Ho controllato... la prof. Temple Grandin non è mai stata menzionata in questo forum, una lacuna da colmare!

Studiosa del comportamento animale, impegnata nell'ambito dei movimenti per i diritti degli animali, interpreta il loro mondo e la loro mente da una prospettiva unica. Soffre infatti di una forma di autismo, e vede il mondo da una prospettiva diversa da noi cosiddetti "normali".

Chi andrà a cercare notizie su Google, sarà forse meravigliato dal fatto che sia anche molto impegnata nel campo della macellazione animale.... facendo ogni sforzo per diminuire lo stress e azzerare il dolore che gli animali provano.

Molti dei suoi articoli (in inglese) su questa sezione del suo sito:
http://www.grandin.com/welfare/intro.welfare.html

Se mi capitano link a lavori tradotti, spero di ricordarmi di aggiungerli qui... chi li trova faccia altrettanto!

Riporto un pezzetto del risvolto di copertina di uno dei suoi libri tradotti in italiano, "La macchina degli abbracci":



Ora, nelle prefazioni c'è sempre un po' di enfatizzazione.... ma come si spiega che qui (ho verificato anche in altri forum equestri italiani) sia assolutamente e perfettamente sconosciuta? Nei forum stranieri invece è menzionata!

Avevo visto un bellissimo documentario su di lei, ma sinceramente non ricordo per nulla su quale rete fosse (se non addirittura su qualche canale di sky).
Mi piacerebbe molto leggere qualche suo libro. Negli Usa è una vera e propria celebrità..

Grazie Arya! Be', vediamo se qualcun altro ci aiuta a colmare questa lacuna! Il fatto che un handicap umano possa essere una chiave per capire meglio, o perlomeno, per guardare il comportamento animale da un altro punto di vista, l'avevo intuito da me; e infatti, in un altro forum, avevo suggerito di riflettere a come pensa un sordomuto dalla nascita (che è certamente "uomo", e certamente "essere pensante", anche se privo del linguaggio): e alcuni dei lavori nel sito della Grandin mi hanno confermato che era una buona intuizione...

Molto probabilmente le persone sordomute hanno un´atenzione in piú per tutto quello che é il linguaggio gestuale.
Noi "normali" solitamente poniamo maggiore attenzione alle paole e anche nel nostro rapporto con gli animali ci´risulta piú difficile entrare nell´idea di linguaggio del corpo.

I bambini autistici da noi avevano un particolare rapporto con i delfini, che risultavano essere molto piú mansueti con loro, anche gli esemplari tendenzialmente aggressivi e dominanti manifestavano una sorta di "comprensione" nei confronti dei bimbi.
Non so dovuta a cosa.

Per quanto riguarda la Grandin, avevo anche io sentito alcune cose su di lei, anche se poche purtroppo.
Ricordo che sosteneva che la sua iper sensibilitá nei confronti dei suoni, dei rumori, degli stimoli in generale, la rendesse piú vicina agli animali nel loro modo di percepire il mondo circostante, e per questo particolarmente empatica con loro.

Piccolissimo OT per Tai... in un accenno, come siamo riguardo alla decodifica del "linguaggio" dei cetacei? C'è qualche indizio che sia una forma di linguaggio simbolico... o cos'è?

In Italia ci sta lavorando il CNR. Stanno cercando di decodificare il significato di ogni suono. I cetacei trasmettono informazioni molto piú velocemente di noi e in ogni suono ci sono informazioni precise che possono riguardare l´ambiente o lo stato emotivo.
Pare che in una manciata di secondi riescano a trasmettere piú informazioni che un uomo in una lunga e articolata conversazione, con una velocitá che ha dell´incredibile.
Si é scoperto che ogni gruppo parla una lingua diversa e che delfini di un gruppo, in presenza di un altro delfino che non conosce la loro lingua, parlino con lui lentamente e usando suoni piú elementari, la stessa cosa che fanno gli umani con i bambini o con gli stranieri.
Pare che formulino delle vere e proprie frasi e che instaurino vere e proprie conversazioni complesse. Molto probabilmente raccontano e descrivono.
Ognuno di loro ha un nome con cui viene chiamato dagli altri.

Il dott. A., responsabile del progetto (non so se posso nominarlo ), se ne sta occupando da molti anni. E´venuto spesso anche da noi. Guardando nei suoi monitor ho capito che la confusione che sento sott´acqua non é niente rispetto a quella che é veramente, in quanto noi possiamo percepire pochi dei suoni che emettono. Praticamente é come il brusio al ristornate, dove ognuno parla con il suo vicino.

Il loro linguaggio é molto piú simile al nostro di quel che si immagina. Ad ogni suono corrisponde un oggetto, un emozione, ecc.
Ad ogni suono una parola, in sostanza.

Di recente si parla sempre di piú di "lingua", per quanto riguarda il modo di comuncare dei cetacei.

Quindi qualcosa di molto simile alla scrittura cinese, o ai geroglifici.... un'immagine (sonora), un concetto.... non un vero "linguaggio articolato", ma tuttavia un linguaggio simbolico... affascinante. Se volete, chiudiamo l'OT qui.... oppure no, vedete voi!

L'ho letto il suo libro e devo dire che mi ha lasciato senza parole. Mi ha fatto molto riflettere e mi ha aperto ancora di più la mente! Lo consiglio vivamente anche se non è un libro da leggere in due giorni ma merita.