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 Ferratura pro e contro 
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Messaggio Ferratura pro e contro
Prima che mi malediciate per la lunghezza di questo post, vi spiego. Si tratta della copia di tre thread, lanciati da me da qualche tempo fa su "il Cavallo"; uno elenca i motivi per cui ferrare i cavalli, come sono elencati su wikipedia, fonte che ritengo sempre interessante; uno i motivi per non ferrarli; il terzo è un mio personale tentativo di "tirare le somme". Se seguite i link, potete anche leggere le discussioni seguite al lancio.

Uno di voi da tempo chiede un sereno confronto fra le ragioni degli uni e degli altri... da parecchio tempo gli ho inviato la cosa per MP, per sentire la sua opinione, ma non ho avuto ancora risposta. Poichè non riesco più a frequentare questo forum con assiduità, ve la lascio anche a voi. Buona discussione!

Cita:
[b]Perchè ferrare i cavalli[/b]
http://cavallo.forumer.it/about4317-cavallo.html
Prendo da wikipedia un elenco dei motivi per cui la ferratura è necessaria. (voce "Pareggio e ferratura")

Fino a pochi mesi fa, nessuno aveva discusso su wikipedia queste affermazioni; adesso c'è elencata anche l'opinione alternativa.

Mi sembra utile riportare questo elenco; aggiungete altre motivazioni che avete sentito... poi discuteremo, se vi va, sulla fondatezza di ciascun punto!


Cita:
Il punto di vista tradizionale: perché ferrare il cavallo

Fin dall'inizio della pratica della stabulazione, molti fattori hanno contribuito a rendere necessaria una protezione aggiuntiva agli zoccoli dei cavalli domestici. Con il tempo, la pratica della ferratura si è progressivamente diffusa, fino a farla ritenere indispensabile in tutti i casi.

Le cause dell'indebolimento dello zoccolo del cavallo domestico, che vengono comunemente invocate per sostenere la necessità della ferratura, sono le seguenti:

" Nutrimento meno sano:
Erbe verdi, rami e cespugli, consumati allo stato selvatico, sono ricchi di nutrienti come il beta carotene. I foraggi coltivati perdono una parte notevole del loro carotene entro poche ore dalla raccolta, e quindi non forniscono al cavallo questo componente vitale della dieta. Lo zoccolo è fatto di sostanza cornea, proprio come l'unghia dell'uomo, e cresce duro, robusto e flessibile solo con una nutrizione ottimale.
" Terreno meno vario:
In natura i ferri non sono necessari perché il cavallo cammina e pascola continuamente su un'ampia varietà di terreni. La conseguenza di questo movimento continuo sul piede del cavallo è che i loro piedi vengono consumati fino ad assumere una forma piccola, liscia, regolare e dura. La continua stimolazione della suola la mantiene spessa e dura, proprio come un callo. Tuttavia, allo stato domestico, il normale movimento del cavallo copre una distanza giornaliera molto minore. Quindi, gli zoccoli si induriscono molto di meno e sono maggiormante soggetti a traumi.
" Peso aggiuntivo:
Gli zoccoli dei cavalli si consumano rapidamente quando sono sottoposti al peso di un cavaliere o di un carico o allo stress aggiuntivo del traino di un carro.
" Clima più umido:
I cavalli si sono spostati dalle steppe più aride ai climi più umidi dell'Europa settentrionale. Questo clima più umido ed i terreni pesanti hanno indebolito i loro zoccoli e li hanno resi più soggetti a rovinarsi, rendendo necessaria la ferratura; infatti, fu proprio nell'Europa settentrionale che la ferratura cominciò a venire applicata regolarmente.
" Esposizione all'ammoniaca:
Gli zoccoli dei cavalli mantenuti in stalle o in piccoli paddock sono costantemente esposti all'ammoniaca prodotta dalla loro urina. La muraglia dello zoccolo, costituita da proteine, è indebolita da questa continua esposizione. L'uso dei ferri non evita o riduce il danno da esposizione all'ammoniaca. Tuttavia, riduce l'usura dello zoccolo indebolito.
In cattività, a causa dell'assenza dei fattori condizionanti presenti allo stato selvatico, gli zoccoli crescono larghi, lunghi, fragili e molli. Quindi, offrono scarsa protezione dalle rocce e dalle superfici dure e irregolari. Vi è un costante pericolo di rottura delle muraglie troppo lunghe e poco resistenti, o di ematomi dei tessuti molli all'interno del piede, a causa dell'insufficiente spessore e durezza della suola.
" Ferratura correttiva:
La forma, il peso e lo spessore di un ferro possono influire significativamente sull'andatura del cavallo. I maniscalchi addestrati alla ferratura a caldo possono adattare i ferri per aiutare i cavalli con problemi alla muscolatura o al sistema osteoarticolare delle lozo zampe.
" Presa sul terreno:
Accessori come il vidia per il ghiaccio e i ramponi per terreni fangosi o scivolosi, sono utili per cavalli ad alte prestazioni come i cavalli da presentazione, i cavalli da salto, quelli utilizzati per il polo, e altri cavalli che devono sviluppare alte velocità in terreni vari o su superfici non ottimali.
" Manipolazione delle andature:
Alcune razze come i Saddlebred, i Tennessee Walking Horse, e altri cavalli sono valutati in base all'elevazione delle loro andature. Una ferratura speciale può essere d'aiuto per accentuare la loro andatura naturale.


