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western girl
Utente
Iscritto il: lunedì 25 aprile 2005, 13:24 Messaggi: 448
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Doma dolce....
Volevo sentire un po' di pareri a riguardo dei vari tipi di doma naturale che si usano ora...
Io non ho mai fatto scuola da nessuno, tutto quello che faccio ora, l'ho imparato con gli anni, leggendo, guardando e facendomi un mazzo cosi'.... Non ho mai approfondito il discorso, e non mi sono mai interessata pienamente in uno di questi metodi...Quello che ho dai cavalli lo ricavo usando pazienza e "rubando" da un articoletto di questo o di quello e via cosi'...
Mi interessavano soprattutto opinioni di chi fa monta western e livello agonistico, persone che addestrano cavalli da gara e cosi via...
Cerco di spiegare perche'..
Conosco un ragazzo che applica il metodo di Monty Roberts sui cavalli con cui lavora...Ora sta addestrando un puledro.Un normale cavallo, con i normali problemi che un puledro di tre anni puo' avere... Sono tre mesi che lo lavora in tondino e gli appena messo la sella...Io solitamente metto la sella in meno di un mese e subito dopo comincio a lavorare al passo sulle direzioni e cosi via...
Gli ho chiesto come mai tutto questo tempo e mi ha risposto che il cavallo ha tutto un percorso da fare...
Io non ho saputo che dire perche' so poco o nulla di Monty R. e' il suo metodo. Il proprietario del cavallo ha bonfonchiato che secondo lui ci sta mettendo troppo...
Mi sorge una domanda a cui spero qualcuno mi dia risposta:
Ma chi per lavoro addestra cavalli da gara, puo' permettersi di aspettare tre mesi prima di montare in sella?
Quando sento lui parlare di tutti questi "percorsi", tempi e ragionamenti vari sulla mente del cavallo mi vengono i sensi di colpa perche' penso che come faccio io non va bene, che non rispetto il cavallo e i suoi tempi. Io non ho mai avuto problemi e i risultati non li ottengo certo con il bastone...
Mi piacerebbe molto approfondire uno di questi metodi ma mi scontro tra pareri e soprattutto chiacchere differenti. C'e' chi dice che sono i migliori, alcuni dicono che sono una perdita di tempo...
Ultima parentesi...negli States ho visto come si domano i puledri, e anche li non si usa violenza, ma sono cmq diversi e piu' rapidi di quelli che tutti noi conosciamo....
_________________ Cowboy up!
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sabato 2 luglio 2005, 17:29 |
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Red Pearl
Moderatore
Iscritto il: lunedì 28 febbraio 2005, 8:11 Messaggi: 1462 Località: friuli venezia giulia
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Non mi permetto di parlare dei vari metodi (Parelli,Monty)perchè non li conosco...Però posso dirti,che ho seguito circa dieci anni fa,un corso,con il premio nobel Bino Jacopo gentili (scienziato di fama internazionale, insignito de L'Academy Honor, il Premio Nobel per l'etologia, nel 1997)...Durante questo corso,ho visto fare le cose più incredibili...e le ho anche potute provare...Ho visto montare puledri completamente sdomi,in circa un ora...(non solo salirci su...ma portarli al passo,trotto e galoppo..liberi...non tenuti alla longia..)..Ho lavorato con uno stallone paint,che era stato regalato al prof Bino,perchè considerato pazzo(aveva cercato di ammazzare letteralmente il vecchio proprietario)per imparare il metodo di rieducazione...E ho usato questo metodo per la mia cavalla (in un giorno ,montata solo con il collare di corda),e una quarter da reining di un mio amico,che aveva problemi con gli spin...(dopo due giorni,solo con il collare non cadeva più di spalla)...potrei continuare con gli esempi...Ma credo che quello più importante sia questo...alcuni ippodromi che hanno deciso di utilizzare questo metodo,addestrano e domano i puledri di due anni in una sola settimana..e li portano in pista...
Pur avendo personalmente fatto questo genere di studio (perchè si parla di metodo scientifico,ed alla fine,di questo si tratta)per mia esperienza personale posso dire,che ben pochi,sono in grado di fare quello che lui riesce a fare,negli stessi tempi...Di sicuro a me,in una settimana sarebbe impossibile preparare il cavallo...Penso che questo tipo di doma ( a livello di gare)non decolli proprio perchè ci si aspettano dei risultati miracolosi,e subito,ed essendoci davvero poche persone in grado di ottenerli,la si abbandona,pur non rendendoci conto che i tempi vengono comunque accorciati,ma che soprattutto (dal mio punto di vista)se ne ricava un grande beneficio sulla psiche del cavallo.Ribadisco comunque,che questa è la mia opinione personale,fermo restando,il massimo rispetto di scelta per ogni trainer e ogni proprietario di cavallo.
_________________ "Se nella vita seguirai le tue passioni sarai sempre un vincente"....
Erpetologo Steve Irwin (Crocodile Hunter).
