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 Il rispetto 
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Messaggio Il rispetto
Tutti noi usiamo la parola "rispetto" con la certezza di esprimere un concetto chiaro... ma lo è veramente?

La parola "rispetto" ha lo stesso significato nella frasi: "Il cavaliere deve rispettare il cavallo" e "Il cavallo deve rispettare il cavaliere"?

Io non ne sono affatto convinto... il rapporto di "rispetto" fra cavallo e cavaliere non è identico nelle due direzioni, e l'idea che fra cavallo e cavaliere possa esserci "rispetto reciproco" stona, se ci pensate, perchè il rispetto reciproco (ossia, un atteggiamento del tutto simmetrico) può esistere solo fra uguali... e nessuno può affermare che cavallo e cavaliere siano uguali.

Trasportiamo lo stesso concetto agli uomini... immaginiamo la relazione di "rispetto reciproco" fra genitore e bambino, fra alunno e insegnante, fra imputato e giudice... tutti casi di "rispetto asimmetrico". Quello fra coniugi è invece (o meglio dovrebbe essere) rispetto reciproco, cioè fra uguali... ma chi ha una certa età sa che non è sempre stato così, perchè pochi decenni fa la vera parità legale fra uomo e donna non era affatto scontata.

Tornando all'equitazione: cosa intendete voi per "rispetto" del cavallo verso il cavaliere, e del cavaliere rispetto al cavallo?

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Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio.
Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"


mercoledì 21 maggio 2008, 8:40
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Messaggio Re: Il rispetto
Del cavaliere rispetto al cavallo per me e' abbastanza facile... e' l'impegno a garantire e salvaguardare la sua incolumita' fisica, innanzitutto, e psicologica in secondo luogo, in riferimento all'attivita' che si deve svolgere, e alle condizioni di vita alle quali lo sottoponiamo. Semplice come definizione, ovvio.... come applicazione, si potrebbe stare qui a parlare per un mese! :roll:

Del cavallo rispetto al cavaliere... oddio, ad essere proprio sincera, io ho smesso da un bel po' di riflettere e pormi domande su questa cosa. Pero' io sono fortunata, faccio parte della felice schiera di quelli che ritengono di non avere rapporti conflittuali con i propri cavalli... quindi non ho bisogno di arrovellarmi su questa cosa! : Chessygrin :

Diciamo che mi aspetto di poter prendere delle decisioni, ovviamente... e di non doverle discutere ogni volta. Pero' non sempre le prendo, non sempre ho bisogno di fare esattamente quello che ho deciso, e non mi disturba lasciare a loro delle iniziative, ne' tantomeno che possano esprimere un parere di qualche tipo.

Faccio un esempio... ieri dovevo fare 1h 1/2 di lavoro veloce, senza altro vincolo che quello di rimanere al di sopra di una certa media per tutto il periodo. Percio' sono partita, ho allungato l'andatura e ho fatto una partenza al galoppo, e poi dopo un po' sono tornata al trotto, per farle capire che si potevano usare tutte le andature. Dopo di che mi sono proprio assentata, ho mollato tutto e ha fatto lei, ha scelto lei, ha fatto le sue partenze, i suoi giri al galoppo, e' tornata al trotto di tanto in tanto e ha fatto tot giri al trotto, poi di nuovo al galoppo... ha sempre mantenuto la velocita' che dovevamo fare, la direzione giusta, ha fatto tutto giusto, ma ha potuto scegliere lei le andature. Io ho dato una nuova indicazione solo per fermarla! :-D

L'altro ieri, invece, dovevamo fare un lavoro diverso, con un tipo di andatura preciso, frequenze precise, distanze precise... e quindi li' ho deciso io dall'inizio alla fine, perche' lei il cronometro non lo sa usare, e il cardio manco! :lol:

Non lo so... sara' rispetto, non sara' rispetto...? Boh! Molti dicono che non bisogna mai lasciare l'iniziativa al cavallo... mah! Che deve essere sottomesso... mah! Che non deve neanche respirare senza che il cavaliere lo voglia... mah! Non sono i miei.

