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 la mente del cavallo non agonista 
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Messaggio la mente del cavallo non agonista
...Non notate una differenza nel modo di affrontare il lavoro dei cavalli non agonisti rispetto a quelli agonisti?


sabato 5 gennaio 2008, 13:47
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
In passato io ho notato che certi cavalli che facevano solo passeggiate erano felicissimi di lavorare ed uscire, ti venivano incontro trottando in paddock, mentre altri cavalli che lavoravano solo in campo spesso non si facevano prendere nel paddock, etc. Peró questi sono esempi episodici e non posso assolutamente generalizzare, senza contare che dipende anche dal carattere di ogni cavallo, dipende dal rapporto che c'é tra cavallo e cavaliere (ogni cavallo dovrebbe venirti incontro nel paddock... non dovremmo mai essere noi ad andare), senza contare i cavalli come Rauti che ogni settimana cambia... a volte mi nitrisce quando mi vede arrivare verso il paddock e mi aspetta all'entrata, altre volte si gira dall'altra parte...

Nel lavoro montato invece io non ho riscontrato molte differenze. Che ne so, un cavallo come Rauti quando lavora é sempre molto reattivo, attento, risponde subito e soprattutto ce la mette veramente tutta per fare quello che tu gli chiedi. Questo sia in passeggiata che in campo, anzi piú in campo che in passeggiata perché fuori tende a distrarsi mentre in campo é molto concentrato.

Era questo che intendevi?

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Le donne son venute in eccellenza
Di ciascun'arte ove hanno posto cura;
e qualunque all'istorie abbia avvertenza,
ne sente ancor la fama non oscura.
When I count my blessings, I count my horses twice.


sabato 5 gennaio 2008, 14:25
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
Sinceramente penso che dipenda più dal carattere di ogni cavallo,che dal fatto che sono agonisti o meno!

Per dire...entrambi i miei in lavoro quando sono liberi appena arrivo vengono da me e non mi mollano più,sono entrambi cavalli sereni(senza paure particolari,o ombrosi)ma lavorano in maniera molto differente in campo.Uno sa stare concentrato per taaaanto tempo,l'altra pecca di concentrazione e si stufa sono cavoli amari!
Io penso che tutto stia nella testa di chi li gestisce,ogni cavallo ha le sue esigenze!

L'altra mia cavalla,quella che ora fa la mamma,è una cavalla mooooolto ombrosa,e se capisce che hai fifa diventa anche(nei limiti)aggressiva.Ma è sempre stata una cavalla molto collaborativa nel lavoro di tutti i giorni,e con me anche mentre ero a terra!(sottolineo con me perchè ci vuole un po' perchè si fidi)

i due puledrozzi sono fantastici,bravissssssimi alla mano,quando si va ai paddock vengono subito per farsi prendere...ecc...

Non credo quindi che ci siano differenze dovute all'essere o meno agonisti.

Certo,la mia ora quando si arriva al box di partenza del cross si agita perchè sa cosa succederà,nelle prime gare non accadeva.Però è agitazione"sana"...

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_Marty_

solo una cosa mi riesce a trar fuori dallo stress ed il caos di tutti i giorni.....il tuo sguardo pieno di serenità e di intelligenza che riesce a farmi dimenticare sempre tutto!
Jiji sei la mia vita...se non era per te avevo già abbandonato questo sport che mi cambia la vita ogni giorno!


sabato 5 gennaio 2008, 14:58
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
concordo anche io....secondo me la predisposizione al lavoro non dipende dal fatto di essere agonisti o meno....

la mia quando vado a prenderla si avvicina spontaneamente e si fa mettere la capezza, e ha voglia di uscire.....poi nel lavoro lasciamo perdere....è molto brava però è di una pigrizia... :roll: :roll:

altro esempio....un cavallo della scuola che si fa 2 ore al giorno almeno 3 volte alla settimana....non è agonista però forse ha meno voglia di lavorare di un cavallo che gareggia....

poi secondo me è utile cambiare spesso lavoro, imboccatura e esercizi....sennò la cosa diventa monotona e sicuramente si stancano anche loro.........