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sabato 2 luglio 2005, 19:09 |
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Nicola
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Carissima Western girl, io sono un allievo di Monty Roberts, e pratico il join up da anni e posso dirti di sicuro una cosa. Monty sale in sella in 27 minuti e lo fa per un preciso motivo:
Ritiene infatti che un evento tanto particolare, e sicuramente disorientante per il cavallo, debba essere risolto in tempi rapidi. Sostiene che una settimana dovrebbe essere sufficiente per far accettare sella e cavaliere a qualsiasi cavallo.
Inoltre nell'esperienza di decenni, Monty sostiene che un cavallo sottoposto ad un lavoro di join up troppo prolungato, ottiene risultati meno validi rispetto ad un soggetto lavorato non a lungo.
Un mese è un tempo molto lungo nella logica del join up, tre mesi sono sicuramente troppi.
Aggiungo che il join up ha come conseguenza un ammansimento dolce, ma non è il suo fine. E' il rapporto col cavallo che è fondamentale, e non la tecnica per far accettare rapidamente la sella ad un cavallo.
Questo è il motivo per il quale Monty applica il join up con i caprioli, i cervi e altri animali. Non metterà mai sulla loro schiena una sella, ma avrà modo con loro di condividere un linguaggio.
Spero di esserti stato utile.
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domenica 3 luglio 2005, 8:27 |
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western girl
Utente
Iscritto il: lunedì 25 aprile 2005, 13:24 Messaggi: 448
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Grazie!!!
Informazioni concise ma molto esaudienti!
Consigliami un libro su Monty, qualcosa pratico da leggere, da cui possa trarre consigli e approfondire il discorso![:)]
Un altra cosa... Come funziona il metodo di Monty con cavalli che hanno problemi caratteriali, o dovuti ad uso scorretto o ad un rapporto problematico con l'uomo? Immagino che i tempi cambino, a seconda di come apprende il cavallo...O sbaglio...
Poi mi sono fatta questo ragionamento... Come ho detto, io non ho mai approfondito nessuna di queste tipologie di doma, forse per pigrizia, per impossibilita' di imparare da qualcuno e cosi via...ma allo stesso tempo quando lavoro un cavallo, giovane o vecchio che sia, cerco prima di tutto di creare un rapporto amichevole, ma allo stesso tempo stabilire una spece di gerarchia tra me e lui...Vedo che non ho problemi, per cui penso che tutto sommato non sto neanche facendo male.... Diciamo che cerco di trarre spunti da come i cowboy lavorano. Non usano la forza, non usano le brutte maniere, ma sono fermi e decisi su cosa vogliono fare... Non vorrei chiamarla sottomissione del cavallo, ma forse piu' un modo di vivere l'uno accanto all'altro in reciproco rispetto... Io rispetto te, ma tu rispetti me, e cosi' stiamo felici e contenti insieme... Non so se mi sono spiegata...
_________________ Cowboy up!
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domenica 3 luglio 2005, 10:19 |
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Harley
Utente
Iscritto il: lunedì 21 febbraio 2005, 15:07 Messaggi: 730 Località: Piemonte
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io di monty roberts so poco,solo alcuni concetti fondamentali,ma uso il metodo parelli da due anni e mezzo.
mi sono avvicinata a questo metodo xke avevo seri problemi col mio cavallo(ah,io faccio salto ostacoli)in gara mettevo o il centauro o il pessoa al secondo anello e avevo difficolta a tenerlo...passato un anno nn sapevo piu che fare...
dopo due mesi del metodo sono uscita in c1(la mia prima c1,quindi ero agitata il doppio [:p] ) in capezza...risultato?ho fatto penalita sul tempo!!!
questo x quanto riguarda il lato agonistico,da quello del rapporto,be,ke dire..tutt'un altro cavallo!(be,anche tutta un'altra me,molto piu consapevole)...prima nn si faceva toccare il muso,le orecchie poi,figuriamoci!ora invece abbassa la testa x farsi dare una spazzolatina alle orecchie!
x me questi metodi(monty,parelli)sono tutti molto validi,ma solo se chi li usa sa cosa fa e ne è capace o è seguito da qualcuno di esperto...
x quello che hai detto nell'ultimo post,si direbbe che hai trovato da sola i principi sui quali si basano:comunicazione,rispetto...
quindi se nn hai mai avuto difficolta evidentemente è perche inconsapevolmente gia usi la filosofia a cui si rifanno questi metodi...anche perche,secondo me nn hanno inventato nessun metodo miracoloso,semplicemente trattano i cavalli come tali e non come macchine o che ne so...spero di essere stata chiara!
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domenica 3 luglio 2005, 10:58 |
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Vale CH
Utente
Iscritto il: mercoledì 23 febbraio 2005, 18:07 Messaggi: 451
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X Nicola: io seguo il metodo di Parelli...e come è giusto che sia, visto che alla base si ha sempre il cavallo...ho trovato leggendo le varie discussioni delle cose in comune...ma dato che sei il primo che incontro che lo pratica da un po', volevo sapere che cosa fai una volta raggiunto il join up: o meglio, che cosa fai dopo praticamente? [:)] O una volta raggiunto il j.u. hai la base per meglio rapportarti al tuo cavallo e quindi montare più facilmente?
