Ciao a tutti!
Mi sono appena iscritto al vostro forum. Ne approfitto per dare un contributo a questa discussione anche se un po' in ritardo.
Volevo mettere i puntini sulle "i" su un aspetto da voi scaturito che ritengo determinante: maniscalco o pareggiatore?
Per definizione un maniscalco non è anche un pareggiatore (perché probabilmente se lo fosse, abbandonerebbe la ferratura).
Per valutare se un maniscalco è in grado di pareggiare un cavallo scalzo, è sufficiente guardare ciò che ha fatto l'ultima volta.
Mi spiego. Se l'ultima volta che ha pareggiato il nostro cavallo scalzo ha:
- pareggiato la suola in modo che solo la waterline appoggia a terra
- le barre si fondono con la suola
- talloni bassi
- muraglia con un roller impeccabile
- fettone passivo
- non esitono spigoli
allora possiamo dormire sonni tranquilli: il nostro maniscalco è in grado di pareggiare.
Questi sono solo alcuni aspetti per valutare se un pareggiatore è un buon pareggiatore.
Il vero pareggiatore si occupa soprattutto della gestione naturale del cavallo domestico, dando consigli al proprietario e carcando un compromesso con la tradizione.
Per il problema della zoppia e fettone, ho visto cavalli scalzi zoppicare soltanto perché il loro fettone era attivo.
Una volta pareggiato il fettone, rimettendolo quindi passivo, la zoppia scompare entro poco tempo.
E' facile da valutare questa condizione: pulite i piedi, poi basta appoggiare qualcosa di piatto e diritto sui talloni (il manico della spazzola, una riga,...) se il fettone non tocca la nostra riga è passivo, quindi ok. Altrimenti se il fettone provoca un "bilzo balzo" è attivo e va quindi pareggiato perché questa condizione provoca un'ulteriore pressione con una notevole diminuizione del potere ammortizzante dello zoccolo stesso.
Spero di aver aiutato qualcuno e di non aver fatto la figura del "tirone", ma la salute dei nostri amici è prioritaria e ben vengano le nuove idee.
A presto
magius