La mia cavalla, a far data da aprile 2009, vive così:

- Paddock di circa 13.000 mq
- Branco da 7 elementi (tutte femmine, di varie età)
- 3-5 sessioni di lavoro (montato e non) a settimana

La mia esperienza circa la disponibilità al lavoro e la ricettività a nuovi stimoli/richieste/esperienze mi pare essere notevolmente aumentata.

In pratica la sensazione è che l'interazione costante e varia tra simili (beh, sembra lapalissiano, considerato che il cavallo è un animale sociale, ma in equitazione anche l'ovvio spesso va ribadito) rappresenti una formidabile palestra per la capacità di comprensione ed interazione.

Riconosco che il mio caso rappresenta più una fortunata forma di "idealità gestionale" ma.....esistono altre forme. Ne cito alcune (in ordine decrescente per possibilità di interazione):

- Cavalli che hanno periodicamente la possibilità di vivere in branco (fattrici e puledri, cavalli anziani...)
- Cavalli scuderizzati che vengono messi a paddock in piccoli gruppi (2 o 3 elementi)
- Cavalli in paddock separati ma in grado di mantenere un contatto molto stretto con i vicini, arrivando anche a contatto
- ....

Chi di voi ha esperienze simili?

Beh io non posso ancora pronunciarmi sul cavallo montato però ho notato alcune differenze nel comportamento di Wy:

1) E' nato in box, e per i primi giorni stava solo con la sua mamma;
2) poi è stato inserito in un paddock dove c'era già una mamma in attesa e una pony.
3) E' nata l'altra puledra e bene o male il branco fisso era composto dalle due madri e i due puledri, più una pony che per un pò c'era e un pò no;
4) Separato dalla madre è finito(purtroppo) in box e paddock da solo.

Premetto comunque che lui ha sempre visto anche altri cavalli, all'infuori di quelli che stavano in paddock con lui, interagisce con tutti e di fronte agli adulti si mette a masticare;
anche adesso che è "solo" ha comunque altri cavalli che può vedere.

Ho notato che con la pony e la puledra giocava molto, però adesso che è da solo non si scompone più di tanto, forse sono io che tendo a umanizzarlo e mi aspettavo che "si intristisse" a star da solo, ma non è così... a lui basta vedere gli altri cavalli. La prima volta che il vecchione di 30 anni che sta di fronte al suo box è uscito prima lui, stava andando in panico perchè non abituato a "non vedere un altro cavallo".
Adesso però ha capito che il vecchione se non c'è è perchè sta fuori.

Adesso è un puledro molto equilibrato, tranquillo, e soprattutto riesco a portarlo fuori anche da sola con la lunghina(intendo proprio fuori dal maneggio) e soprattutto lo porto dove non può vedere gli altri cavalli.

Però(era in previsione fin dal 23 settembre) è in arrivo un altro puledro, preso appositamente dalla proprietaria della scuderia per farli crescere assieme, quello sarà un teppista coi fiocchi e controfiocchi perchè l'uomo praticamente non l'ha mai visto... vi saprò dire se cambierà qualcosa!

The little bastard... è con me da marzo....
dove era prima usciva molto poco, perchè aveva il vizio di ...scappare...
adesso dove sono io ci sono dei paddok, 30x20 dove ogni cavallo ha il suo e ogni giorno, tempo permettendo escono...
all'inizio è scappato un paio di volte...... adesso, a distanza di qualche mese....se ne sta beatemente al prato...interagisce con l'intera mandria, anche se separati.... tranquillo e beato...
inoltre...è molto sicuro in passeggiata, in campo prova non ha paura manco di un cavallo che galoppa da solo all'impazzata...

il negativo....è che è un po' inbrancato....
se lo separi da loro...nitrisce che è un piacere....

La mia prima dell'infortunio viveva tutto il giorno in paddock e rietrava solo per mangiare e la sera, non mi ha mai fatto uno scherzo ne a me ne alle bimbe del volteggio, non ha mai avuto paura di nulla ed era sempre molto collaborativa.....in sei anni mai una sgroppata...ora che per cause di forza maggiore non la posso lasciare libera (ho paura che si rifaccia male e fin che nn è apposto del tutto non la lascio libera) è diciamo un pelino piu aggitata e nervosa ma questo non so se dipenda dal fatto che è ferma da 11 mesi o dal fatto che nn esce piu in paddock.....e come si dice chi vivrà vedrà.....

