oggi ho lavorato ancora con lui....
non riesco davvero a capire come mai la prima volta che lo vede quando entriamo in campo abbia sempre la stessa paura.... è come se ogni volta che lo vedesse ripartissimo da zero...
questa cosa mi sconcerta un pò....
anche se devo dire che poi è veramente bravo..... in settimana se non vado in gara dovrei provare con un percorsino ....

Penso che in questa paura ricorrente ci siano due elementi, e forse di più:

1. paura della novità (non del colore);
2. abitudine a ripetere una certa reazione;
3. apprendimento (rinforzo inconsapevole della reazione sbagliata).

La "novità" è qualcosa di nuovo in un ambiente familiare. E' curioso il fatto, ad esempio, che la mia Asia non ha certo paura dei sassi o delle rocce (ci mancherebbe...il Carso ne è pieno...) ma si allarma se nel sentiero che percorre abitualmente c'è un singolo sasso "fuori posto". La soluzione, probabilmente, è abituare il cavallo alle novità...

Il rinforzo inconsapevole è un bel problema... si verifica quando il cavallo trova una buona soluzione (buona dal suo punto di vista, ma non da nostro) a un problema. Ad esempio, scartare o scappare da una cosa allarmante per lui è una buona soluzione, perchè allontana l'oggetto della paura. Alcuni cavalli imparano che una bella sgroppata fa cessare il dolore da mano pesante (perchè il cavaliere cade... ) e non è mica facile, poi, dimostrargli che non è una buona soluzione... punirlo dopo la caduta non serve a niente, l'unico modo di convincerlo che non è una buona idea è restare in sella...

Non bisogna che si convinca che scappare da qualcosa che gli fa para è la soluzione del problema! Per questo, con tutta la gradualità del mondo, per desensibilizzare occorre persistere fintanto che ci sono segni di allarme o tentativi di fuga... premiando istantaneamente la fine di questi tentativi. Il cavallo deve rendersi conto che la soluzione è stare tranquillo!

alex hai perfettamente ragione....
il mio problema è che non riesco piu a capire come risolvere questo problema nonostante ogni volta che il cavallo fa un passettino in avanti io gli dia un rinforzo positivo... sia in sella che da terra.
tuttavia negli ultimi concorso outdoor il cavallo non si è mai fermato..
o meglio ha fatto un paio di tentativi ma forse sono riuscita io a coglierlo prima e a dargli " l incoraggiamento" sia con l assetto che con aiuti esterni.
Il mio problema maggiore credo che sia proprio l emotività e questo di certo non è un fattore che gioca a nostro favore!

E' la terza o la quarta volta, in poco tempo, che sento nominare il Tai Chi a proposito dell'equitazione... si tratta di un'antica arte marziale cinese, usata anche come ginnastica fisica e mentale per il controllo del proprio movimento e delle proprie emozioni. Con questo non voglio mica dirti di praticare il Tai Chi... ma solo che effettivamente, alcuni istruttori raccomandano di addestrare il proprio fisico e la propria mente, prima ancora che il cavallo.