Pero' i miei non ti tirano, non ti spingono, non ti salgono sopra, ti vengono dietro con la lunghina e senza la lunghina, guardano sempre dove sei, e se stanno al paddock e ti vedono in lontananza ti vengono incontro... pure se arrivi con la sella. E soprattutto, se capiscono che vuoi una cosa... te la danno. Senza lasciarti li' le ore a domandarti dove sia finito il rispetto... :mrgreen:


mercoledì 21 maggio 2008, 9:30
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Messaggio Re: Il rispetto
C'è una curiosa relazione fra amicizia e rispetto. Se c'è amicizia, il problema del rispetto sembra non esistere più... ma dipende - secondo me - solo dal fatto che il rispetto reciproco è prerequisito dell'amicizia, e quindi se c'è quest'ultima, il rispetto reciproco è scontato.

Tu che frequenti anche il "forum equestre più pazzo del mondo", avrai indovinato dove voglio andare a parare... a quella che ho chiamato "equazione di Rarey", ma prima di spiattellarla qui vorrei sentire qualche altra riflessione....

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mercoledì 21 maggio 2008, 9:51
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Messaggio Re: Il rispetto
Non credo proprio di essere in grado di dare una spiegazione a 360° in quanto la mia esperienza si basa solo ed esclusivamente sul rapporto che ho costruito col mio cavallo. Io lo rispetto! Lo rispetto nel senso che cerco di capire i messaggi che mi manda, cerco di assecondare le sue attitudini, cerco di offrirgli e garantirgli il benessere fisico e psichico. Evito, per quanto è possibile di imporgli i miei "capricci". Rispetto la sua natura e le sue inclinazioni. Di contro lui "rispetta" me e, perché no, asseconda i miei "capricci" (quando lo monto) e mi viene incontro. Forse è brutto da dire ma è un "dare e avere"!

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mercoledì 21 maggio 2008, 10:14
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Messaggio Re: Il rispetto
Credo che nel cavallo il rispetto sia un fatto abbastanza innato.
Se non ci fosse il rispetto per un leader radicato nella sua mente i branchi di cavalli in natura sarbbero un gran putiferio!

la stessa cosa si potrebbe dire dei cani. Anche in loro il rispetto é una cosa innata, che in teoria andrebbe fortificata assumendo il comportamento del capo, nel quale il cane ( o il cavallo) ci identifica.

Assieme a questo ci metti pure una doma che faccia capire al cavallo "o fai questo o ti punisco" e voilá! Ecco il cavallo obbediente!

Io ci metterei anche il "se fai questo ti premio", ma questa é un´opinione personale sulla mia personale maniera di vedere l´addestramento.

Il rispetto del cavaliere verso il cavallo invece é un´altra storia. Non c´é nessuna forma di rispetto reverenziale, ma solo di rispetto delle sue necessitá vitali. ( ma a volte il cavaliere non ha molto chiaro quali sono le reali esigenze del cavallo e quali le sue. E spesso le confonde)
Ad esempio, un cavaliere di solito dice di rispettare il suo cavallo se non lo costringe e fare cose che vanno fuori dalle sue possibilitá e se gli assicura vitto, alloggio e un po´di svago.

E´un rispetto altamente impari, piú o meno come tutti i " rispetti reciproci".

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mercoledì 21 maggio 2008, 10:19
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Messaggio Re: Il rispetto
quello del rispetto secondo me è un argomento abbastanza ostico...
io per prima ammetto di aver problemi con la mia bionda riguardo incomprensioni e testardaggine...tutte e due non dico solo sue...
lei ha un bel caratterino e delle volte ci troviamo a litigare, una volta perchè lei non ha voglia di partire a galoppo, una volta perchè non vuole fermarsi, una volta perchè non vuole fare quell'esercizio...
e spesso mi accorgo che lo fa apposta per darmi contro, per averla vinta lei...
c'è da dire che in passato ha avuto delle esperienze non proprio belle con l'essere umano, quando l'ho comprata del cavaliere non gliene fregava assolutamente una cippa, quandoo voleva o non voleva far qualcosa riusciva benissimo nel suo intento...
quindi in questo hanno che è stata con me son riuscita a prendermi un bel pò del suo rispetto, ascoltando i suoi bisogni ed imparando a capire se mi dava contro per stanchezza o per ripicca...

