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 cavallo ingranato 
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Iscritto il: sabato 21 ottobre 2006, 12:35
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Messaggio cavallo ingranato
ciao, volevo farvi una domanda.. scusate l ignoranza..
spesso si sente parlare di cavalli ingranati.. ma mi chiedo.. com'è un cavallo ingranato?? che differenza c'è tra ingranato o semplicemente capriccioso?
come si rimedia la situazione?
grazie!

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venerdì 9 marzo 2007, 12:35
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Iscritto il: venerdì 10 giugno 2005, 11:51
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credo di poterti rispondere....
il mio primo cavallo l'ho acquistato come 'cavallo ingranato' ...era un cavallo che a casa saltava le case...poi in gara non voleva nemmeno scendere dal van.....[xx(]
un cavallo ingranato è un cavallo che è stato talmente schifato dal mondo che non c'è verso di fargli fare nullaa....molti cavalli si ingrano perchè spaventati ...prova tu a finire nei larghi piu di una volta perchè fai solo quello che qualcuno ti dice di fare...insomma dopo un po smetti di finirci dentro..solo che appena prendono coscienza di essere piu forte del uomo à la fine...loro vincono....
I cavalli ingranati però possono guarire....!!!!


venerdì 9 marzo 2007, 12:45
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Iscritto il: giovedì 4 gennaio 2007, 21:52
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si ma con niente si ri ingranano aime[V]

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...portami il girasole impazzito di luce...


venerdì 9 marzo 2007, 23:15
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Penso che il cavallo ingranato sia in quella situazione che viene chiamata in inglese (tanto per cercare su Google!) "learned helplessness". Secondo McLean è un effetto diretto dello stress cronico da difetto di comunicazione (e soprattutto da aiuti contemmporanei e contrastanti).

Dopo letti i suoi articoli (vedi [url="http://www.equiweb.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=5612"]il topic in questa sezione[/url]) mi sono fatto l'idea che la monta "inglese", basata su un contatto continuo di gambe e di mano, si presta moltissimo a creare problemi al cavallo... il confine fra un "contatto leggero" e un aiuto è così sottile... e addirittura qualcuno sostiene che è giusto "spingere un cavallo sul morso", ossia dargli un aiuto di gambe (in avanti) contemporaneo a un aiuto di mano (rallentamento), in violazione dell'antico, e sempre valido principio "Gamba senza mano, mano senza gamba". Secondo McLean, questo (ed altri aiuti contemporanei) sono la causa più comune di stress del cavallo, che provoca comportamenti di conflitto immediati, e a lungo andare, appunto, "ingranamento" o "learned helplessness".

Ma se vi interessa, se avete un cavallo ingranato o semplicemente un cavallo "sordo" agli aiuti... leggete McLean che ne vale la pena! E poi cominciate a lavorare su voi stessi, più che sul cavallo... [;)]

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Sbagliando s'impara: in genere, si impara lo sbaglio.
Qualche mago della logica dice: "Se mi contraddici non puoi aver ragione, perchè se tu avessi ragione io avrei torto, e questo è assolutamente impossibile"


domenica 11 marzo 2007, 8:30
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grazie! bella spiegazione! no, il mio cavallo era ingranato solo con me e solo quando gli gira male.. in pratica.. è un gran ribelle.. tutto qui.. ma anche io sto lavorando moltissimo sugli aiuti, lavoro per un ora praticamente al passo e al trotto facendo tante cose con i minimi aiuti, voglio farmi capire muovendomi il minimo possibile.. e per tante cose usando solo la voce. la seconda ora il cavallo è molto piu disponibile, rilassato, volenteroso e attento. ci sono stati periodi in cui era praticamente una lotta di gambe e mani, e lui non faceva altro che rispondere indietreggiando e impennando.. dopo di che ho ricominciato da zero con me e con lui.. però non era proprio ingranato.. perchè appena lo prendeva in mano un altra persona lui si comportava benissimo.. cosi mi sono proprio fatta un esame di coscenza e ho capito che il giovincello si era un po rotto le scatole della mia inesperienza.. voleva una persona esperta, voleva calma in sella, comandi chiari.. se no.. prendeva l iniziativa lui.

comunque la domanda era generica.. perchè non ho mai capito il confine tra capriccio e ingranato.. diciamo che se è ingranato è per colpa di chi lo monta.. no?

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domenica 11 marzo 2007, 11:22
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Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 7:45
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In attesa che risponda qualcuno che ne sa veramente (come dico di solito io NON sono un esperto, la mia unica "specialità" è mettere in contatto le persone) penso che sia interessante accennare al problema dei "try", i tentativi del cavallo di "uscire" da una certa situazione di "pressione". Sull'importanza di ricoscere il "try" Rashid ha scritto molto, nei suoi libretti che trovo eccellenti, e ha preparato un intero video: "Finding the try".

Allora: il principale modo con cui un animale (uomo e cavallo compreso) impara a reagire a uno stimolo è il "try and learn", "prova e impara", in italiano chiamato "tentativi ed errori". Un aiuto è uno stimolo; leggero quanto si vuole, ma è comunque una "pressione"; qualcosa che il cavallo cerca di evitare, di far smettere. L'addestramento consiste nell'insegnare al cavallo - con costanza e con coerenza - che lui ha la possibilità di "controllare" questa pressione: basta che esegua un certo comportamento, e la pressione svanisce (sempre che chi lo addestra abbia ben chiaro il principio del rilascio immediato della pressione/aiuto non appena il cavallo esegue il compito richiesto!).

