'impiego delle redini lunghe" stesso autore...
già contattata la casa editrice etc....
se qualcuno sa qualcosa di utile in proposito...lo ringrazio anticipatamente,[:I]!
Ciao e scusate l'intrusione[8D]...
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venerdì 24 febbraio 2006, 22:50 |
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eriwan
Utente
Iscritto il: giovedì 6 aprile 2006, 9:56 Messaggi: 45
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nasobianco ha scritto:
Bene! ho dato una “sbirciatina” al libro del mio amico e mi sono un po’ documentato sull’argomento…
L’istruttore di Saumur si chiama Karl Philippe, c’è vario materiale su di lui anche su internet.
I suoi principi, si rifanno in parte ad un cavaliere del XIX secolo di nome Baucher
OPPSS....ma guarda non si capiva.....[;)]scherzo naso non prendertela...
non è che per caso cosi e!!solo x caso il tuo istruttore si trova in piemonte? oppure in centro Italia??un certo Massimo??
e non è che per caso dico per caso tu ne sai molto di più di ciò che vuoi farci credere????[;)][;)][;)]
ps: per la cronaca Karl è stato costretto a lasciare Soumur già diverso tempo fà...
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giovedì 6 aprile 2006, 11:55 |
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eriwan
Utente
Iscritto il: giovedì 6 aprile 2006, 9:56 Messaggi: 45
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revenge ha scritto:
Ho cercato (inutilmente, perchè esauriti) questi due libri, per il mio istruttore:
"Una certa idea di dressage-Odin a Saumur" di Karl Philippe
e "L'impiego delle redini lunghe" stesso autore...
già contattata la casa editrice etc....
se qualcuno sa qualcosa di utile in proposito...lo ringrazio anticipatamente,[:I]!
Ciao e scusate l'intrusione[8D]...
prova con http://www.equitare.it
oppure in :segreteria S.I.A.E.C.: lisax@tiscalinet.it
ciao
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giovedì 6 aprile 2006, 12:03 |
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Sole
Utente
Iscritto il: martedì 4 aprile 2006, 16:46 Messaggi: 79
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mzpeepers ha scritto:
Pascal, I'd LOVE to have informative discussions on this as well as on other "hot" topics.
For instance, there is a rumor going around saying that chains are the new European "rage" for dressage horses, much like the chain used on gaited horses legs in saddleseat competitions. The purpose of the chains would be to "enhance" the gaits on the uber horses. Is this a fact or is it just a rumor? If it is a rumor, I would love to hear it from a European rider. If it is a fact, well...there is something to discuss! Want to talk about flashy versus correct? Yikes!
Why to I say Theresa has made a fool of herself? Well....let's just say she has a propensity for wandering horse sites, gather information and then go on other horse sites and twist the information she gathered to suit her purpose which, as it has sadly become clear, is to wager a which hunt on a certain Dutch dressage rider who happens to be married to a certain Dutch dressage trainer and FEI member (how's that for no names [:D]?). she has been doing this long enough that nobody, with a few notable exceptions (again...no names....a certain young German vet and a certain US washed up judge come to mind), pays attention to her ranting anymore.
Let's continue this conversation. Ooopppsss...i suppose I should switch to Italian for the sake and comprehension of everyone involved eh? [:D]
THIS WOULD BE A GOOD IDEA BECAUSE I UNDERSOOD HALF OF THE INTERESTING THINGS YOU WERE SPEAKING ABOUT.
