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 LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI 
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
julie ha scritto:
io frequento la facoltà di economia a Pordenone, sede staccata dell'università di Udine.
Complesso nuovo, bellissimo, non manca nulla, purtroppo però le spese di mantenimento della struttura sono pesanti, alcuni professori stanno dicendo che ci saranno i fondi sufficienti solo per qualche anno.
Nonostante tutto non ci sono state proteste, l'università non è stata occupata e abbiamo potuto fare lezione senza alcun tipo di problema.
Al posto di avere 2 docenti di statistica (uno per la teoria e uno per le esercitazioni) ce ne sarà uno solo, e a noi studenti non cambia nulla.
Credo che negli ultimi anni siano stati sprecati un sacco di soldi per pagare lo stipendio a figure inutili e non strettamente necessarie e ora iniziamo a pagarne le conseguenze.

anni fa la famosa bidella era unica. Faceva le pulizie, consegnava circolari e documenti e se stavi male ti faceva anche il the.
ora non ci sono più i bidelli ma i "collaboratori scolastici": 5 per le fotocopie, 5 per le circolari, 5 per rispondere al telefono, l'impresa per le pulizie, 4 in portineria e 2 in palestra a leggere il giornale.

Io concordo pienamente con Giuly, Cristina, Ross e la prima risposta di Danielix.
Ci sono molte altre forme di comunicazione e di confronto che non necessitano per forza di occupazioni, "animali" con striscioni che fanno cagnara.

Non partecipare agli scioperi e alle occupazioni non significa essere dei figli di papà che non fanno sacrifici... queste affermazioni mi mandano in bestia! il lavoro e i sacrifici non li conoscete solo "voi".
Se vincessi il superenalotto la prima cosa che farei è saldare il cancello dell'attività di mio padre, perchè possa riposarsi e godersi un po' di più la vita al posto di lavorare per garantire un futuro a me e a mio fratello. Come ha detto Giuly il mio dovere ora è di studiare, dare gli esami e laurearmi il prima possibile. Devo avere il diritto di poter assistere alle lezioni senza essere ostacolata dalla gente che protesta!


Hai ragione julie, ma sembra che in Italia i diritti siano solo di chi protesta, il diritto di non protestare non esiste, il diritto di non voler fare casino, il diritto di far valere le proprie idee pacatamente, il diritto di essere contrari.
Gli studenti hanno diritto di manifestare ed occupare i binari, l'operaio o l'impiegato pendolari NON HANNO IL DIRITTO di poter prendere il treno e tornare a casa dopo una giornata di lavoro dalle proprie famiglie.
Se neghi il DIRITTO di manifestare sei un despota, se invece, facendo valere questo diritto, si nega alle persone di continuare la propria vita quotidiana e far valere i PROPRI DIRITTI non è nulla.
E' questo il problema: i diritti di qualcuno sono sacrosanti, quelli di altri no.

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venerdì 24 ottobre 2008, 7:13
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
Ho 31 anni.....e dal periodo delle occupazioni quando facevo il liceo è passata una vita.....
Ricordi bellissimi......si dormiva nelle palestre....si cooperava....si conviveva...ci si credeva padroni assoluti dell'istituto .....al posto delle lezioni....attività alternative.....per non parlare delle serate folli all'insegna di alcol ecc ecc...( tralasciamo)........ma per cosa si "occupava" credo non se lo ricordi nessuno...ed in realtà credo che in pochi lo sapessero sul momento.......era solo la fomentazione svolta da una sparuta comitiva di ragazzi politicamente orientata e orientabile, verso una massa di ragazzini che guardavano il lato ludico e spassoso dell'avvenimento senza poter e soprattutto voler approfondire il motivo di protesta.
Perfetta macchinazione di una classe politica ( cristal non nascondiamoci dietro un dito) che attraverso la macchinazione di pochi....arruola numeri e riesce a dimostrarsi forte.......
Se poi parliamo del maestro prevalente, io son ben fiero di averne avuto uno.
Magari non avrò saputo l'inglese....o non avrò fatto informatica....però ho trovato nella maestra unica di allora quella figura di seconda mamma che un bambino di 6 anni dovrebbe secondo me avere.....per non parlare poi della preparazione grammaticale di queste ultime generazioni..... Ross mi sembra abbia fatto un post apposito.......