Provo a fare un approfondimento:

Più del fatto di uscire a paddock mi interessa il livello di interazione che i vostri cavalli hanno con i loro simili, e fino a che punto si spinge la loro possibilità di interagire liberamente con altri cavalli....

i box dentro son con le grate...e quindi posso "parlarsi" tranquillamente
e i paddok con steccati di legno alti 1.30 dove i cavalli se ne stanno beati a farsi i grattini....
o a scotennarsi........

Come già accennato, adesso Wy si trova in paddock da solo, però può vedere gli altri tre cavalli presenti(tutti over 23).
Ho notato che quando lui viene inserito in paddock, che sia direttamente dal box, o di ritorno da una passeggiatina fuori, lui va subito incontro a loro(per quanto gli è possibile) e mastica.
Nel box è stato messo di fronte al cavallo più anziano, che può vedere sia attraverso la grata, sia attraverso l'apertura.
Finora non ho riscontrato suoi problemi a relazionarsi con gli altri cavalli, nonostante la femmina, quando lui arrivo il primo giorno, tentò di morderlo nonostante lui masticasse.
Ma da allora, nessun rancore tra i due...

Son curiosa di vedere che accadrà con l'arrivo di Ares!

Vino in Germania viveva in paddock la maggior parte del tempo con altri cavalli e la sera in box "doppio" insieme con un altro puledro.
Da quando è qui ha il suo box diviso da quello del suo vicino ma senza grate, spesso li trovo che si grattano a vicenda, a volte si mordono anche...
Di giorno esce in paddock con altri 4 puledri di età tra i 2 e i 5 anni. Giocano, corrono, ma tutti "alla pari". Quando invece lo metto fuori con Sally (22 anni) e Lorenzo (16anni) che sono molto imbrancati tra loro o non lo calcolano e lo lasciano mangiare un po' in disparte oppure Sally gli và vicino e Lorenzo lo scaccia perchè geloso. Noto decisamente la differenza tra i due gruppi.
Quando poi c'è fuori una femmina Appaloosa lui perde completamente l'interesse per qualsiasi altra cosa o cavallo e le stà appiccicato come una mosca, le tocca il muso, la segue ovunque lei vada.
E' bellissimo stare a guardare cosa fà in base a chi ha vicino!!!

Posso solo notare il grande cambiamento nel lavoro del mio cavallo da quando esce in paddock con il puledro. Questa estate è stato prima fuori mezza giornata insieme, poi un mese fuori con lui giorno e notte, poi un mese fuori di giorno (stesso paddock, gli abbiamo tolto i ferri dietro e anche davanti per un periodo) e ora che i pascoli non si possono più utilizzare esce con lui un paio d'ore o nel paddock in sabbia o nel coperto.

In precedenza, in Italia, usciva in paddock di giorno, nel suo separato dagli altri (adulti), ma io trovo che ora qui lui sia semplicemente "felice" di fare da capo al piccolo, si sente importante e responsabile (quando dormiva fuori lo vegliava e lo proteggeva dall'altro castrone). E quando lo lavoro è reattivo, collaborativo come non mai, rilassato e sciolto. Lo scorso inverno siamo stati in un posto per sei mesi dove non è mai uscito con altri ed era spesso poco gestibile, nervoso, arrabbiato, triste.

Io ho due cavalli che sono uno l'opposto dell'altro, per Frodo la compagnia degli altri cavalli non é affatto essenziale, a lui interessa soltanto mangiare, che ci siano altri cavalli in paddock con lui o no non gli interessa affatto...anche se é fuori da solo senza vedere altri cavalli (non capita di frequente ma a volte é successo), non é un problema, basta mangiare.

