dryagon
Utente
Iscritto il: giovedì 17 marzo 2005, 18:41 Messaggi: 765
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Già già..la federazione nn dà proprio la speranza di una buona organizzazione..spero che i nostri cavalieri e cavalli si sappiano far valere anche se con poca organizzazione generale!
Ecco alcuni cenni storici generali sull'endurance..
"Questo diffusissimo sport, come molte discipline equestri, trae le sue origini dalle attività militari. All'inizio del XX secolo le unità di cavalleria europee, soprattutto quelle tedesche e austroungariche, affrontavano appositamente percorsi impegnativi allo scopo di migliorare gli standard dei cavalli. Erano spesso corse dalla severità disumana, in cui i cavalli venivano cavalcati sino alla morte. Spetta agli Stati Uniti l'istituzione di controlli riguardanti in modo particolare il corretto trattamento del cavallo e ancor oggi, assieme alla federazione francese, continuano a esercitare molta inflenza sul rigore di questo sport, organizzando molteplici manifestazioni di 120 km e più nel corso dell'anno. Campionati mondiali ed europei si disputano secondo le regole della Federazione Equestre Internazionale (FEI) e c'è qualche possibillità che la disciplina venga inserita nei giochi olimpici."
Endurance..
In Francia : In Europa, il grande sviluppo dell'Endurance, inteso come crescita dell'allevamento mirato, perfezionismo tecnico del cavaliere (tutt'ora, le più spettacolari BC le presentano i Francesi) e dei regolamenti atti a formare un solido binomio, spetta alla nazione d'oltralpe che, già forte della cultura equestre in fatto di allevamento migliorativo di cavalli soggetti a lunghe (ma "rapide") marce militari -vedere sviluppo della cavalleria napoleonica e nascita del soggetto AngloArabo Francese, uno dei cavalli più versatili presenti nel mondo dell'equitazione- ha accolto questa disciplina con entusiasmo del tutto particolare, tanto da renderlo lo sport equestre più diffuso e praticato. Alla Francia si deve la nascita del grande Persik, il cui sangue ha generato meravigliosi soggetti per la disciplina, e che ha radicalmente cambiato la visione dei soggetti da allevare per i buoni risultati in questo sport. Da anni la Francia è stato dominante nella disciplina sia per i risultati internazionali ottenuti dai loro binomi ( e, come per gli Stati Uniti, sono le amazzoni sempre a primeggiare) sia per la vendita, a volte anche miliardaria - vedere Dinamik, ribatezzato dai nostri cugini "le magnifique", comperato dallo sceicco Al Maktoum dopo Compiegne- dei loro cavalli, e non solo in Europa, ma in scala mondiale. Ma la scuola francese non si limita solo a questo: hanno dato innovazione tecnica alla gara, unendo un'indiscussa severità morale della federazione, una delle più vigilanti a livello antidooping, riuscendo a mutare completamente un pioneristico approccio alla competizione, richiedendo la tecnicità non solo del cavallo, ma anche del cavaliere. Propio per questo, la 160 di Florac, una delle poche gare in linea presenti in Europa, è considerata da tutti i cavalieri d'endurance "LA GARA", un ambito traguardo. E finirla è ripagante quanto una vittoria.
In Gran Bretagna:Anche in Inghilterra, sin dall'inizio, le prove di Fondo vanno collegate all'uso del cavallo Arabo per scopi bellici. L'inglese Arab Horse Society usava prove di resistenza per dimostrare al War Office la tenacia della razza, con la prospettiva di usare i PSA per la produzione di cavalli da rimonta in Cavalleria Leggera. I cavalli, alti al massimo 152 cm, dovevano portare pesi di 82,5 kg e coprire un tragitto di 300 km nel più breve tempo possibile, con tempo massimo allo scadere del quinto giorno. Le prime prove inglesi di Endurance vennero disputate su un percorso di 160 km e furono organizzate dalla rivista Country Life e Riding nel 1937 e 1939. Dopo la Seconda Guerra Mondiale il Sunday Telegraph sponsorizzò la prima "Golden Horseshoe Ride a Exmoor che succesivamente venne organizzata, a partire dal1975, direttamante dall' Arab Horse Society con la fondazione di una sezione particolare, la Long-Distance Riding Group. La Golden Horseshoe è una prova di 160 km che si svolge in due giorni. La classifica finale viene stilata in base alla velocità e al computo delle penalità veterinarie subite durante le ispezioni. Il Long Distance Riding Group gestisce un nutrito programme di competizioni, compresa la partecipazione alle prove internazionali. In Inghilterra la disciplina viene sostanzialmente gestita in quattro segmenti: La Pleasure Ride, gare che arrivano fino a 40 km, con partenza a tempo e velocità imposta di 12 km/h massimi La First Ride per soli cavalli giovani, fino a 6 anni, gara di massimi 80 km con velocità limitata tra i 10 e i 16 km/h portata a termine da cavalieri con patente agonistica superiore. Le Trail Ride, competizioni di massimi 80 km, partenze a tempo e velocità massima di 16km/h Le Endurance Ride, gare dai 90 ai 160 km, di velocità pura, aperte solo ai patentati superiori e a cavalli qualificati secondo le regole FEI.