Dei miei compagni di classe del tempo ben pochi si son laureati.....alcuni come me,lavorano e altri alla nostra veneranda età son ancora in procinto di dare qualche esame o la tesi.
13 anni di università non son bastati per diventar dottori.....13 anni di costi sia per le famiglie che per gli istituti.....dimostrano che c'è qualcosa che non va nel sistema universitario(e forse anche nell'organizzazione familiare).....c'è bisogno di cambiare qualcosa.....provarci credo sia un obbligo....tagli e privatizzazioni (benchè fatti con ponderazione) credo che siano quasi obligatori visto il periodo che stiamo attraversando....se poi continuiamo con questo disfattismo totale....


venerdì 24 ottobre 2008, 9:04
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
mmm...non ho letto tutto...ma in parte si...
io posso dire solo la mia..
secondo me da queste riforme vanno prese le cose buone (che ci sono, e sono innegabili!) vedi per esempio, voto in condotta , l'adozione dei libri di testo..

detto questo però è innegabile che in molti punti questa riforma sia sbagliata

un esempio su tutti e il taglio dei fondi..
mia esperienza personale...
un mio amico studia archittettura qui a cagliari... il suo corso non ha neanche l'aula.. vagano fin quando non ne trovano una libera...
se ci mettiamo a tagliare un po' qui, un po' la... che rimane?
i ragazzi dove andranno a studiare?
io, fra 2 anni che faccio?
se permettete io vedo l'università come il primo passo per il mio futuro, ho DIRITTO di manifestare in modo CIVILE senza impedire niente a nessuno ma facendo in modo che la mia opinione, come quella di altre centinaia di ragazzi, si faccia sentire.

altro esempio..
accorpamento delle classi...
qui in sardegna c'è una dispersione scolastica che fa paura perchè purtroppo in molti paesi è difficile far capire fino in fondo l'importanza dello studio..
se questi ragazzi rimangono senza scuola nel loro paese, state certi che a scuola non ci metteranno più piede, perchè anche i pochi che ne hanno la volontà, non sono disposti a farsi kilometri, magari in vecchie corriere, x arrivare alla loro scuola

vogliamo poi parlare dell'età fino a cui la scuola rimane obbligatoria?
è un ENORME passo indietro...
secondo voi... a 14 anni un ragazzo quanta voglia ha di studiare? che maturità ha per decidere, in quel momento, che fare del proprio futuro?

l'insegnante unico?
che cos'è?????
l'unica cosa che funzionava dell'istruzione italiana erano le scuole elementari... ma proprio quelle bisognava toccare?!
per non parlare delle classi di ''''sostegno''' per gli immigrati (non è x..ma una mia amica cinese parla molto meglio l'italiano di un ragazzo figlio di signori...)
una cosa che poi mi tocca da vicino x motivi personali...
con quale coraggio si sono toccate le insegnanti di sostegno x i bambini che ne hanno bisogno...?! questo è garantire l'istruzione pubblica?

non tutti si possono permettere di mandare i propri figli nelle scuole private, chi non ne ha la possibilità o chi, giustamente NON vuole, che fa?


infine...
il mio liceo è uno dei più grandi della sardegna, perchè riceve (oltre che dalla mia città) studenti da molti comuni limitrofi...
da anni facciamo turni in una sede staccata in centro città.. se l'ASL venisse a farci visita, chiuderebbe seduta stante...
le aule sono piccole, non ci sono uscite di sicurezza, i termosifoni in inverno non funzionano e perdono acqua... le fognature spesso non funzionano, non abbiamo la palestra e spesso c'è bisogno di disinfestare x gli 'ospiti' che vengono a farci visita...
è solo un esempio, lo so...
ma se al mio liceo tagliate ancora, noi che facciamo?

tagli x cose superflue vanno fatti...
ma ci sarebbe così tanto da tagliare ai parlamentariiiiiiiiiiiii!!!
se ognuno di loro stringesse di un pochino la cinghia e si investisse sulla scuola...

la scuola, la cultura, è la base per uno stato che voglia ritenersi moderno.
investire, e non tagliare, significa avere la lungimiranza di formare giovani che un domani guideranno il nostro paese.