Rauti invece é piú complicato (ti pareva), lui non sopporta di stare fuori se non ha altri cavalli confinanti (di solito i paddock sono sempre tutti pieni ma quando piove io tendo a mettere i miei fuori lo stesso,mentre invece tanti altri cavalli non escono con la pioggia...ebbene, se c'é anche Frodo fuori va bene, ma se per vari motivi (che so, Frodo sta lavorando) non ci sono altri cavalli nei paddock confinanti Rauti impazzisce........tengo a precisare che tre dei paddock piú grossi sono abitati rispettivamente da due pony , da 6 puledri del 2010 e da 6 puledri del 2009, che vivono fuori 24/7, quindi Rauti *vedrebbe* altri cavalli...ma per lui quelli 'non contano', contano solo se gli altri cavalli gli sono vicino. Andrebbe tutto bene se non fosse che se un altro cavallo osa avvicinarsi al recinto Rauti si arrabbia, fa mille smorfie e inizia a calciare, abbiamo giá spaccato diverse assi di legno della recinzione e rotto il filo elettrico diverse volte.) Quindi non ne ho idea di come funzioni la sua testa. Purtroppo di mettere un altro cavallo in paddock con lui non me la sento e non credo che me la sentiró mai visto quello che fa alle recinzioni.

I due puledrini stanno fuori da mattina a sera in un branco di 4 (tutti coetanei) indipendentemente dal tempo e di notte dormono insieme in un box doppio.

Questo é strano, di solito il capobranco é una femmina! la femmina alfa.....

ci possono essere due "capibraco".
la femmina alfa che lo è perchè si impone con l'aggressività (e può essere anche un castrone) mentre c'è la femmina che tutti seguono perchè è saggia (spesso è anche una vecchia perchè ha più esperienza, ma non è detto. può essere un castrone se è sufficientemente saggio e le altre femmine no ). possono coincidere o meno nel branco..

Questo sì che è un bel argomento! Ed è anche importante visto che la maggior parte dei cavalli vive ancora in modo assolutamente innaturale.

Rhox, sono d'accordo con Pascal, il capobranco è sempre una femmina. Il maschio ha altri compiti, ma non a guidare il branco, praticamente ha un po' una posizione particolare.

Penso per poter discutere questo proposito ci vuole un po' di scienza prima. Dovremmo pensare come vivono i cavalli senza noi umani. Solo poi possiamo giudicare se un cavallo sta bene o meno. E saremo anche in grado di capire certi comportamenti "strani".

Un branco in natura consiste di uno stallone, le femmine (che possono essere di una quantità molto varia) ed i puledri.
A parte di questo tipo di branco, che assomiglia ad una famiglia, c'è un altro tipo consistendo di soli maschi in tutte le età. Qui vivono i stalloni giovani che sono stati cacciati dal proprio branco e quelli che non sono mai riusciti di farsi un branco proprio. La vita è un po' meno regolata, c'è meno coesione sociale ed assomiglia un gruppo di scapoli. I maschi tra di loro hanno bisogno di più "spazio individuale". Vuol dire che un compagno non molto amato devo stare più alla larga come lo dovrebbe a una femmina.
Questo è anche la ragione perchè stalloni in paddock o prati piccoli spesso non vanno d'accordo.
Di solito i maschi più vecchi si allontana sempre di più dal branco e muoiono soli.

La "famiglia" invece ha una gerarchia molto più complessa.

Ma adesso devo andare. Continuerò questa sera.

Nel branco il maschio ha pochi compiti. In prima fila è il riproduttore. Poi è lui a cacciare i stalloni giovani per evitare che loro coprissero le sue femmine, cioè le loro mamme. Ovviamente protegge le sue femmine anche contro altri maschi, non appartenendo al branco, che tentano di "rubare" le cavalle.
La femmina alfa invece è quella che guida il branco, che lo porta dove si trova da mangiare e bere o alla quale seguono tutti in caso di fuga. La femmina alfa non è il capobranco perchè è la più aggressiva, ma perchè è la più "intelligente" con un'aria di leader.
Il resto del branco, cioè le altre femmine, hanno una gerarchia tra di loro. Fanno le mamme, devono educare i puledri e basta. Poi quando il branco dorme spetta un po' a tutti di fare la guardia. C'è sempre uno che sta in piedi.

Sapendo queste cose si può cominciare a capire certi comportamenti dei nostri cavalli.
In tanto dobbiamo sempre tenere sott'occhi che il castrone non è previsto dalla natura. Tanti hanno comunque un comportamento sano come un maschio (spesso si vede i castroni "coprire" le cavalle o proteggere loro da altri maschi) ed altri sono qualcosa come un "neutro". Non hanno comportamento ne maschile ne femminile ne niente, o tutto insieme.

Però si può andare ancora più profondo nella materia. Studiando la loro vita quotidiana ci si rivelano tante cose molto interessanti. E si arrivera anche alla domanda di Nicola respettivamente alla risposta di essa.