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 Benessere del cavallo e rinforzo positivo 
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alexb ha scritto:
Io penso che facendo un piccolo sforzo, si possa estendere anche agli aiuti quello che la Kurland suggerisce per il clicker... nel clicker la Kurland dice (anche se forse non ci fa piacere...) che il cavallo ha la sensazione di padroneggiarci... ha la soddisfazione di capire come "condizionarci" a fornirgli il premio (e ne è eccitato e interessato). Bene, penso che anche un cavallo a cui gli aiuti vengono forniti con coerenza, e con sensibilità, può avere la sensazione di "padroneggiarci"... sa sempre come eliminare immediatamente la pressione, e più il cavaliere è bravo, più il cavallo potrebbe avere la tranquillizzante sensazione di "padroneggiarlo".


Questo punto di vista è forse uno di quelli più belli ed appaganti che ho letto. Soprattutto perche dentro a questa idea il concetto di partnership è completamente paritetico!! GRAZIE!!


giovedì 15 novembre 2007, 19:32
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Io non sono molto sicura dell'efficacia di questo rinforzo positivo..nel senso che dare il significato di rinforzo positivo ad una carezza mi sembra un po eccessivo. Mi avvalgo degli studi psicologici fatti negli anni precedenti: ad esempio gli esperimenti fatti da Skinner (nella famosa skinnerbox) metteva l'animale nella condizione di trovare un modo per sopravvivere e non di collaborare, l'animale, quasi sempre ratti o colombi, venivano stimolali da una variabile gestita dallo sperimentatore che tramite scosse elettriche conducevano l'animale nella direzione giusta o comunque trovare il modo di nutrirsi senza ricevere scosse elettriche.(scusate il riassunto molto stringato....)Poi ci sono diversi tipi di condizionamento...Secondo me, la carezza o il cibo può essere intesa dal cavallo come gratificazione e non come rinforzo positivo...

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Il y a plaisir plus grand que celui de tuer: celui de laisser la vie
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giovedì 15 novembre 2007, 20:20
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Elena ha scritto:
Io non sono molto sicura dell'efficacia di questo rinforzo positivo..nel senso che dare il significato di rinforzo positivo ad una carezza mi sembra un po eccessivo. Mi avvalgo degli studi psicologici fatti negli anni precedenti: ad esempio gli esperimenti fatti da Skinner (nella famosa skinnerbox) metteva l'animale nella condizione di trovare un modo per sopravvivere e non di collaborare, l'animale, quasi sempre ratti o colombi, venivano stimolali da una variabile gestita dallo sperimentatore che tramite scosse elettriche conducevano l'animale nella direzione giusta o comunque trovare il modo di nutrirsi senza ricevere scosse elettriche.(scusate il riassunto molto stringato....)Poi ci sono diversi tipi di condizionamento...Secondo me, la carezza o il cibo può essere intesa dal cavallo come gratificazione e non come rinforzo positivo...


Ciò che dici va contro una lunga serie di studi compiuti in materia addestrativa...


giovedì 15 novembre 2007, 20:25
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beh il condizionamento tramite il dolore credo che sia una cosa terrificante, abominevole dal punto di vista morale e anche superata abbondantemente dal punto di vista scientifico..
io sto cominciando a leggere qualcosina adesso e non ho ancora avuto modo di sperimentare effettivamente questa cosa del rinforzo positivo, ma almeno a livello teorico mi sembra molto interessante e non vedo l'ora di sperimentarla...


giovedì 15 novembre 2007, 20:25
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Sicuramente è molto interessante ma credo ci sia una sostanziale differenza tra rinforzo positivo e una gratificazione. Io sto interpretanto il concetto d ronforzo positivo tramite gli studi di psicologia e le condizioni degli animali su cui venivano effettuati gli esperimenti erano molto diverse da quelle di un cavallo appena montato a cui viene data una gratificazione. Non ho mai trattato questo tipo di argomento a livello equino, per questo dico che secondo me c'è una differenza...non c'è qualche riferimento da cui attingere...Alex aiutami tu! :lol:

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giovedì 15 novembre 2007, 20:34
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Per esempio ci sono le tecniche di clicker training, che hanno buoni risultati su cani ed equini, e tutte le moderne tecniche addestrative western usano il riposo e la gratificazione come rinforzo per un esercizio ben eseguito.


giovedì 15 novembre 2007, 20:41
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Sicuramente sono tecniche utili per raggiungere certi obiettivi, però penso che dia poca importanza al concetto di rinforzo positivo...

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venerdì 16 novembre 2007, 15:51
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Elena ha scritto:
rinforzo positivo...