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Canta il vento fra la sua criniera
e della coda agita le fronde
che come ali ondeggiano impennate.
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venerdì 24 ottobre 2008, 17:48
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
giusto ieri sera stavamo parlando di questo argomento!!
trovo giusto fare dei tagli purchè siano fatti con criterio e non a discapito di chi studia!
è venuto fuori che praticamente esistono ben 137 corsi universitari con un solo studente. se si pensa a quanti docenti specifici devono avere tutti questi corsi si può ben capire che il gioco non vale la candela!! è giusto tenerli in piedi sperperando soldi per niente????
la cosa più bella invece è sapere che ci sono oltre 1900 docenti senza cattedra che vengono regolamenti stipendiati per fare cosa???? grattarsi dalla mattina alla sera????
se si pensa che un docente prende in media 2.000€ al mese (non lo so di preciso ma alcuni per sentito dire devono anche prendere di più) fate un po' voi i conti di quandi soldi vengono buttati via invece di essere destinati tranquillamente alla ricerca!!!

il maestro unico non la trovo per niente una cattiva idea. forse anche perchè l'ho vissuta in prima persona andando a scuola dalle suore, ma la preparazione era comunque ottima e di livello nettamente superiore rispetto ad alcune scuole statali dei dintorni!!
certo è che se non si da la possibilità agli insegnanti di adeguarsi ne verrà fuori un bel casino!!

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venerdì 24 ottobre 2008, 18:19
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
Giuly ha scritto:
penso che protestare come dei caproni urlando slogan ripetitivi e insignificanti non porti da nessuna parte.



Piccolo episodio di ieri...
Due della mia classe, che se gli chiedi cosa prevede la riforma secondo me neanche lo sanno, si sono messi a far propaganda per scuola sotto le vesti di finti buonisti: no urli, no violenza e roba del genere...
Risultato: mezza scuola in giardino a far niente, ad eccezione dei ragazzini del primo che tra un " evvai non si fa lezione" e l'altro si facevano tirare le cartelle dal secondno piano..



: ... :

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sabato 25 ottobre 2008, 10:17
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
Scusate ma Giuly mica ha tutti i torti, gente che manifesta urlando slogan come caproni ce c'è eccome...Soprattutto liceali svogliati...

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Siamo qui, tante vittorie, giorni bellissimi, sconfitte stupide, giorni difficili...


sabato 25 ottobre 2008, 22:42
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
danielix ha scritto:
Il marcio in università c'è sempre stato, i concorsi di dottorato spesso sono pilotati (provato sulla mia pelle) cosi' come i concorsi nelle amministrazioni pubbliche.
E' giusto che ritornino gli esami a settembre, il voto in condotta e SOPRATTUTTO gli studenti/ricercatori/dottori/borsisti devono andare avanti per i meriti. Non per raccomandazioni ( sempre provato sulla mia pelle).


:clap: :clap:

Credo che di meritocratico nell'Universitá italiana ci sia.... proprio niente.

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lunedì 27 ottobre 2008, 23:49
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
Ross ha scritto:
Un insegnante fa circa tre/quattro ore di lezione al giorno.
Un operaio ne fa 8 più gli straordinari.
Un gestore di maneggio/istruttore ne fa....diciamo un tot. (sicuramente numero con 2 cifre)

L'insegnante se non fa bene il suo lavoro sta lì e continua a farlo.
L'operaio se non fa bene il suo lavoro sa che ce ne sono 100 pronti a sostituirlo.
Il gestore di maneggio/istruttore, cioè io, se fà male il suo lavoro entra in ferie forzate.

Se il bambino va male a scuola è colpa della famiglia.
Se l'operaio va male sul lavoro è colpa della crisi e delle macchine.
Se un allievo non fa zero la colpa è mia.

