Richiesta di interpretazione del T.U. Polizia veterinaria
Come sapete, il triste caso del regolamento CEE sul trasporto animale si sta risolvendo. L'espressione "Il regolamento non si applica per i trasporti privi di contenuto economico", cito a memoria, aveva una sola interpretazione logica... che il regolamento
non si applica ai trasporti in proprio del proprio cavallo. Non si applica, e basta: è come se non ci fosse. Niente limiti chilometrici o altre sottigliezze e distinguo... non si applica. Punto.
Chiarito questo, vado a vedere il TU di Polizia Veterinaria del 1954, aggiornamento 2006, nella parte riguardante i mezzi di trasporto.... e ti trovo un'altra ambiguità...
Questo lo cito di peso.
Cita:
Articolo 36
Chiunque intende esercitare il trasporto degli animali equini, bovini, bufalini, ovini,
caprini, suini e degli animali da cortile a mezzo di autoveicoli deve ottenere
l'autorizzazione dal prefetto della provincia nel cui territorio trovasi la rimessa
automobilistica, facendo regolare domanda nella quale deve indicare:
[....]
Chiedo a chi se ne intende, di interpretazione delle norme.
Per quale motivo il legislatore ha detto "Chiunque intende
esercitare il trasporto" e non ha detto "Chiunque intende
trasportare"? Non sarà che anche questa norma ha lo stesso campo di applicazione del Regolamento comunitario di cui si parla tanto... ossia esclude chi semplicemente "trasporta", senza "esercitare il trasporto" (ossia, senza fornire la prestazione di trasportatore)?
Ho ripreso il quesito qui (già fatto in un altro 3d) perchè vorrei suscitare l'interesse di qualche specialista, che possa darci un parere legale documentato.