è un pensiero che mi gira in testa da un po , colgo l occasione per esplicitarlo qui

è un periodo che, sia on line che "dal vivo" incappo in discussioni che vertono sull "opposizione " (non so se sia giusto definirla così) tra la cosiddetta monta tedesca e la scuola classica (altro termine che mi confonde non poco) .

nel mio piccolo ho avuto l occasione , anni fa , di prendere lezioni da una brava dressagista tedesca.. all epoca non facevo granchè , quindi non posso riportare esperienze di livello tecnico rilevante (non potrei nemmeno ora derresto) , ma in sostanza m ero trovata bene.

solo ora mi è capitata l occasione di avvicinarmi alla monta classica e sto ancora cercando di mettere insieme le idee.

perchè , spesso, si tende a definire la monta tedesca come una monta di compressione ? nel senso, da dove nasce questa idea ?
non voglio parlare di campi gara perchè andiamo su un terreno forse troppo circoscritto, penso al lavoro di tutti i giorni, alla progressione quotidiana.

non so, più vado avanti e più penso che alla fine non ci dovrebbero essere enormi differenze tra scuole di pensiero diverse.. se il lavoro è fatto bene, chiamarlo "classico" o no influisce poco ai fini pratici.

mi interessa molto questa discussione, attendo risposte anche io! comunque non so cosa si intenda per monta tedesca di preciso, ma per classica credo ci si riferisca al metodo che recupera le esperienza più antiche, dai greci a oggi, e credo che il suo esponente più famoso oggi possa essere stato oliveira? ma magari sto sparando cavoltate!!!!

vi avviso, queto argomento fa solitamente degenerare la discussione in rissa!

arg aiuto non dirò più nulla;)

sì Ross , è un tema abbastanza "critico" , ma giuro che non volevo dargli nessuna connotazione polemica.. anzi, volevo proprio capire da dove nascono le polemiche

no, non dico che voi volete polemizzare, ma ho visto in tante occasioni su vari forum che va a finire così.

d'altra parte è un discorso mica semplice...!

Se n'è scritto ovunque e in tutte le salse...

se posso, riporto qui un articolo che può dare qualche idea...

http://massimobasili.blogspot.com/2010/ ... ssica.html

poi...sono solo parole, ognuno sperimentando i vari metodi, sceglierà quello che trova più consono ed efficace.

forse dovremmo semplicemente distinguere tra monta senza conoscenza e monta con conoscenza..
la monta senza conoscenza porta ad azioni empiriche, porta allo spingi e tira, porta a mettere redini e imboccature di ogni genere perché onestamente, e non possiamo dare torto a queste persone, quando non si sa più che pesci pigliare si provano tutte le strade..
la monta con conoscenza si avvicina al giusto, perché si cerca di affrontare e riconoscere sempre meglio i problemi di comportamento, di biomeccanica, etc.. ad esempio non si risolvono problemi comportamentali con una imboccatura..

se un insegnante fa queste distinzioni ed ha di questi interessi allora farà un lavoro migliore rispetto a uno che vede il cavallo solo come qualcosa su cui applicare un regolamento o una dubbia scala addestrativa..

va poi detto chiaro e tondo di cosa si sta parlando, perché "monta classica" è decisamente generico, Steinbrecht è un classico ma è tedesco.. forse è più probabile che ci capiamo meglio se parliamo di "metodo francese verso quello tedesco", perché dire "classico contro tedesco" è come dire "arte culinaria contro arance siciliane", uno comprende tutto e l'altro è un elemento del tutto..

brevemente, possiamo imputare la "pochezza di idee" degli attuali istruttori federali tedeschi ad una scala di addestramento che è più una scala con cui giudicare il risultato, piuttosto che una scala che aiuta ad ottenerlo, insieme ad alcuni errori di biomeccanica e psicologia si capisce come giorno dopo giorno il lavoro sul cavallo viene compromesso, a meno di avere un soggetto qualitativo che sopperisce agli errori con il suo istinto, un po' come un buon cavallo saltatore sopperisce agli errori del cavaliere nel percorso