Cita:
[b]Perchè non ferrare i cavalli[/b]
http://cavallo.forumer.it/about4340-cavallo.html
Ecco una lista di danni da ferro, e se leggendo http://www.alexbrollo.com o gli altri siti barefoot vi accorgete che ne ho dimenticato qualcuno, vi prego di aggiungerli.

1. la ferratura impedisce o limita in modo severo l'elaterio, ossia la fisiologica deformazione sotto carico.
Questo causa:
a. la riduzione della circolazione sanguigna all'interno dello zoccolo;
b. la contrazione dei talloni;
c. la riduzione della normale capacità di assorbimento della forza d'urto al momento dell'impatto sul terreno.

2. la ferratura causa vibrazioni ad alta frequenza, causate dall'impatto fra il metallo e il suolo, inesistenti nello zoccolo sferrato e contro le quali il cavallo non ha difese naturali. I chiodi trasmettono vibrazioni anche se per il ferro vengono usati materiali meno duri (alluminio ecc).

3. la ferratura limita gravemente o impedisce il contatto sia attivo, che passivo fra fettone, barre, suola e terreno. Tutti gli organi del fondo dello zoccolo sono adattati a un contatto attivo o passivo con il suolo (contatto attivo: punti che vengono per prime a contatto con il suolo su una superficie dura e liscia; contatto passivo: punti che vengono a contatto con il suolo quando lo zoccolo sprofonda, più o meno, nel terreno, o quando lo zoccolo si deforma sotto carico). La struttura fisica di tali organi si altera e diventano meno resistenti meccanicamente e più soggetti ad attacco batterico e fungino.

4. la ferratura carica l'intero peso del cavallo sulla muraglia (il contatto fra suola e ferro si perde pochi giorni dopo l'applicazione del ferro stesso, perchè la muraglia cresce ad una velocità molto superiore alla suola: 10 mm/mese contro circa 2mm/mese). Il continuo stress meccanico alle lamine ne causa un indebolimento che facilita varie alterazioni (slargamento, malattia della linea bianca, dislocazione distale dell'osso triangolare, suola piatta).

5. la ferratura limita fortemente la sensibilità dello zoccolo, sia per motivi meccanici, sia per documentabile alterazione delle fibre nervose del cuscinetto plantare. Dimunisce la capacità di adattarsi istantaneamente alle irregolarità del terreno. Aumenta il rischio di traumi, sia per urto diretto, che per anomala sollecitazione del sistema osteoarticolare.

6. la ferratura riduce notevolmente la presa del piede sul terreno, soprattutto sulle superfici dure e lisce, come i piastroni di roccia, il cemento, l'asfalto. Le scivolate sono possibile causa di lesioni legamentose, tendinee e perfino ossee.

7. la ferratura aumenta notevolmente la lunghezza della punta dello zoccolo (sia a causa dello spessore del ferro, che a causa della crescita della muraglia non bilanciata da alcuna usura). La eccessiva lunghezza della punta ostacola il tempestivo distacco dello zoccolo dal suolo (breakover); è piuttosto frequente, nel cavallo "lungo di punta", l'accorciamento del passo e l'atterraggio di punta invece che piatto o - come sarebbe fisiologico - di tallone. L'atterraggio di punta alimenta un circolo vizioso che sta alla base della sindrome navicolare.

8. la ferratura ostacola i normali meccanismi di adattamento morfo-funzionale dello zoccolo a piccole asimmetrie nella conformazione e nell'uso degli arti. Tale mancato adattamento può causare, nel tempo, anomale sollecitazioni al sistema osteoarticolare degli arti e accelerare processi di denegerazione, facilitati anche dalla presenza delle anomale vibrazioni ad alta frequenza.

