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Messaggio |
Andrea
Utente
Iscritto il: martedì 15 febbraio 2005, 11:05 Messaggi: 5775 Località: Lombardia
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No no..Nico, non mi sono spiegato allora
CHI fa il mestiere?
Sempre l'addestratore di doma dolce?
Perchè, nel momento in cui il cavallo, addestrato con tutto il tempo necessario per montargli in groppa, poi deve imparare anche a: saltare, muoversi in dressage, e non credo che un Parelli o un Roberts siano anche esperti di queste discipline (poi magari sbaglio), il mio quesito è:
Una volta "imparato"il cavallo, e poniamo nel mio caso, il cavallo deve diventare un saltatore..LI a quel punto, che succede?????
Il cavallo continua a seguire il suo tutor dolce?
Il cavallo passa in mano ad un cavaliere che gli insegna nuovamente il mestiere del saltatore -dressagista-o chi per lui??
Hai capito cosa voglio dire???
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giovedì 22 febbraio 2007, 14:12 |
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Ziel
Utente
Iscritto il: lunedì 29 maggio 2006, 11:00 Messaggi: 102 Località: Emilia Romagna
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Ho un altro quesito per andrea.
Un buon addestratore di "doma Dolce" lavora una cavallo. Ok.
Ma se questo cavallo finisce in mani poco esperte e il cavallo non è abituato a comunicare con un "poco sensibile"?
Quello che mi preoccupa non è la doma dolce in se, ma il poi....
Te lo chiedo perchè ho visto cavalli domati con la doma dolce, ubbidientissimi all'addestratore e completamente sordi con il suo proprietario. Tu dirai, che dobbaimo istruire anche loro (i cavalieri/proprietari), ma è possibile con delle videocassette o week end? Io, come sai, è una vita che lavoro con i cavalli e ancora mi considero inesperta e mi trovo a scontrarmi con persone che "hanno visto Parelli fare così".
Spero di essere stata chiara.
_________________ Sconfitte e ricadute disseminano la via dei Proficentes, coloro che raggiungono la meta.
L'attacco è l'unica cosa che si decide.
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giovedì 22 febbraio 2007, 15:12 |
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Ziel
Utente
Iscritto il: lunedì 29 maggio 2006, 11:00 Messaggi: 102 Località: Emilia Romagna
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Scusa il quesito è per Nicola, ma se anche andrea vuole rispondere....[:D][:D][:D]
_________________ Sconfitte e ricadute disseminano la via dei Proficentes, coloro che raggiungono la meta.
L'attacco è l'unica cosa che si decide.
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giovedì 22 febbraio 2007, 15:13 |
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Nicola
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Andrea ha scritto:
Hai capito cosa voglio dire???
Ok adesso ho capito benissimo.
Il problema è che Roberts è un grande trainer, ovvero un ottimo addestratore. In teoria, e purtroppo solo in teoria, chi doma il cavallo dovrebbe essere la stessa persona che gli impartisce l'addestramento, almeno quello di base.
Guarda, proprio a questo proposito, un giorno, parlando con Red Pearl, discutevamo sul fatto che avevo cercato di stabilire un contatto, tramite il join up, con una cavalla che aveva un padrone violento e che era piuttosto traumatizzata.
Red mi diede una triste ma grande lezione dicendomi:
"Tu, facendo conoscere alla cavalla un mondo diverso da quello di paura a cui lei è abituata, le fai un male ancora peggiore. Sapendo che esiste un modo diverso rispetto a quello del suo padrone, vivrà con molta più tristezza e disappunto la sua situazione"
Questo credo risponda in parte anche alla domanda di Ziel.
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giovedì 22 febbraio 2007, 15:36 |
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Andrea
Utente
Iscritto il: martedì 15 febbraio 2005, 11:05 Messaggi: 5775 Località: Lombardia
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Allora le mie ipotesi sono in parte confermate!!
Il cavallo nasce e conosce la doma dolce fino a quando, povero lui, non finira' in mano ad un "ordinario" addestratore, che lo condurra' alla sua vita effettiva...