Mettiamo per ipotesi che l'aiuto sia "nuovo", ossia non sia comprensibile. Il cavallo "prova" vari comportamenti per vedere qual'è quello efficace per eliminare la pressione. E' importantissimo che il cavallo abbia la libertà e la serenità necessarie a prendersi queste "iniziative": la differenza fra un cavallo vivo e un cavallo in uno stato di "rassegnazione", spento.

Ora, sta all'addestratore costruire un contesto in cui il cavallo trovi facilmente la soluzione del problema, la cosiddetta "porta aperta", e al tempo stesso che constati che ogni altro comportamento NON risolve il suo problema. L'abilità dell'addestratore è quella di rendergli le cose facili; di fargli trovare subito una "porta molto larga". E di premiare immediatamente il più piccolo passo nella direzione giusta.

Cosa può avvenire nel caso di un addestratore poco esperto? Possono avvenire un sacco di guai.

Primo esempio: NON viene premiato immediatamente il primo accenno di comportamento giusto; il cavallo - fatto un try nella direzione giusta - nota che questo comportamento NON provoca rilascio della pressione, scarta il comportamento corretto e passa a provare altro. Un classico quando si vuole troppo... e si finisce per non ottenere niente!

Secondo esempio: il cavallo, nelle sue prove che sbattono sempre contro "porte chiuse", fa una sciocchezza (esaurite le possibilità banali) come una bella sgroppata e... miracolo, la pressione cede (magari perchè il cavaliere è caduto..[;)]). Bene, per il cavallo è assodato che la sgroppata è il comportamento richiesto per risolvere la situazione.

Rashid descrive mirabilmente un caso in cui, da ragazzino, provava in tutti i modi a far retrocedere una cavalla, senza farla spostare di un millimetro nonostante fosse appeso alle redini con tutta la sua forza... mentre sarebbe bastato un immediato rilascio delle redini al primo accenno di spostamento del peso all'indietro del cavallo, per indicare al cavallo "la porta aperta". Volendo ottenere un passo intero... niente da fare. Il cavallo avrebbe potuto essere chiamato "capriccioso" o "testardo"... invece semplicemente non capiva. Puro problema di comunicazione, con un cavallo perfettamente volenteroso.

Questa è una cosa che, nonostante non sia un addestratore esperto, ho rilevato mille volte: il rilascio della pressione (tempestivo, immediato, al primi accenno di risposta giusta) è straordinariamente importante ed efficace... ma ho dovuto aspettare anni perchè mi venisse spiegato [}:)]!!!

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lunedì 12 marzo 2007, 7:38
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Ehm, credo che l' "ingranato" che intendeva horselove, sia il termine con cui viene definito, in modo maccheronico, il cavallo che non salta piu...

termine sentito decine di volte nell'ambiente del S.O.


lunedì 12 marzo 2007, 11:59
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Forse... ma il problema è sempre più complesso. Sono quasi sicuro che il cavallo "che non salta più" manifesta costantemente qualche altro problema di comunicazione/"obbedienza" anche al di fuori del salto vero e proprio.

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lunedì 12 marzo 2007, 12:04
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Andrea ha scritto:

Ehm, credo che l' "ingranato" che intendeva horselove, sia il termine con cui viene definito, in modo maccheronico, il cavallo che non salta piu...

termine sentito decine di volte nell'ambiente del S.O.




anche.. ma ho sentito parlare di cavalli ingranati anche nel lavoro quotidiano.. è per questo che mi chiedevo qual era la sottile linea che a parer mio distingue un cavallo con davvero dei problemi, e quindi "Ingranato", con un cavallo semplicemente difficile e capriccioso, sempre che il termine capriccioso si possa dare ad un cavallo.. alex scrive che è questione di comunicazione, di interpretazione dei comandi, di addestramento quotidiano.. e sono completamente d accordo..

ora.. mettiamo che il cavallo sia effettivamente ingranato.. termine che pure a me non piace per niente.. come secondo voi su puo impostare un lavoro di recupero? sempre che sia possibile..
un cavallo ingranato è disgustato dal lavoro, dal modo in cui l uomo comunica con lui ecc.. no?

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lunedì 12 marzo 2007, 12:18
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io ho avuto questo problema kn la mia ponastra...
a un certo punto(x colpa mia)era skifata da ttt i salti ke le si metteva davanti in gare...
allora kn pazienza e buona volontà h sn ritornata alla categoria prima in modo da poterla facilitare e ridarle coraggio e voglia di fare...poi ovviamente appena era un po' in difficoltà dovevo essere li e mandarla dall'altra parte...alla fine lei ha ripreso coraggio,cuore ed è tornata a saltare kn se niente fosse!!!
c'è voluto del tempo e tanti sacrifici...per nn parlare x le arrabbiature x le gare andate male...ma ttt si sistema!!!!

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lunedì 19 marzo 2007, 20:31
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