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mercoledì 21 maggio 2008, 11:25
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Messaggio Re: Il rispetto
Che ci sia un problema sul termine non ci piove. Ecco le note sulla parola "Respect" nell'interessante documento "definitions paper" di Andy McLean ( http://www.alexbrollo.com/aebc/definiti ... t_tab.html ):

Cita:
Respect A term used in general horsemanship and Natural horsemanship that emphasises the significance and relevance of the hierarchy in horse-human interactions. The notion of respect may imply subjective mental states that the horse may not possess. Furthermore, in training and retraining, the concept of respect may encourage remedies for behaviour problems that are unrelated to the original behaviour problem. Thus, from the viewpoint of learning theory, such a concept may be inappropriate and have negative welfare implications.

Rispetto Termine usato nell'equitazione generale e nella Natural Horsemanship, che sottolinea l'importanza e il significato della gerarchia nelle interazioni uomo-cavallo. La nozione del rispetto potrebbe implicare stati mentale soggettivi che il cavallo non possiede. Inoltre, nell'addestramento e nel riaddestramento, il concetto di rispetto potrebbe incoraggiare interventi per problemi comportamentali non correlati il problema comportamentale originale. Quindi, dal punto di vista della teoria dell'addestramento, questo concetto potrebbe essere inappropriato ed avere implicazioni negative per il benessere.


Come vedete, una parolina "falsa amica", di quelle che tutti usano dandone per scontato il significato ma... :?:

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mercoledì 21 maggio 2008, 11:45
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Messaggio Re: Il rispetto
Aspetta... mi sembra di più il significato della parola "Sottomissione", infatti, cercando nel vocabolario si parla di ottenere rispetto.
Io non vedo la parola rispetto con un'accezione negativo, la sottomissione invece sì!

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mercoledì 21 maggio 2008, 12:45
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Messaggio Re: Il rispetto
Cita:
Tu che frequenti anche il "forum equestre più pazzo del mondo", avrai indovinato dove voglio andare a parare... a quella che ho chiamato "equazione di Rarey


Mi sa che mi sono persa quella discussione... a parte il fatto che non l'ho visitato per parecchio tempo, quindi quando ci ho rimesso il naso le discussioni erano proliferate troppo per poterle seguire... poi ti confessero' che spesso e volentieri, quando vedo argomenti del genere, passo un po' oltre. Specialmente da quando imperversa il famoso "assioma"... :roll: ... che non mi piace e che non condivido affatto. Senza profonde motivazioni scientifiche, ne' bisogno di erudite discussioni a botta e risposta di Grandi Classici. Non mi ci ritrovo e basta, molto semplicemente! :roll:


mercoledì 21 maggio 2008, 14:02
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Messaggio Re: Il rispetto
Bè, non voglio tenere le cose in sospeso per troppo tempo.

L'equazione di Rarey è: timore + amore = obbedienza (fear + love = obedience)

Timore + amore... se siamo onesti, mi pare una ottima definizione di "rispetto" che vale in tutte quelle condizioni di relazioni sbilanciate fra disuguali per grado o per dignità, da parte dell'elemento subordinato.

Se da parte dell'elemento non subordinato della coppia (l'uomo, il maestro, il superiore in grado...) ci fosse un rispetto di tipo uguale, che comprende l'elemento "timore", sarebbe un disastro: nella relazione uomo-cavallo sia il timore, che la rabbia non dovrebbero mai esserci, nemmeno per un attimo!

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mercoledì 21 maggio 2008, 14:17
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Messaggio Re: Il rispetto
Timore... mah... non lo so. Non e' che ce lo vedo tanto, a essere sinceri... forse all'inizio, quando occorre stabilire un po' i ruoli, con un puledro, ad esempio... ma poi...