Vuoi spiegarmi? A me paiono tecniche basate proprio sul rinforzo positivo.


venerdì 16 novembre 2007, 16:05
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Ti riporto un passo del libro da cui ho studiato psicologia:

Il cardine del lavoro di Skinner è il concetto di rinforzo, ossia ricompensa (o punizione) che aumenta (o diminuisce) l probabilità di un comportamento. A differenza di Thorndike, Skinner non fa alcun riferimento alla soddisfazione prodotta dal rinforzo. Senza postulare stati oggettivi interni, è possibile descrivere l'apprendimento puramente in termini di maggiore o minor frequenza di una risposta comportamentale (variabile dipendente) in correlazione con un evento-stimolo ambientale (variabile indipendente).

MI piacerebbe saperne di più sul clicker...

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venerdì 16 novembre 2007, 16:24
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Cara Elena, nel mio confuso cerca e ricerca alla fine sono approdato a http://www.equiclicker.it e al suo forum.
Lì ho incontrato Miriam, Maruzza, e soprattutto Onci (Gabriella Incisa), autrice di un bell'articolo sul clicker training che compare sull'ultimo numero di Cavallo Magazine. Onci è - senza esagerare - una specie di pozzo di scienza equestre, oltre che attentissima addestratrice... e tutto quello che ho faticosamente capito lo devo alla frequentazione di quel forum (fra l'altro, il primo forum che ho frequentato, quello che mi ha permesso di capire come funzionano i forum...). Lì mi si sono schiarite le idee su questi argomenti... ho fatto una bella fatica, ma non si tratta di teoria inutile: è utile, utilissima! Ad esempio, è utilissima per capire che la NH non ha nulla di sostanzialmente nuovo rispetto alla vecchia, buona tecnica equestre... riscoperta, risistemata, resa più comprensibile, ma sempre quella!

Il Clicker, invece, è diverso... perchè si basa quasi completamente sul rinforzo positivo. Sulla ricompensa. Sulla forte motivazione che un cavallo ha a cercare di ottenere la ricompensa.... del tutto libero dalla paura di sbagliare!
Proprio stasera, Onci mi ha telefonato per salutarmi (ci siamo visti a Verona) e mi raccontava che sta insegnando il passo spagnolo a una puledra... senza mai toccarla! Com'è possibile? con il rinforzo positivo, e con l'effetto "moltiplicatore di efficacia" costituito dal clicker...

Quindi:
1. dai una bella scorsa al sito e al forum connesso;
2. stimola Onci! E' la nuova (finora abbastanza silenziosa) moderatrice della sezione Equietologia e comportamento... Fra l'altro, questo topic dovrebbe essere spostato subito là! C'è un moderatore disponibile?

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Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio.
Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"


sabato 17 novembre 2007, 1:49
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arya, beh dopo 'ore' di lavoro...credo che si, abbiano non a torto un'espressione un po' triste....! usati, per la scuola, montati da inesperti, insensibili a tutto o quasi, si 'tirano avanti'...fanno il loro lavoro...alla fine ovviamente sono stanchi. E han solo voglia di tornare a casa...nel box.

Non parlo in particoalre dei cavalli che curate nelv ostro centro, sono considerazioni generiche, da ciò che ho visto io in qualche scuola...

Nicola, sono convinta che il cavallo, in quanto atleta, debba sopportare un allenamento adeguato...compreso di giorni di pausa, di progressione nel lavoro, di momenti di distensione, di distrazioni. E sicuraemnte, un cavallo che esegue bene un lavoro, va premiato....a mio modesto avviso...!

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chi non ama il proprio cavallo non può ottenere grandi risultati (M.Robert)


sabato 17 novembre 2007, 11:35
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Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45
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Località: Friuli-Venezia Giulia
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In un forum che frequentavo molto tempo fa ho postato questo quiz: qual'è la ricompensa più comune, più applicata, quella che dobbiamo assolutamente saper usare alla perfezione, perchè è il cardine dell'equitazione "normale"?

La prima risposta esatta è venuta, se non sbaglio, da un ragazzo giovane... ovvio, la risposta era: il rilascio della pressione.

Ma poi un altro ragazzo ha fatto una domanda che sembrava sciocca, e invece... ha chiesto (cito a memoria):

"Ma se un cavallo mi viene addosso e io mi scanso, è un rinforzo?"

Cavolo! Certo che lo è... è uno strepitoso rinforzo, inconsapevole ma potentissimo... uno di quelli su con cui involontariamente addestriamo i cavalli a fare la cosa sbagliata! La frase "The horse is alwais right", il cavallo ha sempre ragione, significa proprio questo: di fronte a un comportamento sgradevole, a un "vizio", bisognerebbe sempre domandarsi come quel cavallo l'ha appreso... e penso che il 90% delle volte la colpa è di qualcuno che l'ha addestrato inconsapevolmente rinforzando il comportamento errato!

Sarebbe simpatico raccogliere quanti più esempi possibile di rinforzi inconsapevoli... per poi passare all'altro problema: la punizione di comportamenti corretti, cosa facilissima da fare, se si sbaglia di un secondo o due la tempistica della punizione!

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sabato 17 novembre 2007, 11:56
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