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lunedì 7 gennaio 2008, 19:01
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
Premesso che sicuramente un cavallo preferisce starsene nel paddock tutto il giorno piuttosto che essere montato qualunque sia la disciplina, non penso si possa parlare di differenze per quanto riguarda attività agonistica o non, ma credo che se ci sono differenze riguardano i carichi di lavoro. Un cavallo è sottoposto a stress ogni volta che lo montiamo, anzi ogni volta che cerchiamo di comunicare con lui (anche con corda e capezza). Quello che è interessante è tenere a bada i segni di stress e se si nota un affaticamento concedere periodi di riposo. Inoltre è buona norma variare molto il lavoro, che si parli di agonismo o no, per evitare che il cavallo si annoi o che si entri nella routine che uscire dal box/paddock vuol dire sempre fare gli stessi esercizi e fare tanta fatica, altrimenti facilmente molti non vorranno più uscire.


lunedì 7 gennaio 2008, 19:49
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
mah.. la mia finchè gareggiava era invasata di testa.. non vedere l'ora di uscire ad allenarsi, aveva sempre foga di fare..
adesso che non fa più niente è molto meno invasata e se non la monto non si lamenta minimamente (cosa che prima faceva).. :roll: ma non per infelicità.. solo ha meno scopo..

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una gara la vinci quando arrivi al fondo..

...vivere è stupendo dispiacendo agli str***i...

..sono tua...

"..E bruci le suole anche se Non c'e' direzione Ma profumo di viole c'e' Tu cammina Nel sole sotto le costellazioni Siamo anime a milioni Che a pensarci c'e' da perdersi Tutti con la propria storia Un graffio dentro alla memoria..."


lunedì 7 gennaio 2008, 20:15
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
Mah, io non riporto esperienze agonistiche, però voglio raccontarvi di Cindy e Hippo(che sono i cavalli che conosco meglio).
La prima fino a primavera scorsa era ststa "buttata lì" dal suo proprietario, era aggressiva, per fare il tragitto box-paddock(e viceversa) trottava sul posto, tirava, ecc...
Prima ho iniziato a lavorarla saltuarmente alla corda, ma già dalle prime volte si era rasserenata molto.
Ora la puoi portare in giro senza lunghina. Sia che capisce che si va in box a pappare, sia in campo a lavorare(che poi alla fine cazzeggiamo e basta! Eheheh!)...

Hippo ai dempi della mezzafida era montato solo da me e dal nipote dell'istruttore. Era molto più equilibrato e tranquillo, però reattivo durante il lavoro. Quando è diventato cavallo della scuola è cambiato, quando capisce che è ora di lavorare si innervosisce o diventa apatico, a seconda delle giornate.
Se invece capisce che si va in passeggiata è molto più contento e impaziente.

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lunedì 7 gennaio 2008, 20:28
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
secondo me è importante se un cavallo è agonista o meno, ad esempio il mio quando è al pascolo, con me viene quando lo chiamo mentre con gli altri scappa... poi in campo lavora bene e esegue gli esercici senza problemi (ma non ha una mente SOLO da agonista) xkè se lavora bene in campo, andiamo in passeggiata, circa 15 minuti con anche un pò di galoppo. lui sapendo che se lavora bene viene premiato (ovvero galoppare nei prati dove nn deve tenere la testa bassa ecc...) si fa prendere più volentieri da me, xkè sa che dopo si diverte. ho visto molti cavalli, quelli ke nn hanno mai messo un piede fuori dal maneggio, che quando ti vedono arrivare con la capezza cercano di sfuggirti in tutti modi.. poi ovviamente c'è il cavallo ke sopporta di + il lavoro e c'è anche quello pigro..

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martedì 8 gennaio 2008, 19:30
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
Ecco, penso che il cavallo che viene da te quando lo chiami in pascolo (e non hai con te un secchi : Chessygrin : o di carote... ) è la prova del nove del fatto che quello che fa con te non dispiace affatto!

Io non ho esperienze personali di lavoro agonistico, e a pensarci bene pochissima esperienza anche di "lavoro", ma con una cavallina giovane, problematica, e di proprietà di due ragazzi che stanno appena facendosi un po' di esperienza, ho un po' lavorato, meglio che potevo... le ho insegnato solo due cose, in pratica, a rallentare se le chiedevo di rallentare, e a piegarsi dal suo lato rigido senza "buttarsi di spalla" come una pazza. Niente di violento, ma in quella occasione le redini (senza imboccatura) le ho usate, fino che la cavallina ha ceduto, applicando meglio che potevo le indicazioni di McLean (ossia, aumentando la pressione fino al "livello motivante": un livello ALTO!)... il tutto avrà richiesto forse due o tre lezioni di una mezz'oretta. Ho dovuto, per così dire, "vincerla", e temevo che mi tenesse un po' di rancore, in quelle poche lezioni non si è divertita, penso... il fatto che adesso, in pascolo, mi si avvicini sempre, senza neppure chiamarla, veramente "contenta di vedermi", mi rassicura sul fatto che poi l'esperienza non è stata così brutta!

