Patch, la serreta spagnola non é solo una parte rigida, é una piastra metallica a volte liscia altre zigrinata, ricoperta di cuoio o lasciata nuda.
L'ultima citata é qualcosa di terribile, ne ho visti di cavalli sanguinanti per proprietari idioti.
Mentre quella ricoperta di cuoio lo trovo un ottimo aiuto per girare alla corda(in campo, quando non hai un tondino ed il campo non é nemmeno recintato ) cavalli nevrili senza interferire con l'imboccatura, come faccio con il mio puledro, quando la corda non é un lavoro ma un semplice preambolo per farlo stancare.

..dolore...dolore...miiiinchia...che dolore !!

grazie genna! avevo capito che è metallica, ma volevo capir bene le differenze dal capezzone, che quest'ultimo mi pare sia una capezza con 3 piastrette di metallo snodate l'una con l'altra con un anello sopra no? l'ho usata una volta per insegnare a girar alla corda l'aster(mi faceva far surf per il campo) ma non me la son studiata...mentre ora c'è sto andaluso che a volte le mettono credo la serretta, perchè è una U metallica con un anello messa sul naso...ma loro la chiamavano capezzone...ero rimasta un pò confusa infatti...però visto che non mi serviva non me ne son preoccupata poi molto

Questo dimostra che il capezzone é uno strumento veramente dolce e io invito veramente tutti i domatori e gli addestratori ad utilizzarlo... Ovviamente ricercando la tensione se no allora é inutile

Non per niente Oliveira lavorando in un maneggio e non in un tondino si serviva di aiutanti per inquadrare il cavallo nella metà del rettangolo, questo perche... uun puledro che non sa neanche di essere al mondo se messo in circolo in uno spazio aperto o ti sta appiccicato o scappa.
Vedete ragazzi.. o signori...(tipo alex.. ) io credo che la vera doma dolce sia stata persa.. e si trova nei libri che ormai comprano pochi disgraziati...(come me ) (((prima che qualcuno mi anticipi l ultima frase non era riferità nello specifico a oliveira)))

Si Patch, il capezzone con serreta (o meglio serreton alla spagnola )lo usano tutti in Spagna, molte volte le stesse testiere lo hanno incorporato, é di indubbia comodità per la corda e per portare a spasso cavalli focosi in alternativa al chif o peggio ancora catene in bocca

io uso il metodo parelli, anche se non ho mai seguito un corso ufficiale perchè ormai è diventato un business e i prezzi sono alle stelle...nel mio maneggio hanno cominciato a usare il parelli (loro invece hanno seguito corsi, dvd, libri...) e io sono stata contagiata di conseguenza. devo dire che mi trovo davvero bene con questo metodo! La capezza parelli non mi sembra affatto un sistema pesante, bisogna contare che la bocca del cavallo è completamente libera e lui è libero di fare qualsiasi movimento. Il muso non è affatto avvolto ma la capezza è anche relativamente larga perchè il concetto di base è che lui senta prima di tutto il nostro sguardo, poi lo spostamento del nostro peso, poi la pressione esercitata con le gambe e infine la capezza. Riguardo ai nodi beh...i cavalli sono i primi a dirci se danno fastidio o no: i filetti non li vogliono neanche per sbaglio e il morso pure, la capezza non la guardano nemmeno, se la fanno mettere in tutta calma...in più il fatto che la capezza sia larga significa che non c'è una continua pressionedei nodi. Il metodo parelli prevede che si cominci con questa perchè non c'è una pressione diretta sul cavallo, così ci si abitua ad usare il proprio corpo per dirigerlo e una volta imparato questo si può aumentare la precisione dei propri gesti...pensate semplicemente che nei savvy c'è una sezione che si chiama finesse che consiste nel fare esercizi con dei sottilissimi elastici che collegano le redini all'imboccatura: se si usa troppa pressione si spezzano immediatamente! Potete capire che non è affatto un metodo pesante...riguardo alla pressione psicologica credo che sia in assoluto la cosa più lontana dal parelli. Nel maneggio che frequento abbiamo per il 90% cavalli che sono stati salvati dal macello, quindi sono casi abbastanza disperati...con il parelli gli stalloni che non vogliono essere montati o i cavalli che hanno avuto in passato reazioni esagerate ora sono i cavalli che usiamo per fare scuola ai bambini. Vi posso assicurare che non sono diventati così docili con della pressione ma solo perchè si è riusciti a trovare un compromesso tra l'uomo e il cavallo che comunque, a priori, non sarebbe nato in natura per essere montato, quindi non ha tutti i torti nel ribellarsi. Il fatto che ora questi cavalli siano degli agnellini senza uso di forzature lo si capisce perchè dal cavallo che s'impenna o scappa quando entri in paddock, c'è un cavallo che ti viene in contro, che struscia il suo muso contro la tua guancia, si fida di te.
Anch'io non sono d'accordo su ogni aspetto del Parelli, però posso affermare senza dubbio che sia un metodo assolutamente tranquillo...
Per quelli ancora dubbiosi vi posso dire che mi hanno proposto poco tempo fa di provare col Parelli a prendere in mano questi due purosangue che arrivano dalle corse, il proprietario stra ricco li ha presi vedendoli così belli e sapendo che erano dei campioni ma non è ancora riuscito a trovare una persona in grado di gestirli e di portarli a una situazione in cui si possano usare o da scuola o da passeggiata. Lui non vuole ovviamente lasciarli lì per guardarli e basta ma spera anche di poterli usare, loro però sono abituati a vedere aprirsi la gabbia e correre correre correre. Questa è una forzatura! Pensavo di accettare la sfida se troverò il tempo, nel caso vi farò sapere!

sono riuscita a costruirmela da sola (faticaaa) anche se non è il massimo perchè tende ad arrotolarsi su se stesa...non ho tenuto ben piatte le corde quando la facevo...
ma appena avrò tempo (quando mai?!?!) la sistemerò...

Non seguo il metodo Parelli nè suoi derivati: monto all'inglese in filetto, ho addestrato in tutto due puledre nella mia vita e l'ho fatto con materiali "tradizionali", diciamo. Tuttavia ho trovato utile la capezza Parelli (che peraltro mi risulta essere derivata da vecchie capezze in corda in uso negli Ippodromi da decenni) per condurre sottomano il puledro quando è "allegro". Non sono giovane, non sono fortissima, se un puledro mi parte mentre lo porto sottomano ci sono buone probabilità che io finisca con il fare sci d'acqua...su prato. Con questa capezza non succede: è come portare in giro il cavallo con l'imboccatura, praticamente.
Però non lego assolutamente il cavallo utilizzando quella capezza lì, e men che meno lo metto al prato (con nessuna capezza lo metto al prato, in realtà) perchè lo considero molto pericoloso.
Limitatamente all'uso che ne faccio, non ho riscontrato danni di alcun genere: il cavallo capisce abbastanza in fretta che ho "qualcosa" in mano (non vorrei essere fraintesa, eh) e non si mette a battagliare col cordino da barca.