Scusami se forse nn mi sono espressa bene, ma nn ho mai capito il lato pratico di Monty [:)]
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domenica 3 luglio 2005, 13:13 |
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Nicola
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Per Western Girl: sul sito di Monty (cercalo con google oppure visita http://www.montyroberts.it) puoi trovare tutte le sue pubblicazioni sia cartaceee che audio-video. E sono proposte molto semplici, e spiegate con logica e precisione.
Per i cavalli maltrattati o problematici, il contatto attraverso il join up è ancora più importante del lavoro coi puledri. Un cavallo maltrattato deve ricostruire un mondo di "affetti" e di fiducia, e questo non avrà più come primo obbiettivo la sella, masemplicemente la ricostruzione del branco e delle sue regole e delle sue sicurezze.
Per Vale: il join up è un linguaggio, più che un metodo. Mi spiego: se io e te parliamo la stessa lingua e diamo i medesimi nomi alle cose, ogni mia richiesta a te sarà più chiara e facile da eseguire.
Attenzione però: il join up non è di per sè un metodo di addestramento. Addestramento e insegnamento, però, possono essere compiuti seguendo i principi del join up. Di solito l'addestramento è basato sul linguaggio semplice di sì/no: una cosa giusta è premiata, una sbagliata punita. Addestrare secondo Monty è un concetto di partnership: la mia richiesta è fatta nella lingua del cavallo.
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domenica 3 luglio 2005, 13:36 |
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Vale CH
Utente
Iscritto il: mercoledì 23 febbraio 2005, 18:07 Messaggi: 451
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Sì ho capito, ma quindi da quanto mi dici anche tu, il sistema di Monty è molto più teorico che pratico. Mi spiego: non esiste nel sistema di Monty qualcosa facsimile dei sette giochi di Parelli? Come dice Monty di spiegare al cavallo se fa bene o male?
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domenica 3 luglio 2005, 13:48 |
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Nicola
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Perdonami Vale ma è il contrario: il join up è un sistema di partnership nient'affatto teorico. E' una pratica continua. I famosi sette giochi (ho praticato Parelli e l'ho abbandonato molto presto, perchè lo ritenevo un metodo sbagliato, ma è una mia opinione che non vuole essere polemica!) hanno un vago corrispettivo nel lavoro in tondino.
Fai attenzione, il lavoro in tondino per ottenere il join up e quindi il follow up ha regole e metodiche precise, che puoi, se credi, imparare, che vengono da una teoria sviluppata nell'esperienza di anni e per questo una precisa applicazione pratica.
In ogni caso ti ripeto, il lavoro in sella è un'attività che ha a che fare con il professionismo, e non può essere improvvisato o bypassato.
Infine se conosci un po' di equologia saprai che allontanare un cavallo o lasciarlo avvicinare sono le basi del linguaggio di branco.
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domenica 3 luglio 2005, 16:42 |
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Vale CH
Utente
Iscritto il: mercoledì 23 febbraio 2005, 18:07 Messaggi: 451
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OK. Ma allora secondo Monty in sella che fai? I comuni mortali secondo il suo metodo lavorano solo in tondino?
Non capisco [:)]...nn è che potresti farmi degli esempi concreti?
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lunedì 4 luglio 2005, 13:10 |
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Nicola
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Una volta che si è in sella l'addestramento, fatto da un professionista, sostituisce il vecchio binomio di carora e bastone con: comodo, scomodo. Comodo è riposo, scomodo è ulteriore lavoro.
Se il cavallo comprende la richiesta gli consentiamo di riposare, se non risponde alla richiesta si procede a lavorare.
L'importante e che ogni richiesta sia chiara e non fraintendibile!!
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mercoledì 6 luglio 2005, 14:40 |
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Vale CH
Utente
Iscritto il: mercoledì 23 febbraio 2005, 18:07 Messaggi: 451
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Sisi ho capito! Cmq in ciò è identico a Parelli...[:)]
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mercoledì 6 luglio 2005, 15:51 |
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Nicola
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Ti ripeto....Ho fatto anche Parelli, lo conosco!![;)]
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mercoledì 6 luglio 2005, 16:03 |
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Vale CH
Utente
Iscritto il: mercoledì 23 febbraio 2005, 18:07 Messaggi: 451
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Sì lo so...ma da quanto mi hai detto, al momento nn riesco ancora a cogliere l'essenza che divida (in un certo senso) da un lato i due metodi.... In altre parole, che cosa è veramente drastico (se si può dire, visto che alla base c'e' sempre il cavallo), tra i due metodi? Visto che hai praticato anche Parelli, forse sei uno dei pochi che me lo sa dire...[;)]
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mercoledì 6 luglio 2005, 16:13 |
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Nicola
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Secondo lamia modesta opinione il Parelli si basa su delle reazioni riflesse del cavallo, non sulla condivisione di un linguaggio.
Mi spiego: se il medico mi da una martellata sul ginocchio quello si alza per azione riflessa, se me lo chiede lo alzo volontariamente.
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mercoledì 6 luglio 2005, 17:04 |
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