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Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio.
Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"


giovedì 10 gennaio 2008, 5:59
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
OmbrOmantO ha scritto:
concordo anche io....secondo me la predisposizione al lavoro non dipende dal fatto di essere agonisti o meno....


ok,io però non mi riferivo alla predisposizione al lavoro ma al modo di affrontare il lavoro..

Io ho avuto eseperienza con un cavallo che ha corso tutta la vita in gare di endurance..praticamente dai 4 anni fino ai 10 anni..e io l'ho conosciuto come cavallo già "rodato" ma non mi toglie dalla testa nessuno che se non avesse fatto tutte quelle gare sarebbe stato un cavallo diverso..
Non per il fatto della gara in se ma per come gli era semre stato imposto di lavorare e di vivere la tensione..per lui era sempre gara..
Quando ha incominciato a capire il concetto di tranquillità ho subito notato dei miglioramenti..decisamente meno contratto e molto più aperto a livello di testa,non solo nel lavoro ma anche nel comportamento con gli altri cavalli..

Un'altra eseperienza l'ho avuta con dei puledri di 4 anni..essendo stato il mio lavoro io e un'amica dovevamo seguire gli ordini del capo..(del quale non avevamo particolare fiducia..ma d'altronde ci dava da mangiare e non potevamo tirarci indietro)..
Dovevamo fare un allenamento davvero precoce e al limite per le loro possibilità,mentali e fisiche,senza contare che ogni qual volta vi era una salita (cioè molto spesso) dovevamo abituare i cavalli ad "aggredirla" al galoppo...
...il risultato è stato di vederli piano piano partire completamente di testa..
Nel paddok erano diventati completamente apatici..lo sguardo perso..durante il lavoro la mia addirittura cominciava a incappucciarsi o a impennarsi..una volta la mia amica ha rischiato in slaita di ribaltarsi all'indietro perchè il puledro che montava lei si impennava a candela in salita e si metteva a saltare sui posteriori.. :shock:

Io credo che bisogna fare molta ma molta attenzione..è un attimo perderli..


giovedì 10 gennaio 2008, 11:13
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
Tisha, l'apatia di cui parli é il primo sintomo di una condizione medica da considerare seriamente, overtraining... é una vera e propria sindrome simile a ma piú seria della fatica cronica... ed é causata appunto da periodi abbastanza lunghi di lavoro eccessivo.

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giovedì 10 gennaio 2008, 11:31
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
..buono a sapersi..grazie Pascal per l'informazione..
Non ho dubbi a credere che fosse un sintomo di una grave condizione medica! :(
Erano arrivati ad una condizione di stress pico-fisico ai limiti del normale...


giovedì 10 gennaio 2008, 11:37
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
Sí infatti, leggendo il tuo racconto é quello che ho pensato anche io : Hurted : poveri piccoli! Se metti overtraining (con qualche altra parola chiave tipo horses) su google troverai un sacco di informazioni. Comunque credo che l'unica cura sia tanto riposo...

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giovedì 10 gennaio 2008, 11:44
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
...lo so...ma d'altronde se i proprietari erano degli ignoranti tali rimarranno..è inutile combattere contro certa gente,è come sbattere contro un muro!
Ancora un anno così e si troveranno i cavalli stendintati.. : Andry :


giovedì 10 gennaio 2008, 11:57
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Messaggio Re: la mente del cavallo non agonista
purtroppo esiste tanta gente senza scrupoli o ignorante nel mondo dei cavalli e l'unico modo per combatterli, secondo me, è l'informazione, fare in modo che le persono sappiano sempre più di cavalli e che sappiano capire se altri stanno sbagliando oppure no. In altri paesi questi episodi sono più rari (non del tutto assenti ovviamente) perchè la cultura equestre (nel senso di conoscenza dei cavalli) è molto più sviluppata.


domenica 13 gennaio 2008, 13:58
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