9. la penetrazione dei chiodi all'interno della linea bianca facilita la penetrazione di batteri e di funghi all'interno della muraglia, nei suoi srati più profondi.

10. la ferratura interferisce con i processi di guarigione; la riduzione della circolazione sanguigna all'interno dello zoccolo riduce la velocità dei normali processi di guarigione di ogni tipo di alterazioni traumatiche ed infettive del piede.

11. la ferratura interferisce con la circolazione sanguigna generale; la riduzione del normale meccanismo di pompa degli zoccoli riduce il ritorno venoso al cuore e diminuisce quindi, a parità di frequenza cardiaca, la portata cardiaca.

12. la ferratura aggrava gli effetti della laminite; nel caso di laminite subclinica, l'assenza di un fisiologico contatto fra suola e terreno, oltre all'asportazione di parte della suola buona, inevitabile all'atto della preparazione dello zoccolo per il ferro, soprattutto alla punta, facilita la rotazione del triangolare.

13. la ferratura può ostacolare lo sviluppo del piede; qualora la ferratura sia applicata prima della completa maturazione dello zoccolo (che avviene circa a 5 anni di età), ne risulta un ostacolo alla normale crescita del triangolare e dello zoccolo nel suo insieme (tipici gli "zoccoli piccoli" delle cosiddette razze precoci, che vengono ferrate perfino a soli due anni; le stesse razze, se mantenute non ferrate e ben pareggiate, hanno dimensioni degli zoccoli del tutto normali). La vecchia raccomandazione "castra presto e ferra tardi" viene troppo spesso dimenticata.

14. la ferratura incoraggia una gestione innaturale del cavallo; assicurando una "salute apparente" dello zoccolo, la ferratura non incoraggia ad adottare misure di gestione utili al benessere generale del cavallo (limitazione al minimo della stabulazione, alimentazione basata su buon fieno, incoraggiamento al movimento continuo anche mediante la vita in branco).

15. la ferratura può consentire prestazioni oltre i limiti fisiologici del cavallo; assicurando - con accorgimenti artificiali, come i ramponi - una presa che, su particolari terreni, è superiore a quella fisiologica, la ferratura induce ad abusare delle capacità meccaniche del sistema osteomuscolare del cavallo, esponendolo a logoramento precoce.

In genere, al momento della prima ferratura, i giovani cavalli non hanno alcun problema a muoversi senza ferri. Dopo qualche tempo, lo zoccolo è così alterato, che di regola la perdita di un ferro è seguita, nel giro di pochi minuti, da una evidente zoppia, spesso molto severa.

Lo stato di salute dello zoccolo ferrato andrebbe valutato nel momento in cui il cavallo non indossa i ferri.

La vecchia pratica di alternare periodi di ferratura e periodi di riposo a zoccolo sferrato e adeguatamente pareggiato andrebbe rivalutata, nei casi in cui la ferratura sia realmente necessaria.


Cita:
[b]Ferratura pro e contro[/b]
http://cavallo.forumer.it/cavallo-forum-49.html
Questo (lungo!) post chiude la serie "Perchè ferrare i cavalli" e "Perchè non ferrare i cavalli" comparsi in questa sezione.

Come sembra accertato ed accettato anche da esponenti della mascalcia, il tradizionale detto "Il ferro è un male necessario" non è esatto. Vi sono casi - pochi o tanti non ha importanza - in cui è palese e sostenibile in base a dimostrabile evidenza che la ferratura NON è necessaria. Partiamo da qui, e vediamo cosa possiamo fare per riconoscere i casi in cui questo "male" è necessario e distinguerli da quelli in cui è un male non necessario e quindi inutile; se la ferratura è un male, vediamo se possiamo aumentare il numero di casi in cui NON è necessario; vediamo infine come possiamo limitare al massimo questo "male".