_________________ Una Ex Dressaggista e felice amante della disciplina
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domenica 23 aprile 2006, 1:21 |
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Sole
Utente
Iscritto il: martedì 4 aprile 2006, 16:46 Messaggi: 79
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nasobianco ha scritto:
Lo sò, ma se montando a casa, sento la necessità di fare meglio e di più,
montando in maneggio con un istruttore bravo, imparo ma mi manca ancora qualcosa,
poi un amico che monta benissimo, mi indica una strada, per montare altrettanto bene (almeno spero) che è spiegata su un libro,
cosa c'è di male?
il libro in questo caso, rappresenta il pensiero di altri cavalieri che hanno montato e montano molto bene[;)]
CIAO A TUTTI. Ho letto con grande interesse lo scambio di informazioni sul tema MESSA IN MANO o meglio METTERE IL CAVALLO NEGLI AIUTI che è quello che il tuo istruttore fa con il gioco della mano.
Credo inoltre che leggere testi di autori quali Philip Karl possa essere stimolante e utilissimo. Ovviamente è importante capire il vero contenuto di tutti i messaggi . Ho purtroppo visto parecchi cavalieri che hanno partecipato a stage con karl, tornare nel proprio maneggio e flettere a destra e sinistra le incollature dei propri cavalli con le mani sopra la testa senza la sensibilità e l'accortezza che era stata ben spiegata durante lo stage.
Purtroppo ritengo che capire le cose a metà sia peggio che non saperle affatto.
Da un punto di vista biomeccanico in effetti l'incollatura è la parte oiù mobile del cavallo : di conseguenza è la più facile a flettersi, soprattutto da fermi o con poca dinamicità perchè in questo caso non vi sono tensioni muscolari. Ricordiamoci sempre che , affinchè ci sia un movimento i muscoli devono tendersi. Lavorare in decontrazione significa permettere ai muscoli destinati alla locomozione di tendersi come devono senza che questo provochi la contrazione di tutti gli altri che , se si tendono lo fanno in "resistenza".
Affinchè il cavallo possa impiegarsi sotto la massa, cioè che possa portare i posteriori sotto di sè per spingersi in avanti è inispensabile che contragga la muscolatura dell'addome e distenda la muscolatura superiore della schiena. Questo viene agevolato se , abbassando l'incollatura il cavallo "tira" il legamento nucale.
Un contatto troppo stabile in questa fase del lavoro porta il cavallo ad un appoggio troppo fisso e gli inibisce il desiderio di abbassare e distendere l'incollatura.
Al contrario il lavoro con la redine di apertura interna mentre la redine esterna in contatto , con la mano che"gioca" "stropiccia" le
redini , muovendo dolcemente il ferro nella bocca del cavallo, crea l'esigenza nel cavallo di distendere l'incollatura verso il basso e , a quel punto il cavaliere deve permettere questa discesa alleggerendo il contatto con entrambe le mani di quel tanto o poco che il cavallo richiede.
Esequire tutto questo nel circolo è particolarmente utile perchè il circolo prevede una maggiore facilità ad ammorbidire il costato del cavallo oltre che l'incollatura.
Lavorando in questa postura si rafforza la muscolatura dorsale che "porta " il peso del cavaliere , Il posteriore sotto la massa diventa anch'esso più forte . Mano a mano che l'addestramento progredisce il cavallo diventerà sufficientemente forte per portare se stesso ed il suo cavaliere portando gran parte del suo peso sui posteriori ( cambia quindi il suo baricentro che arretra rispetto al baricentro in posizione statica) Solo allora sarà in grado di muoversi con liberament e con forza con l'incollatura rilevata, la fronte sulla verticale e con la nuca che risulta il punto più alto.
Detto così sembra semplice ma a dire il vero.....non lo è poi tanto.
CONSIGLIO: i LIBRI SONO INTERESSANTI MA IN CASI COME QUESTI IL MATERIALE AUDIOVISIVO è PIù CHIARO. Tanti anni fa, la Fise aveva prodotto alcune cassette VHS sul lavoro di base del cavallo. Erano fatte molto bene. Io le ho passate su CD : se ti interessano ti posso fare una copia ma per spedirtele temo che dovremmo uscire dall'anonimato .... opuure ci sono dei sistemi che non conosco?