In Italia:Per quanto riguarda la nostra nazione la disciplina ha avuto uno sviluppo anomalo, tardivo e piuttosto sofferto. Infatti, nonostante l’Italia sia terra vocata ad allevamento e agricoltura, non è stato certo l’allevamento del cavallo a farla da padrone. Senza l’intervento dell’allevamento Dell’Alta Scuola di Cavalleria, infatti, l’allevamento del cavallo in Italia, sino alla metà degli anni 50 si stava attestando unicamente su soggetti atti al lavoro o all’ippodromo, e in rari casi a piccoli allevamenti di PSA da morfologia. E’ grazie alla neonata ANTE (1968) che il "Fondo" viene accolto come disciplina di campagna e nel 1971 a Marziana (Roma), in stretta collaborazione con la Scuola Militare di Equitazione, viene organizzato il Primo Campionato Nazionale Assoluto, denominato "Staffa d’Oro" sulla distanza di 50 km con la presenza di 10 ostacoli fissi: il primo Campione Italiano risulta essere il Ten Ricciarelli, alle spalle dell’amazzone inglese, naturalizzata italiana Susan Wood. Tale situazione prosegue sino al 1979. Da lì fino al 1991 non si corre mai su distanze superiori ai 90 km. L’innovazione assoluta viene data nel 1991, con la gara di Cogne, Staffa d’Oro di quella’anno appunto, che viene vinta da Piero Spinazzè sulla distanza di 160 km. Finalmente l’Italia entra nel classico della disciplina e gode di un notevole entusiasmo e passionalità tra i sempre più numerosi cavalieri e appassionati. Nascono i primi allevamenti mirati, i primi tecnici, cavalieri e allevatori che vanno oltralpe, cercano a est e a volte oltreoceano buoni soggetti per l’incremento del PSA atto alla disciplina.
In Spagna:Questa nazione ha una lunga tradizione equestre, e i suoi Arabi sono famosi quasi quanto i nativi Andalusi. Proprio una delle più importanti istituzioni spagnole, il Centro Allevamento Equestre Esercito Spagnolo, sito a Jerez dela Frontera, ha dato particolare impulso alla diffusione del PSA fissandone in criterio del tipo adatto alle veloci marce militari, e quindi molto vicino al soggetto da endurance, già a partire dal secolo scorso. Con il ritorno della Casa Reale spagnola dopo il periodo franchista e sotto la spinta di lungimiranti Ministri per le politiche agricole, la nazione iberica ha incrementato molto l'allevamento atto alla produzione di cavalli a uso sportivo, incentivando di fatto gli allevatori di tipici soggetti andalusi ad allevare arabi che per altezza, morfologia, attitudine e qualità si proponessero sul mercato internazionale. Lo sforzo degli allevatori e della Federazione Equestre Spagnola è stato ampliamente ripagato a partire dal Campionato Mondiale del 1992, dove con il bronzo a squadre e sotto la spinta del cavaliere e allevatore Miquel Vila, la nazione latina si è prepotentemente proposta a livello internazionale: da quell'anno in poi la Spagna sia in campo seniores che juniores ha raramente sbagliato gli appuntamenti a livello internazionale, diventando punto di riferimento per l'allevamento e l'allenamento del cavallo da Endurance. Il Campionato Nazionale Spagnolo è strutturato in gare a più livelli per cavalli e cavalieri, seguendo il modulo francese, ma la gara più famosa e importante, che vanta la partecipazioni di grandi binomi a livello mondiale e di tutta europa, è il "Raid di Santa Susana", gara che si sviluppa sul Sistema Prelitoraneo Catalano, un complesso montuoso-collinare a ridosso del Mare di Barcellona. La gara, strutturata in due giorni (Venerdì e Sabato del primo week-end dicembrino), è la più classica delle 100+100 e ambito appuntamento di fine stagione.
