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nasobianco
Utente
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 2:27 Messaggi: 122
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cosa intendi per "motore acceso"?
mi sembra di aver letto qualche scritto di un istruttore di Saumur, parlava di "lezione alla gamba"...
... non consisteva proprio nel sostenere continuamente il cavallo in avanti con l'azione continua delle gambe.....[|)]
come fai tu per avere il "motore acceso"?
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martedì 21 febbraio 2006, 19:21 |
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mzpeepers
Utente
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2005, 2:09 Messaggi: 600 Località: Estero
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Motore acceso = impulso[;)]
Non si parla di azione continua della gamba. Si parla di azione dosata della gamba proporzionale all'azione delle mani.
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martedì 21 febbraio 2006, 21:52 |
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nasobianco
Utente
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 2:27 Messaggi: 122
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mmm... cerco di capire, ma cosa intendeva allora l'istruttore di Saumur, parlando di mani "senza gambe" e "gambe senza mani" e relativa lezione alla mano e lezione alla gamba?[}:)]
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martedì 21 febbraio 2006, 22:01 |
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mzpeepers
Utente
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2005, 2:09 Messaggi: 600 Località: Estero
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Parli di Baucherismo....?
Anche se l'effetto visuale totale e' di azione contemporanea delle mani e delle gambe, in realta' mani e gambe non sono usate contemporaneamente ma le mani sono usate prima o dopo le gambe e viceversa.
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martedì 21 febbraio 2006, 22:28 |
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nasobianco
Utente
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 2:27 Messaggi: 122
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Ma, non sò come si chiama,
però il concetto mi sembra corretto.
se la vogliamo paragonare ad un motore, la gamba diventa come un accenzione elettronica e la mano come un servosterzo idraulico!
il cavallo si trova a rispondere a comandi chiari e mai contraddittori , come potrebbe essere gambe che spingono e mani che trattengono contemporaneamente.
resta da capire, come si fà a richiedere una corretta postura, anche se a questo punto, mi sembra chiaro che la chiave sta nell'uso delle mani che "dialogano" con una bocca non contratta...
che ne dici?
perche questo tipo di equitazione, sembra avere così pochi proseliti nel dressage?
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mercoledì 22 febbraio 2006, 2:03 |
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Mela
Moderatore
Iscritto il: lunedì 21 marzo 2005, 11:46 Messaggi: 2747 Località: Emilia Romagna
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Non bisogna usare in continuazione la gamba per mantenere l'impulso, il cavallo si desensibilizzerebbe. Occorre però che all'azione della gamba ci sia una risposta immediata da parte del cavallo. Questo probabilmente fa parte della "lezione alla gamba" che hai citato.
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www.mela002.spaces.live.com
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mercoledì 22 febbraio 2006, 15:19 |
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nasobianco
Utente
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 2:27 Messaggi: 122
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Si infatti, la gamba deve dare un comando chiaro, ovvero "VAI!" se non viene ascoltata dal cavallo, non si insiste a sgambare, ma si mantiene la pressione costante e in più arriva con tempismo il frustino "Tac-Tac-Tac" sul costato, una volta che il cavallo avanza, via il frustino e via la gamba. Quewsto dovrebbe essere un modo per indurre l'impulso nel cavallo e alleggerire l'aiuto di gamba.
La "lezion alla mano" invece è un pò più complessa, ancora non l'ho capita bene.
Qualcuno saprebbe spiegarmela?
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mercoledì 22 febbraio 2006, 17:02 |
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mzpeepers
Utente
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2005, 2:09 Messaggi: 600 Località: Estero
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nasobianco ha scritto:
Ma, non sò come si chiama,
però il concetto mi sembra corretto.
se la vogliamo paragonare ad un motore, la gamba diventa come un accenzione elettronica e la mano come un servosterzo idraulico!
il cavallo si trova a rispondere a comandi chiari e mai contraddittori , come potrebbe essere gambe che spingono e mani che trattengono contemporaneamente.
resta da capire, come si fà a richiedere una corretta postura, anche se a questo punto, mi sembra chiaro che la chiave sta nell'uso delle mani che "dialogano" con una bocca non contratta...
che ne dici?
perche questo tipo di equitazione, sembra avere così pochi proseliti nel dressage?
Se i messaggi sono dati al cavallo in maniera corretta, il cavallo cerca contatto e offre la postura praticamente da solo. Il "trucco" e' arrivare a dosare i comandi correttamente ad e' una cosa a cui arrivi con esperienza.
Le mani, si. Le gambe, si. E il corpo del cavaliere. Non dimenticare che un semplice spostamento di peso da messaggi al cavallo.
Perche' dici che questo tipo di equitazione ha pochi proseliti? Direi che anzi, e' uno dei concetti fondamentali che siano insegnati.
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mercoledì 22 febbraio 2006, 17:37 |
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Mela
Moderatore
Iscritto il: lunedì 21 marzo 2005, 11:46 Messaggi: 2747 Località: Emilia Romagna
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Penso che per quanto riguarda la mani sia questione di sensibilità...offrire un appoggio adeguato...nè di più nè di meno...