L'insegnante si lamenta perchè se ha solo un'ora buca non può andare a fare la spesa.
L'operaio si lamenta perchè se detassano gli straordinari gli tocca fare un'ora in più.
Io è meglio che non mi lamento se mi chiedono di fare lezione alle nove di sera.

L'insegnante si lamenta perchè ha uno stipendio basso, ma fa a malapena 20 ore alla settimana.
L'operaio si lamenta anche se prende forse un pò di più, ma lavora minimo 40 ore alla settimana.
Io prendo quello che prendo, lascio perdere le ore e non mi lamento perchè se no prendo anche un paio di calci in culo.

Cosa penso del decreto Gelmini?

Fate voi!


Ross, questo non é corretto. Come fai a pensare che il lavoro di un docente consista soltanto del tempo in cui é di fronte ad una classe??? E l'amministrazione? La preparazione delle classi? E soprattutto, la ricerca?

La persona piú lavoratrice che io abbia mai conosciuto insegna una media di 18 ore a settimana. Ogni singola notte va a dormire alle 12 o all'1, preparando le classi dei giorni successivi, ed ogni singolo mattino si sveglia alle 7, cercando di dedicare qualche ora alla ricerca prima di insegnare. Ha una serie di ruoli "amministrativi" secondari che le tolgono quel poco di tempo per respirare che altrimenti avrebbe (responsabile studenti disabili, responsabile studenti Erasmus). In 7 anni che ho l'onore di conoscerla, non é mai stata in vacanza. Durante la settimana consuma solo un pasto al giorno, perché non ha letteralmente il tempo di mangiare.

L'insegnamento per un qualsiasi docente é solo una piccola parte del suo lavoro. E purtroppo, al contrario di molti altri lavori 9-5, non finisce mai -- c'é sempre qualcosa da fare quando si arriva a casa (di solito ricerca, senza la quale il lavoro lo perdi).

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martedì 28 ottobre 2008, 0:01
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
Pascal parlavo di maestri elementari presi in causa dal Decreto.
Piccolo episodio:
venerdì il figlio di una mia amica arriva a casa da scuola (prima elementare) e presenta un foglio fotocopiato su cui c'era scritto: compito per le mamme. Si trattava di sottolineare, colorare, mettere in evidenza e roba del genere, la mamma lo doveva fare e poi farlo studiare al bambino.
Per fare il "compito della mamma" c'è voluta circa un'ora più il tempo per farlo studiare poi al bambino.
Con DUE insegnanti in classe, più quella di inglese, quello di religione e quello di ginnastica, un genitore si ritrova a dover lavorare a casa al posto loro?
A questo puntoi ben venga l'insegnante unico, i genitori continuano a fare "i compiti della mamma" e la comunità risparmia la metà degli stipendi!

Seconda piccola parentesi, su un altro forum di equitazione stesso topic, risponde un'insegnante (elementari o medie, non so) e dice che:

Deve alzarsi alle 6.30, come se fosse l'unica, chiunque inizi il lavoro alle 8.00 si alza alle 6.30.
Fa DUE/TRE ore di lezione in un giorno, ma siccome deve stare comunque a scuola per coprire le ore buche non può nemmeno andare a fare la spesa :shock: Perchè? vi risulta che la gente che va al lavoro se ne esce a metà mattina per andare a fare la spesa? In altri settori DUE/TRE ore di lavorto non coprono nemmeno un part-time. Io la spesa la faccio il lunedì che il maneggio è chiuso.
La metà dei baby pensionati in Italia sono insegnanti.
Permetti che dopo aver sentiro ste cose, ogni volta che guardo mia madre a 65 anni e mio padre a 68 alzarsi alla stessa ora per andare al lavoro e rientrare la sera dopo le 19.00 a volte senza nemmeno fare la pausa pranzo, un pò le palle mi girino?

E scusami Pascal, ma l'unica ricerca che fa un maestro elementare è quella sui castori presa dall'enciclopedia.

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martedì 28 ottobre 2008, 9:11
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
Non avevo capito ti riferissi a maestri elementari; io parlavo di docenti universitari.

Comunque il "compito delle mamme" é incredibilmente sessista -- roba da denuncia!