Negli UAE:Fino dalla metà degli anni 90, la passione degli sceiccati arabi per i cavalli agonisti, finora testata soprattutto nell'ippica (galoppo), entra prepotentemente in scena anche nell' Endurance, disciplina equestre ritenuta facilmente approcciabile anche senza enormi conoscenze tecniche, richieste soprattutto dalle classiche "olimpiche". Facendo acquisti mirati di soggetti dal chiaro valore agonistico e sportivo in tutto il mondo e fondando una collaborazione attiva con allevatori e tecnici d'oltralpe e spagnoli, gli sceicchi dell'UAE, capitanati da AL MAKTOUM, entrando prepotentemente in scena a livello internazionale, iniziano a mutare in due maniere questo sport: -innanzitutto dandone "visibilità" grazie a una sorta di "mecenatismo" in premi, richiamando parecchia attenzione verso la disciplina; -imponendo l'era delle nuove medie di gara. Laddove le 160 si attestavano attorno ai 15/16kmh per la vittoria iridata, si arriva ai 19/20 all'ora, grazie e soprattutto a soggetti francesi, dal Mondiale di Compiegne in poi. Se da un lato la passione degli "arabi" in generale ha notevolmente divulgato la disciplina, dall'altro ne ha "snaturato" certi contenuti, che la vedevano più come disciplina di resistenza e costruzione che come disciplina atta a valorizzare la velocità sostenuta, a scapito della tecnicità della gara, puntando via via verso competizioni sempre più "pianeggianti", con la richiesta di gare lunghe inferiori ai 160 km.
Negli USA:Nel 1919 la cavalleria statunitense effettuò delle prove di resistenza per valutare l'idoneità dei Purosangue Arabi e dei Purosangue Inglesi agli usi della rimonta della cavalleria. I cavalli dovevano percorrere 480 km in 5 giorni, a tappe di 96 km, portando pesi tra i 91 e i 111 kg. Già da allora, per resistenza e tenacia il sangue Arabo ebbe la meglio. Una delle prime competizioni civili, quasi a emulare gesta "cavalleresche" fu la Cento Miglia (160km) del Vermont, disputata nel 1936. Essa derivava direttamente dalle prove militari e portò alla formazione di numerose Trail Ride Association. La competizione americana più impegnativa è la Western States Trail Ride di 160 km, più nota come Tevis Cup Ride. Fu disputata per la prima volta da Wendell T. Robie nel 1955, quando con altri quattro cavalieri cavalcò per ventitrè ore da Tahoe City, Nevada, fino a Auburn, California, attraversando la Sierra Nevada. Il tracciato è ripido e pericoloso vuoi per i complessivi dislivelli, vuoi per le escursioni termiche che mettono a dura prova il metabollismo del cavallo. Oggi rigorosi controlli veterinari vengono effettuati a intervalli regolari lungo tutto il percorso e vengono ammessi alla gara solo i cavalli che superano le prove di qualificazione e abbiano precedentemente ottenuto le idonee qualifiche FEI. Attualmente la distanza viene percorsa tra le 11 e le 13 ore di sella, escluse le soste, i cavalieri che completano il tragitto (la corsa è in linea) entro le 24 ore concorrono per la prestigiosa fibbia d'argento e d'oro. concorrono per la prestigiosa fibbia d'argento e d'oro. Wendell Robie, che vinse la Tevis Cup negli anni 1956, 1957 e 1958, montava esclusivamente cavalli Arabi. Da allora il Purosangue Arabo viene mondialmente considerato il cavallo più adatto alle prove di resistenza. A rendere però famosa la disciplina e dare importante lustro al cavallo Arabo fu l'amazzone americana Beaky Hart che in sella al suo Rio Grand Sultan divenne più volte Campionessa Mondiale e Continentale. Una sorta di leggenda vuole che "Rio" appartenesse a un lotto di cavalli comperati dalla campionessa americana e venne dato a "traino" perchè ritenuto di scarso valore tecnico e morfologico, nonchè di poco carattere agonistico.... invece fece 5 mondiali, ne vinse tre e il suo ultimo mondiale, affrontato alla onorevole età di 17 anni, lo fece nel Mondiale del Kansas, 1996, affittato all'occasione alla amazzone svedese Eva Rubin, piazzandosi al 5° posto assoluto! A prendere il virtuale testimone della Hart è stata Valerie Kanavy (assieme alla figlia Danielle), pluri iridata, che con il PSA Pieraz ha centrato due vittorie consecutive al Mondiale e la BC nel primo mondiale vinto all'AIA. Alle sue spalle, oltre un notevole allevamento, c'è un team di tecnici e cavalieri che supportano al meglio l'impegno di crescere ottimi soggetti per la disciplina.
Scusate l'enorme quantità di spazio [8D] ma spero che quanto trascritto serva per capire meglio..sono un disastro a spiegare..![V]
_________________ Cavaliere ascolta..
Mi piacciono le praterie, i grandi spazi. Fammi lavorare soprattutto in campagna, essa è la mia gioia di vivere. Ti darò in cambio il meglio di me stesso. Non amo vivere solo, ho bisogno di compagnia, della compagnia dei miei simili, per galoppare, per mangiare, per giocare oppure per litigare.
Ti prego non abbandonarmi.
by Stephane Bigo
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