Il timore la mia ce l'aveva, quando l'ho comprata... ma non portava all'obbedienza, anzi. Le innescava ribellioni di proporzioni megagalattiche, come se ogni volta dovesse lottare per avere salva la vita. Era pure aggressiva... adesso non credo che ne abbia proprio piu', sotto nessuna forma. E forse a me mi da retta proprio perche' mi vede come quella che le ha tolto sto timore...


mercoledì 21 maggio 2008, 15:13
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Messaggio Re: Il rispetto
Un'altra osservazione di Rarey è che il timore e la rabbia (aggressività) si escludono a vicenda... vero, la paura porta all'aggressione, ma nel momento dell'aggressione non c'è più paura...

Rarey descrive il lavoro con cavalli sdomi; a quei tempi, e in quelle circostanze, era frequente domare cavalli che non avevano avuto alcun contatto con l'uomo (ossia, che ne avevano ancora timore). Bè, bastava aggiungere al timore "incorporato" un po' del secondo ingrediente... e la doma era facilissima, molto più facile di quella di cavalli abituati all'uomo!

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mercoledì 21 maggio 2008, 15:41
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Messaggio Re: Il rispetto
Non tutti i cavalli sono uguali, pero'. Parlo di caratteristiche di razza, non di differenze individuali. Anche da noi il maremmano veniva (viene tutt'ora) domato con una buona dose di "fear", e di fatto se ne ottiene obbedienza (l'affidabilita', pero'... e' un'altra cosa).

Lo stesso sistema applicato ad un Arabo produrrebbe un cavallo morto... o un domatore infortunato! :)

Anche i maremmani, poi (umani) ti dicono pero' di non voltargli troppo le spalle, ai loro cavalli... che prima o poi, se mai potranno, ti fregheranno. :?


mercoledì 21 maggio 2008, 16:16
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Messaggio Re: Il rispetto
E infatti... fear è un po' più debole della nostra "paura", per quello ho usato il termine "timore", e comunque l'equazione fear + love = obedience richiede anche il secondo ingrediente, e le proporzioni fra i due sono lasciati all'intelligenza dell'addestratore... lo so, non è facile accettare l'idea che un po' di "fear" ci vuole, e che quindi il famoso assioma è vero.. vero ma non completo, perchè del secondo ingrediente non c'è traccia (o forse per pudore è stata taciuto).

Ma pensa all'amore filiale... se non ci fosse un pochina di paura, associata - e non escludente affatto - a grandi dosi di amore... non sarebbe un po' meno perfetto?

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mercoledì 21 maggio 2008, 16:43
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Iscritto il: giovedì 10 aprile 2008, 20:43
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Messaggio Re: Il rispetto
Sai, Alex, penso che un rapporto si costruisca per fasi... non si puo' avere tutto e subito, e forse non si avra' sempre e comunque tutto da tutti.

Mettiamo che all'inizio, come dicevo prima, quando ci si presenta... si cerchi di stabilire anche un reciproco ruolo, di chiarire un po' le rispettive posizioni. Si usa, forse, anche un pochino di "soggezione"... che sostituirei al termine "timore", che per me rimane comunque troppo forte, specie con alcuni soggetti.

Se dopo, pero', questa soggezione non viene sostituita dalla fiducia, dalla confidenza, senza che si perda nulla in termini di rispetto degli accordi e dei reciproci compiti... per me c'e' qualcosa che non funziona.

In un animale come il cavallo il "timore", anche in piccole dosi, e' l'anticamera dell'ansia. Tiene sul chi va la', crea una tensione. Nei miei cavalli, ad esempio, crea subito un irrigidimento, e apre una porta alla difesa (specialmente con la femmina, il maschio e' piu' fiducioso). In un reciproco accordo, vicino ad una persona di cui si ha fiducia e con la quale si ha piacere di condividere tempo e lavoro, per me il timore non trova molto spazio.

Non dico che non funzioni, eh... e' uno strumento valido ed efficace, come no. Ne capisco l'uso. Ma per me, per come mi sento io, con un cavallo con cui condivido le mie attivita', al quale chiedo di farsi in quattro per me, di collaborare a quello che voglio fare, e voglio che anche per lui ci sia divertimento in questo, diventa solo un compagno scomodo... e non lo voglio vicino. E sono sicura che lei nei miei confronti non ne prova per niente.


mercoledì 21 maggio 2008, 21:04
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