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martedì 28 ottobre 2008, 10:01
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
Pascal ha scritto:
Ross ha scritto:
Un insegnante fa circa tre/quattro ore di lezione al giorno.
Un operaio ne fa 8 più gli straordinari.
Un gestore di maneggio/istruttore ne fa....diciamo un tot. (sicuramente numero con 2 cifre)

L'insegnante se non fa bene il suo lavoro sta lì e continua a farlo.
L'operaio se non fa bene il suo lavoro sa che ce ne sono 100 pronti a sostituirlo.
Il gestore di maneggio/istruttore, cioè io, se fà male il suo lavoro entra in ferie forzate.

Se il bambino va male a scuola è colpa della famiglia.
Se l'operaio va male sul lavoro è colpa della crisi e delle macchine.
Se un allievo non fa zero la colpa è mia.

L'insegnante si lamenta perchè se ha solo un'ora buca non può andare a fare la spesa.
L'operaio si lamenta perchè se detassano gli straordinari gli tocca fare un'ora in più.
Io è meglio che non mi lamento se mi chiedono di fare lezione alle nove di sera.

L'insegnante si lamenta perchè ha uno stipendio basso, ma fa a malapena 20 ore alla settimana.
L'operaio si lamenta anche se prende forse un pò di più, ma lavora minimo 40 ore alla settimana.
Io prendo quello che prendo, lascio perdere le ore e non mi lamento perchè se no prendo anche un paio di calci in culo.

Cosa penso del decreto Gelmini?

Fate voi!


Ross, questo non é corretto. Come fai a pensare che il lavoro di un docente consista soltanto del tempo in cui é di fronte ad una classe??? E l'amministrazione? La preparazione delle classi? E soprattutto, la ricerca?

La persona piú lavoratrice che io abbia mai conosciuto insegna una media di 18 ore a settimana. Ogni singola notte va a dormire alle 12 o all'1, preparando le classi dei giorni successivi, ed ogni singolo mattino si sveglia alle 7, cercando di dedicare qualche ora alla ricerca prima di insegnare. Ha una serie di ruoli "amministrativi" secondari che le tolgono quel poco di tempo per respirare che altrimenti avrebbe (responsabile studenti disabili, responsabile studenti Erasmus). In 7 anni che ho l'onore di conoscerla, non é mai stata in vacanza. Durante la settimana consuma solo un pasto al giorno, perché non ha letteralmente il tempo di mangiare.

L'insegnamento per un qualsiasi docente é solo una piccola parte del suo lavoro. E purtroppo, al contrario di molti altri lavori 9-5, non finisce mai -- c'é sempre qualcosa da fare quando si arriva a casa (di solito ricerca, senza la quale il lavoro lo perdi).



Pascal, fermo restando che la persona che conosci sia un lavoratore corretto impegnato e appassionato del suo lavoro, mi sembra di ricordare che nel trapassato remoto anche io ho frequentato per tre anni l'università...di docenti che casualmente rimandavano le sessioni d'esame il giorno prima.....che si davano malati due tre volte al mese mentre tu magari eri arrivato li solo per quella lezione partendo da casa " alle 6.....ne ho visti parecchi......
Tagli???? no no...protestiamo....
Nel mondo dell’università italiana ci sono 37 corsi di laurea con un solo studente iscritto, ci sono atenei prestigiosi che spendono più dell’intero finanziamento che ricevono dallo Stato in stipendi ( e molti in percentuale superiore al 90%) e ci sono università che hanno un numero di studenti inferiore a quello dell’intero corpo docente.
Però la protesta parla sempre d’altro.
Se poi si parla di petizioni di estendere i tagli anche ai parlamentari bhe.....non ho nulla da obiettare, anzi.....ma ricordiamoci che questo è l'unico argomento in cui destra e sinistra van d'accordo....purtroppo.....


martedì 28 ottobre 2008, 15:27
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
Non lo so, purtroppo con Universitá italiane non ho nessun rapporto.