Saluti
_________________ Una Ex Dressaggista e felice amante della disciplina
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domenica 23 aprile 2006, 2:10 |
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mzpeepers
Utente
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2005, 2:09 Messaggi: 600 Località: Estero
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">Da un punto di vista biomeccanico in effetti l'incollatura è la parte oiù mobile del cavallo : di conseguenza è la più facile a flettersi, soprattutto da fermi o con poca dinamicità perchè in questo caso non vi sono tensioni muscolari. Ricordiamoci sempre che , affinchè ci sia un movimento i muscoli devono tendersi. Lavorare in decontrazione significa permettere ai muscoli destinati alla locomozione di tendersi come devono senza che questo provochi la contrazione di tutti gli altri che , se si tendono lo fanno in "resistenza".
Affinchè il cavallo possa impiegarsi sotto la massa, cioè che possa portare i posteriori sotto di sè per spingersi in avanti è inispensabile che contragga la muscolatura dell'addome e distenda la muscolatura superiore della schiena. Questo viene agevolato se , abbassando l'incollatura il cavallo "tira" il legamento nucale.
Un contatto troppo stabile in questa fase del lavoro porta il cavallo ad un appoggio troppo fisso e gli inibisce il desiderio di abbassare e distendere l'incollatura.
Al contrario il lavoro con la redine di apertura interna mentre la redine esterna in contatto , con la mano che"gioca" "stropiccia" le
redini , muovendo dolcemente il ferro nella bocca del cavallo, crea l'esigenza nel cavallo di distendere l'incollatura verso il basso e , a quel punto il cavaliere deve permettere questa discesa alleggerendo il contatto con entrambe le mani di quel tanto o poco che il cavallo richiede.
Esequire tutto questo nel circolo è particolarmente utile perchè il circolo prevede una maggiore facilità ad ammorbidire il costato del cavallo oltre che l'incollatura.
Lavorando in questa postura si rafforza la muscolatura dorsale che "porta " il peso del cavaliere , Il posteriore sotto la massa diventa anch'esso più forte . Mano a mano che l'addestramento progredisce il cavallo diventerà sufficientemente forte per portare se stesso ed il suo cavaliere portando gran parte del suo peso sui posteriori ( cambia quindi il suo baricentro che arretra rispetto al baricentro in posizione statica) Solo allora sarà in grado di muoversi con liberament e con forza con l'incollatura rilevata, la fronte sulla verticale e con la nuca che risulta il punto più alto.
[/quote:3lw8dxfk]
Bravissima! questa e' la migliore descrizione di L/D/R che abbia visto da un sacco di tempo! Ma perche' mai ti autodefinisci ex-dressagista???
And your English is good but I apologize if Pascal and I got carried away....only Italian from now on.[:D]
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domenica 23 aprile 2006, 3:45 |
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jib
Utente
Iscritto il: martedì 22 marzo 2005, 21:39 Messaggi: 213 Località: Veneto
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Sole ha scritto:
Ho purtroppo visto parecchi cavalieri che hanno partecipato a stage con karl, tornare nel proprio maneggio e flettere a destra e sinistra le incollature dei propri cavalli con le mani sopra la testa senza la sensibilità e l'accortezza che era stata ben spiegata durante lo stage.
Purtroppo ritengo che capire le cose a metà sia peggio che non saperle affatto.
E allora, invece di approfondirle e cercare di capirne di più, quei cavalieri hanno smesso di farle, quelle cose.
Salvo poi giurare a se stessi e agli altri che non sono efficaci e sono inapplicabili.
_________________ Massimo Basili
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lunedì 24 aprile 2006, 22:19 |
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jib
Utente
Iscritto il: martedì 22 marzo 2005, 21:39 Messaggi: 213 Località: Veneto
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Sole ha scritto:
Al contrario il lavoro con la redine di apertura interna mentre la redine esterna in contatto , con la mano che"gioca" "stropiccia" le
redini , muovendo dolcemente il ferro nella bocca del cavallo, crea l'esigenza nel cavallo di distendere l'incollatura verso il basso e , a quel punto il cavaliere deve permettere questa discesa alleggerendo il contatto con entrambe le mani di quel tanto o poco che il cavallo richiede.