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mercoledì 22 febbraio 2006, 17:51 |
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nasobianco
Utente
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 2:27 Messaggi: 122
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mzpeepers ha scritto:
Perche' dici che questo tipo di equitazione ha pochi proseliti? Direi che anzi, e' uno dei concetti fondamentali che siano insegnati.
se mi sbaglio tanto meglio[;)]
eppure, apparte la mia esperienza personale col mio istruttore che è bravissimo e le cose le sa far meglio di come le sa spiegare,
quando ho assistito a gare di dressage ad alto livello, come quelle che raramente danno in tv per rari importanti eventi o poco più spesso su le tv private,
ho notato cavalli tuttaltro che in armonia tra mani e gambe del cavaliere.
certo, sono molto belli a vedersi, ma la postura che anno spesso ha un che di innaturale e sforzato, come se appunto, fossero costretti tra le mani e le gambe del cavaliere...
... ma non sò, forse dovrei interessarmi di più a questo argomento, per poterne parlare con cognizione.
una domanda![:)]
chi fa dressage, normalmente lavora il cavallo da terra?[?]
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mercoledì 22 febbraio 2006, 19:33 |
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Mela
Moderatore
Iscritto il: lunedì 21 marzo 2005, 11:46 Messaggi: 2747 Località: Emilia Romagna
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Risposta: sì
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mercoledì 22 febbraio 2006, 19:39 |
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nasobianco
Utente
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 2:27 Messaggi: 122
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Mela ha scritto:
Penso che per quanto riguarda la mani sia questione di sensibilità...offrire un appoggio adeguato...nè di più nè di meno...
sono certo che se ti chiedo come si arriva ad udare bene le mani offrendo un appoggio adeguato, mi risponderai con l'esperienza[;)]
eppure, senza tralasciare la sensibilità nella mano, ci dovrebbe essere proprio un modo, una tcnica per ottenere l'appoggio corretto; appunto "la lezione alla mano"...
... almeno, queste cose me le dice un mio amico, molto bravo a cavallo, che ha un libro interessante di questo istruttore francese (o tedesco?).
Quando lo rivedo, gli chiedo se mi fa sbirciare ancora il libro[:D]!
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mercoledì 22 febbraio 2006, 19:42 |
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Mela
Moderatore
Iscritto il: lunedì 21 marzo 2005, 11:46 Messaggi: 2747 Località: Emilia Romagna
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No, ti ho gia' risposto, con la sensibilità.
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mercoledì 22 febbraio 2006, 19:45 |
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nasobianco
Utente
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 2:27 Messaggi: 122
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Bene! ho dato una “sbirciatina” al libro del mio amico e mi sono un po’ documentato sull’argomento…
L’istruttore di Saumur si chiama Karl Philippe, c’è vario materiale su di lui anche su internet.
I suoi principi, si rifanno in parte ad un cavaliere del XIX secolo di nome Baucher
La lezione alla mano, comincia da terra, si richiede al cavallo la masticazione, agendo col filetto verso l’alto, sulla commessura labiale.
questo produce la decontrazione della mascella, da cui deriva la decontrazione dei muscoli del collo, nonché, la corretta predisposizione dei muscoli della schiena, in diretta relazione a sua volta con addominali e posteriori.
insomma, i muscoli del cavallo, sono tutti in stretta relazione tra loro. per poter avere un buon contatto in bocca, deve cooperare tutto l’apparato locomotore del cavallo, ameno, su per giù, questa tecnica si basa su questo principio.
sempre da terra, una volta ottenuta la decontrazione, si richiede la flessione laterale.
una volta che ci siamo capiti col cavallo da terra, si sale in sella, e si ottiene la flessione laterale da fermi, agendo con la redine interna che si alza, mentre la redine esterna rimane bassa e trattiene, (questo movimento delle mani, agisce sul filetto in modo da interessare la commessura labiale e stimolare masticazione e decontrazione)
non appena il cavallo flette, si alleggerisce il contatto.
una volta ottenuta la giusta intesa con la bocca del cavallo da fermi, si inizia a lavorare alle andature, passo e trotto su dei circoli, facendo e richiedendo lo stesso esercizio che si faceva da terra e poi in sella da fermi.
Il mio amico, a detto che questo fine settimana, mi fa vedere in pratica come si fa!
poi voglio sottoporre questa tecnica all’esame del mio istruttore…. se passa il test, provo con il mio cavallo (povera cavia)
qualcuno lo consce già questo Karl?
che ne pensate di questo sistema? (sempre e solo, se sono riuscito a spiegarlo correttamente)
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venerdì 24 febbraio 2006, 12:29 |
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Mela
Moderatore
Iscritto il: lunedì 21 marzo 2005, 11:46 Messaggi: 2747 Località: Emilia Romagna
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Penso che l'equitazione si faccia montando, non sui libri.
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venerdì 24 febbraio 2006, 12:34 |
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