è ufficiale: per alcune sostanze i controlli anti doping non saranno più a tolleranza zero...
L'articolo è sul sito della Fise.....
Questo cambiamento secondo me ci voleva.

Personalmente la cosa non mi piace molto,sembra quasi un modo di legalizzare comportamenti scorretti.Secondo me invece dovevano continuare sulla linea tolleranza zero, un cavallo in trattamento farmacologico non deve partire in gara, se il trattamento è blando allora se ne parla con il veterinario di riferimento in concorso, e si decide se farlo partire, ma bisogna ammettere che la maggioranza dei trattamenti è fatta per coprire patologie osteoarticolari croniche e allora secondo me questo va contro le regole di benessere animale, è ora che ci si ricordasse di determinate regole anche nell' ambito delle manifestazioni sportive, non solo per la bistecca che ci arriva sul piatto.Sul fatto delle registro dei trattamenti dico era ora, speriamo che questo responsabilizzi di più alcuni veterinari e scoraggi molto le terapie fai da te da parte dei cavalieri e istruttori.

per coprire patologie osteo articolari croniche non basta un blando antidolorifico, i farmaci di cui parli tu sono ancora a tolleranza zero. Il discorso è un pò diverso. Ci sono farmaci che hanno una tempo di sospensione pari a 180 giorni, significa 6 mesi, possibile che se il mio cavallo si sobbatte e lo curo con antinfiammatori questi vengono rilevati a sei mesi di distanza, quando una sobbattitura guarisce in 2 settimane?
Che alternativa ho? Lasciare che la sobbattitura faccia il suo corso (come si farebbe comunque), ma lascio che il mio cavallo senta male perchè altrimenti una cazzatina mi ferma dalle gare per 6 mesi.
Il cortisone può essere fatto ad un cavallo bolso per farlo saltare lo stesso ed è sbagliato, ma anche ad un cavallo che soffre di una forma allergica che gli fa gonfiare gli occhi o lo riempie di ponfi. Non sarà mica la stesa cosa? Però i tempi di sospensione sono gli stessi.
Lasciare al veterinario di servizio la possibilità di far partire o no un cavallo trattato è assurdo. Primo: come può prendersi la responsabilità di decidere dello stato di salute di un cavallo che non conosce?
Secondo: il veterinario di servizio non fa di mestiere il veterinario dei concorsi, è sempre anche il veterinario di qualcuno, anche non volendo un pò di parte sarebbe lo stesso.
Come in tutte le cose, la ragione sta nel mezzo. Ne troppo permissive ne proibizionisti, anche e soprattutto in considerazione del benessere del cavallo.