Alzare le mani in maniera metodica e mirata, con una o due mani, a seconda delle situazioni (come insegna Karl, per es.), provoca nel cavallo quell'esigenza di distendere l'incollatura verso il basso, molto di più che non "giocando" o "stropicciando" con le mani, cosa che può favorire anche una reazione di evitamento della mano quando non addirittura l'incappucciamento.
_________________ Massimo Basili
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lunedì 24 aprile 2006, 22:24 |
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jib
Utente
Iscritto il: martedì 22 marzo 2005, 21:39 Messaggi: 213 Località: Veneto
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Sole ha scritto:
CONSIGLIO: i LIBRI SONO INTERESSANTI MA IN CASI COME QUESTI IL MATERIALE AUDIOVISIVO è PIù CHIARO. Tanti anni fa, la Fise aveva prodotto alcune cassette VHS sul lavoro di base del cavallo. Erano fatte molto bene. Io le ho passate su CD
Inguardabili.
_________________ Massimo Basili
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lunedì 24 aprile 2006, 22:27 |
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Ely_cata_tvb
Utente
Iscritto il: lunedì 28 marzo 2005, 19:14 Messaggi: 1570 Località: Puglia
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Non ho avuto tempo per leggere tutta la discussione che ritengo molto interessante, comunque cerco di risp.
Per ottenere un cavallo raccolto la prima cosa è la gamba, la mano viene solo dopo la gamba, se non c'è gamba il cavallo si ferma si irrigidisce in bocca ed è tutto un lavoro inutile. Prima si mette la gamba e quando si ha il cavallo bello in avanti si gioca cn la mano che non vuol dire assolutamente tirare prima una redine e poi l'altra, ma aprire e chiudere i pugni in modo anche da stimolare la masticazione segno che indica che il cavallo non è rigido e accetta l'imboccatura.è la gamba che và verso la mano e con il contrasto che si crea tra gamba e mano il cavallo cede.
Questo lavoro non ha solo la funzione di avere un bel cavallo tondo che muove tutti i muscoli, ma serve anche per avere un maggior controllo e quindi il cavallo alla mano che reagisce agli impulsi.
Inoltre si inzia dal passo per poi pian piano arrivare ad avere un cavallo tondo e morbido a tutte le andature e come tutte le cose si può ottenere solo con tanto lavoro e pazienza. Abbassatesta, redini elastiche, di ritorno ecc vanno usate solo in certi casi esclusivamente da mani esperte e molto di rado. Non credo sia corretto dire che siano totalmente inutili, lo sono se usate come scorciatoia, ma ci sono casi in cui usate nel modo corretto e sopratutto quando serve possono aiutare, ma se una volta tolte nn si sà che lavoro fare allora risultano inutili. Secondo la mia opinione anche al peggior cavallo del mondo si può insegnare a lavorare bene senza questi mezzi.
_________________ Quel cavallo,il mio cavallo,non era stato creato per calpestare la terra ma aveva l'istinto per l'aria e ogni volta che spiccava il volo cercava di lasciarmi lì...:-)
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martedì 30 maggio 2006, 13:11 |
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Ely_cata_tvb
Utente
Iscritto il: lunedì 28 marzo 2005, 19:14 Messaggi: 1570 Località: Puglia
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Sono daccordissimo con ciò che ha spiegato Sole!
_________________ Quel cavallo,il mio cavallo,non era stato creato per calpestare la terra ma aveva l'istinto per l'aria e ogni volta che spiccava il volo cercava di lasciarmi lì...:-)
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martedì 30 maggio 2006, 13:15 |
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