1. Uno zoccolo sano e robusto, con buone probabilità di non aver bisogno di essere ferrato, si costruisce agendo opportunamente fin dalla nascita del puledro. Occorre che al puledro sia assicurata immediatamente un'ampia possibilità di movimento, in gruppo, su terreno vario, anche duro. Stare esclusivamente sul morbido costituisce un rischio. Occorre verificare che lo zoccolo del puledro si consumi regolarmente, soprattutto a livello dei talloni, e se necessario pareggiarlo.
Il giovane cavallo dovrebbe stare all'aperto ed in compagnia di altri cavalli fino al momento della maturità (circa 3 anni), quando i giovani sono naturalmente espulsi, in natura, dal gruppo familiare. Il lavoro precoce e la ferratura precoce sono entrambi dannosi per il corretto sviluppo del giovane cavallo e soprattutto dei suoi zoccoli. Non a caso i peggiori piedi sono quelli dei cavalli cosiddetti "precoci", QH e purosangue, ferrati spesso a soli due anni di età, in cui i danni da ferratura sono particolarmente evidenti.
Nel momento dell'inizio del lavoro, la ferratura non dovrebbe eseguita "for fear and use [per paura e per abitudine]", come dice Ramey lapidariamente, ma si dovrebbe attendere che si manifestino evidenti prove che è necessaria, possibilmente rilevate da un professionista con specifica esperienza sia dia nel cavallo ferrato, che in quello sferrato. Finchè il giovane cavallo lavora bene scalzo (e ben pareggiato), non c'è ovviamente alcun motivo di ferrarlo "per precauzione".
2. Nel cavallo già ferrato, ogni forma di zoppia (soprattutto quelle derivanti da incipiente danno articolare o tendineo e quelle derivanti da deformazione dello zoccolo con contrazione della parte posteriore del piede) dovrebbe far prendere in seria considerazione la sferratura e la riabilitazione barefoot. La contrazione dei talloni e le associate alterazioni dei tessuti interni dello zoccolo (cuscinetto plantare, cartilagini laterali, borse mucose, legamenti e tendini, osso navicolare) è causata dalla ferratura e quindi non può essere risolta con una ferratura diversa. I danni articolari e tendinei derivano spesso dallo scarso assorbimento della forza d'urto dell'impatto su terreno duro e dalle vibrazioni ad alta frequenza (amplificati e trasmessi dal ferro e dai chiodi) e anche molte manifestazioni a carico dei segmenti muscolo-scheletrici a distanza dagli zoccoli possono essere causate dal dolore proveniente dagli zoccoli deformati (v. atricoli di Chrisann Ware, http://www.equethy.com ; due traduzioni dei suoi articoli su http://it.geocities.com/stranetribu ).
3. Quando l'unica indicazione alla ferratura è semplicemente l'usura esagerata della muraglia, associata a effettiva usura della suola e conseguente dolenzia, andrebbe preferito l'uso delle scarpette, che evitano il problema senza essere gravate dalle conseguenze dei ferri.
4. Quando la necessità della ferratura è determinata dalla necessità di prestazioni superiori a quelle naturali (girate strette su terreno con scarsa presa; lunghe scivolate in alcune discipline western) occorrerebbe porsi il problema della legittimità etica di queste prestazioni, probabilmente logoranti di per se stesse. Ma è una considerazione che richiede una scala di priorità che non tutti seguono.
5. Anche nei casi (tanti o pochi che siano) in cui la ferratura è un "male necessario", è un'ottima pratica quella della sferratura stagionale "di riposo", molto diffusa a suo tempo ma attualmente quasi scomparsa.


Tolti i cavalli che, allevati in modo da incoraggiare lo sviluppo di zoccoli forti e sani, al momento dell'inizio del lavoro non dimostrano alcuna necessità dei ferri; tolti i cavalli che, pur essendo stati ferrati, una volta sferrati non presentano altri problemi che un eccessivo consumo della muraglia, risolvibile con l'uso di scarpette; tolti i cavalli che, da ferrati, mostrano patologie che rendono opportuna una riabilitazione barefoot; tolti i cavalli in cui i ferri servono solo a ottenere prestazioni innaturali, intrinsecamente logoranti - la mia impressione è che di cavalli per cui il ferro "è un male necessario" non ne restino molti.

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Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio.
Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"


giovedì 12 aprile 2007, 7:35
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Iscritto il: giovedì 8 marzo 2007, 10:23
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Decisamente interessante, grazie.


giovedì 12 aprile 2007, 9:48
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Sono l' "uno di voi"

non sono ancora riuscito a prendere in considerazione i tre articoli.. abbi pazienza per cortesia!

Anche se un'idea generale me la sono fatta, lasciami studiare, e poi rispondero' con calma.


giovedì 12 aprile 2007, 9:55
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Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45
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Nessun problema Andrea... figuriamoci. Semplicemente mi sono deciso a metterli a disposizione di tutti.
Riguardo alla fonte del secondo: sono tutte idee che circolano nel movimento barefoot, ma sono esposte in modo particolarmente chiaro da Tomas Teskey, veterinario. Sta scrivendo molti articoli, impossibile tradurli tutti; alcuni li trovate tradotti in italiano sotto http://www.alexbrollo.com/teskey .

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giovedì 12 aprile 2007, 20:16
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