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martedì 28 ottobre 2008, 21:09
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
ho sonno, sono stanca, ho cose ben più gravi per la testa e ancora 2 pacchi di verifiche da correggere (finirò verso le 3 e alle 5.30 mi alzerò come tutte le mattine di lavoro). creetemi le ore in classe sono il 25 % del lavoro di un insegnante serio. che poi ci siano persone che si fermano a quel 25 % e non fanno il restante 75 % è vero. ma c'è anche tanta gente che si fa un mazzo tanto per srudiare, prepararsi e far crescere i ragazzi che ha di fronte. vi chiedo solo una cosa: non credete solo ai pregiudizi! io conoscevo un istruttore che faceva due ore di lezione due volte a settimana, ma non penso che tussti siano così, anzi! non tutti gli insegnanti lavorano poco. e, in secondo luogo, se non avete mai provato a preparare una lezione, a vedere quanto ci si mette, se non avete mai provato a correggere 27 verifiche di una classe, se non avete mai visto quanto questo porti via almeno (nel mio caso) 7 ore al giorno (oltre a quelle a scuola) non giudicate. io prendo meno di 900 euro al mese e ho provato a fare il calcolo di quanto tempo impiego per lavorare: vi assicuro che è un furto! non capisco perché, per colpa di chi non fa bene il suo lavoro, il mio lavoro e la mia fatica devono essere stimati così poco. e non parlo tanto del lato economico, su cui potrei soprassedere, parlo soprattutto della scarsa stima verso gli insegnanti che emerge da post di ross e che si sente serpeggiare ovunque. io sono fiera del mio lavoro e di come lo faccio. non ho niente di cui vergognarmi.

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"Vivere è fare l'uncinetto con l'opinione degli altri. Ma mentre lo si fa, il pensiero è libero e tutti i principi incantati possono passeggiare nei loro parchi tra un tuffo e l'altro dell'uncinetto d'avorio. Uncinetto delle cose... Intervallo...Niente"

F. Pessoa


mercoledì 29 ottobre 2008, 0:04
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
Io avrei voluto tanto fare l'insegnante, era il mio sogno, volevo essere brava come la mia maestra (unica) delle elementari, e poi via via come altri bravi esempi che ho avuto (ce n'erano anche di pessimi purtroppo, anzi forse erano la maggioranza) negli step successivi.
Purtroppo non c'è stato spazio per me, né a scuola, né all'università. Eppure qualcuno ha detto che lo avrei meritato o almeno che lo meritavo più di altri. Non lo so, fatto sta che appena mi sono resa conto di come fosse regolato il sistema baronale universitario ho lasciato perdere. Non avevo né il sostegno della mia famiglia né la voglia di imboccare una strada assurda e contorta.

So che per me l'insegnamento sarebbe stata come una missione, ci avrei messo tutta me stessa e avrei dedicato tutte le energie anche al di là della soddisfazione economica.
Purtroppo però è vero che l'insegnamento si può anche fare con più leggerezza, facendo solo il minimo indispensabile e il tempo che resta molti lo impiegano per la loro vera professione o per un secondo lavoro. Ma credo questo ci sia in tutti i campi. Solo che il lavoro pubblico è più tutelato (o almeno lo era) e se uno non fa niente è dura che venga licenziato. Ma questo avviene anche nelle aziende private, ne ho la prova tutti i giorni. Se osi licenziare qualcuno perché non lavora come dovrebbe ti ritrovi addosso i sindacati e una causa sicura.
Ci sono tante cose che non funzionano, sia da parte dei docenti, che della scuola in sé, che degli alunni. Davvero non so se vorrei più essere insegnante in questo sistema.


mercoledì 29 ottobre 2008, 7:38
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Messaggio Re: LEGGE 133 E RIFORMA GELMINI
Guardo fuori dalla finestra. Traffico paralizzato. A Milano non si entra e non si esce.
Il caos totale per via delle manifestazioni anti riforma, che poco fa è diventata a tutti gli effetti un decreto.
Il mio capo deve essere a Linate per le 19 ed è ancora fermo alla rotonda poco avanti l'azienda.

Come al solito, la libertà di certe persone finisce dove comincia quella degli altri.


mercoledì 29 ottobre 2008, 18:32
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