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giovedì 22 febbraio 2007, 15:40 |
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Nicola
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Ziel ha scritto:
Tu dirai, che dobbaimo istruire anche loro (i cavalieri/proprietari), ma è possibile con delle videocassette o week end? Io, come sai, è una vita che lavoro con i cavalli e ancora mi considero inesperta e mi trovo a scontrarmi con persone che "hanno visto Parelli fare così".
Spero di essere stata chiara.
Non posso che constatare, come tu stessa fai, che il problema è innanzi tutto educativo. Il problema di filmati e dvd è che legittimano chiunque ad agire come un addestratore, credendosi tale.
Io non monto mai da solo, cerco sempre di farmi seguire, indipendentemente dalla mia esperienza. E mi becco tutte le critiche del caso, ed anche se lo vorrei, quasi nessuno dei cavalieri che conosco ama avere un occhio esterno che lo aiuti.
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giovedì 22 febbraio 2007, 15:52 |
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Nicola
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Andrea ha scritto:
Allora le mie ipotesi sono in parte confermate!!
Il cavallo nasce e conosce la doma dolce fino a quando, povero lui, non finira' in mano ad un "ordinario" addestratore, che lo condurra' alla sua vita effettiva...
Purtroppo in molti casi è proprio così. Forse la situazione sta un po' cambiando, ma solo nel segmento dei cavalli di assoluta eccellenza.
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giovedì 22 febbraio 2007, 15:56 |
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Andrea
Utente
Iscritto il: martedì 15 febbraio 2005, 11:05 Messaggi: 5775 Località: Lombardia
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Cavalli di assoluta eccellenza??
Il senso sarebbe, importanti, con grandi genealogie e costosi???
in pratica mi dici, che o nasci importante o ti becchi i calci in chiulo??
Tutti questi miei quesiti, hanno un senso reale,in quanto , il mio capo, sta iniziando a collaborare attivamente con un allevamento lombardo abbastanza famoso, e a noi, sono gia arrivati dei puledri, precedentemente domati da un esperto del settore "doma naturale", ma il piu delle volte, il lavoro di addestramento, seppur eseguito con sapienza, pazienza e rispetto per il cavallo, nulla ha a che vedere con le regole della doma stessa.
Da assoluto novellino del settore, mi sto rendendo conto che , in pratica, si ricomincia tutto daccapo!!
Cioè.. il cavallo che arriva è educato, gestibile nonostante la giovane eta', ma assolutamente acerbo di qualsiasi lavoro..
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giovedì 22 febbraio 2007, 16:37 |
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Nicola
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E' un problema tipicamente nostrano:
Chi doma non addestra, e viceversa, perchè non esiste ancora una "Scuola" condivisa in questo senso.
In Francia, ad esempio, esiste un apposito settore della federazione dedicato a questo.
In teoria, un buon addestratore dovrebbe essere già in grado di effettuare la "doma", o per essere più corretti, portare il cavallo alla prima sella.
In teoria, chi doma e chi addestra dovrebbero lavorare in sinergia, se proprio non si può ottenere che le due figure siano incarnate dallo stesso soggetto.
Un esempio virtuoso di questa pratica è la guardia reale inglese. E' anche vero che la Regina conosce e segue Roberts da più di un ventennio.
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giovedì 22 febbraio 2007, 16:49 |
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mzpeepers
Utente
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2005, 2:09 Messaggi: 600 Località: Estero
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">In teoria, un buon addestratore dovrebbe essere già in grado di effettuare la "doma", o per essere più corretti, portare il cavallo alla prima sella.
[/quote:ckyuzi12]
Scusa l'ignoranza di come vanno le cose in Italia ma......e non e' cosi' in realta'?
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giovedì 22 febbraio 2007, 18:22 |
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Nicola
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mzpeepers ha scritto:
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote">In teoria, un buon addestratore dovrebbe essere già in grado di effettuare la "doma", o per essere più corretti, portare il cavallo alla prima sella.
Scusa l'ignoranza di come vanno le cose in Italia ma......e non e' cosi' in realta'?
In Italia la scuola tradizionale, di stampo militare, è, per la mia personalissima esperienza, ancora la più in voga.
Nel western, a mio parere, se tecnicamente si è molto preparati, in termini di rispetto del cavallo ci sono ancora enormi passi da compiere, e il capitolo "futurity" è deleterio in questo senso.
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giovedì 22 febbraio 2007, 18:32 |
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